Origini degli scacchi

Secondo la storia gli scacchi nacquero in india attorno al VI secolo d.C., deriva da un gioco indiano chiamato caturañga.

Dopo l’occupazione cinese questi li modificarono nel gioco xiangqi, nel quale i pezzi erano disposti nell’intersezione delle caselle, piuttosto che nel centro.

Il gioco degli scacchi prende il suo nome dalla parola persiana Shāh, “re”, e la fine della partita è definita dal termine scaccomatto, “shāh mat”, ovvero “re sconfitto”.

Invece la leggenda narra che il creatore degli scacchi fosse un certo mercante chiamato Sissa Ben Dahir, che inventò il gioco per un principe annoiato. Al principe piacque molto e gli permise di chiedere qualsiasi cosa come ricompensa. Il mercante chiese un chicco di grano per la prima casella, due per la seconda, quattro per la terza e così via, sempre raddoppiando il numero per tutte le 64 caselle. I contabili del regno si resero conto che gli dovettero dare un numero impossibile di chicchi (circa 18’446’744’000’000’000’000 chicchi).

Questa leggenda era conosciuta durante il medioevo, e pure Dante ci dedicò un passo della Commedia, il quale utilizza lo schema della leggenda per dare un’idea del numero di angeli presenti in cielo.

“L’incendio suo seguiva ogni scintilla

ed erano tante, che ‘l numero loro

più che ‘l doppiar de li scacchi s’inmilla”

Paradiso, Canto XXVIII, v.91-93

Un grande ritrovamento storico sono stati gli scacchi di Lewis, un gruppo di pezzi provenienti dall’era medioevale rinvenuti nella baia di Lewis, in Scozia. Assieme ad essi sono stati trovati numerosi giochi da tavolo, ma questo è l’unico set che è stato rinvenuto intatto e completo.

Il set comprende 79 pezzi scolpiti in avorio di tricheco, tranne alcune eccezioni, e i pezzi sono alti circa 10cm, tranne i pedoni, la cui altezza varia dai 3,5 ai 5,8, questo fa pensare che in origine fossero pezzi appartenenti a diverse scacchiere (anche la presenza di 19 pedoni, quando a set ne bastano 16).

Sono esposti tuttora e permanentemente al British Museum.

Il 20 luglio di ogni anno si festeggia la giornata internazionale degli scacchi

– Frederick Toschetti 2CA

Freestyle Chess GOAT Challenge

Il nuovo evento nel mondo degli scacchi Freestyle Chess GOAT Challenge, con un montepremi di 2.000.000 USD, inaugurato da Magnus Carlsen, si è da poco concluso.

“With this format, a dream comes true for me…”, disse Carlsen, “…I have long wished for a competition where Chess960 is played at the highest level with the classical time control in a tournament.”

Quest’evento si differenzia dalle partite Classical per la disposizione iniziale dei pezzi, il Fischer Random (o Chess960) è una variante creata da Bobby Fischer, genio degli scacchi, per differenziare le partite e cogliere impreparati i giocatori, con delle posizioni casuali dei pezzi. In questa variante la teoria non serve a niente, almeno durante le mosse iniziali, bisogna studiare la posizione ed adattarsi, cercando le mosse migliori e mai studiate.

Il torneo si è tenuto al Weissenhaus Resort, un resort di lusso a cinque stelle situato a un’ora di macchina a nord-est di Amburgo, sul Mar Baltico.

Hanno partecipato alcuni dei migliori GM in classifica: Carlsen, Caruana, Liren, Firouzja, Keymer, Abdusattorov, Aronian e Dommaraju.

Quest’evento è stato anche un’occasione per far scontrare Carlsen con il suo “successore al trono” Ding Liren. Purtroppo, per impreparazione e svogliatezza, Ding concluderà quest’evento senza mai aver vinto una partita.

Un giocatore di cui risalta l’assenza è quella del GM Hikaru Nakamura , l’attuale detentore del titolo di Campionato mondiale Fischer Random, un titolo deciso nelle partite Rapid (10 minuti), ci si sarebbe aspettato di vederlo anche nella variante Classical (90 minuti).

Il torneo è stato vinto dal GOAT Carlsen, il secondo posto è stato conquistato da Caruana e Aronian è arrivato al terzo posto, dopo fantastiche partite e straordinaria tattica è infatti riuscito a vincere lo spareggio con Abdusattorov, lasciandogli il quarto posto. Firouzja è arrivato quinto e Dommaraju Gukesh sesto. Gli ultimi posti invece sono di Keyner e, purtroppo Liren.

– Frederick Toschetti 2CA

Fabi e Pragg, due validi concorrenti per Carlsen

Nell’ultimo episodio di questa rubrica ho parlato del grande Magnus Carlsen, prodigio e campione indiscusso del mondo degli scacchi, ma adesso parliamo del secondo gradino del podio attuale…

Identificare il numero due al mondo non è semplice, ci sono molti nomi che potrebbero aggiudicarsi questo posto, ma secondo me è giusto parlare di due figure di spicco, uno dei due giocatori ha rappresentato l’Italia per molti anni per poi passare agli USA, l’altro è invece un “nuovo” prodigio diciottenne, che si è fatto valere nel World Chess Championship 2023, riuscendo ad aggiudicarsi il secondo posto dietro Carlsen.

Sto parlando di Fabiano Caruana, detto Fabi e di Rameshbabu Praggnanandhaa, detto Pragg.

Fabiano Caruana è un Grande Maestro dal 2007, al tempo il più giovane italiano e americano ad aver conquistato il titolo. Nato in Florida da genitori italiani ha rappresentato l’America fino al 2005, poi è passato all’Italia dal 2005 al 2015 e adesso rappresenta l’America dal 2015.

Ha vinto molti tornei italiani nel periodo tra il 2005-2015 e nel 2007 riesce a vincere il Campionato Assoluto Italiano, dopo essere arrivato secondo l’anno precedente.

Ha vinto sedici super tornei, ha sfidato più volte il campione del mondo, ma la prima è stata per contendersi il titolo nel 2018, a Londra, dove purtroppo non riuscì a superare la tecnica dell’avversario e perderà di tre punti.

Nel 2020, grazie alla partita giocata contro Carlsen nel 2018, si aggiudica una qualificazione diretta alle “Candidates” per i mondiali.

In ottobre 2021 giunge primo a pari merito al campionato statunitense con Wesley So e Samuel Sevian, con il punteggio di 6,5 punti su 11. Tuttavia agli spareggi arriverà secondo dietro lo stesso So.

Nel 2023 partecipa e si classifica al terzo posto della Coppa del Mondo, questo risultato gli dà il diritto di partecipare per la quinta volta al Torneo dei Candidati.

Ha un punteggio FIDE di 2804 (aggiornato 1 gennaio 2024) e unico italiano ad aver superato la soglia del 2700.

L’altro nome di questa selezione è Praggnanandhaa, giocatore facente parte del numeroso gruppo di prodigi indiani presenti in questi anni, assieme a Vidit, Gukesh e altri. Ha ottenuto il titolo di Grande Maestro all’età di dodici anni, dieci mesi e tredici giorni ed è il 13° al mondo per punteggio FIDE (e secondo giocatore indiano, dietro Vidit). Nel 2022 è apparso per la prima volta nei primi cento nella classifica mondiale ed è arrivato secondo, dietro Magnus Carlsen, durante la Chess World Cup 2023, ma senza dare spettacolo contro i suoi avversari, arrivò infatti a degli spareggi in finale contro Magnus, e più volte vinse delle partite e gli diede del filo da torcere, risolvendo posizioni complicatissime. Grazie a questo risultato ha anche lui l’accesso garantito alle Candidates di Toronto 2024, come Fabi.

– Frederick Toschetti 2CA

The Chess Genius

Un prodigio, un campione, una leggenda

Magnus Carlsen

In questo capitolo della rubrica vorrei raccontare un po’ i passi compiuti da questo grande uomo, carismatico e dall’enorme senso dell’umorismo.

Cominciamo dalle basi, quindi partiamo col dire che Magnus, anzi, Sven Magnus Øen Carlsen, è nato in Norvegia il 30 Novembre 1990.

Iniziò a giocare a scacchi per battere le sue sorelle, come passatempo, e così nacque la sua passione. Dirà infatti che la vera scintilla che fece cominciare la sua carriera fu la sua sorella maggiore.

Porta anche vari contenuti su YouTube, come partite bullet (1 minuto) e blitz (3 minuti), partite contro altri campioni, molte di queste in compagnia dei ChessBrah.

In varie interviste dice di divertirsi a caricare contenuti su YouTube e che vorrebbe dedicare più tempo al canale in futuro.

Ha provato molti sport, e si è rivelato bravo in tutti, i suoi preferiti sono il calcio ed il basket, in alcune interviste disse che se mai avesse avuto la possibilità di giocare contro un campione di questi due sport avrebbe scelto Messi e LeBron James

Ma adesso torniamo sul centro della rubrica!

Divenne maestro nel 2004, al tempo il secondo più giovane al mondo ad aver mai acquisito quel titolo, aveva infatti 13 anni, 4 mesi e 27 giorni, oggi è l’ottavo più giovane ad aver ricevuto il titolo.

Nel 2008 batté Levon Aronyan, un grande GM armeno (che però gioca per la Federazione statunitense), e in quei mesi venne definito per la prima volta il secondo più bravo al mondo secondo le classifiche pubblicate in una rivista.

Lì comprese per la prima volta che sarebbe presto riuscito a conquistare il titolo di campione.

Dal 2009 al 2011 ebbe come tutor il grande Garry Kasparov, ex campione del mondo, e a lui deve molto della sua formazione.

Non accettò quasi mai di partecipare ai Candidates per la World Chess Championship fino al 2012, quando si iscrisse e l’anno successivo, nel 2013, divenne ufficialmente campione del mondo all’età di 22 anni, battendo Viswanathan Anand, detto anche Vishy, e così diventando il 16esimo campione del mondo della storia.

Come campione del mondo si permise molte volte di presentarsi in ritardo a tornei importanti, vari esempi possono essere i tornei da 5 minuti ciascuno, nei quali Carlsen arriva spesso quando al suo orologio mancano solamente 30 secondi… Ma nonostante questo riesce a vincere comunque la maggioranza delle partite!

All’inizio di questo articolo citai il suo umorismo, questo perché oltre ad arrivare il ritardo in molte partite si permette di anche di giocare una particolare apertura, chiamata Bongcluod (1e4. 2e4. 3Ke2), secondo la quale alla seconda mossa si muove il proprio re di una casella in avanti, impedendo l’arrocco, lo sviluppo della Donna e dell’Alfiere e in generale compromettendo la partita.

Difese il titolo fino al 2023, quando disse di voler lasciare il mondo scacchistico competitivo lasciando il posto a Ding Liren, 17esimo campione del mondo che appunto batté Carlsen nel World Chess Championship 2023.

Nel 2023 Magnus ha anche vinto la FIDE World Cup 2023, l’ultimo trofeo che gli mancava per completare la sua carriera! Dopo la vittoria contro Praggnanandhaa dirà infatti di aver “Completato gli scacchi”, avendo vinto ogni trofeo esistente per questa disciplina sportiva.

Recentemente si è anche concluso il Champions Chess Tour, un tour con tappe previste in tutto il mondo, in cui i più grandi scacchisti si devono sfidare per arrivare alla fine. Le varie tappe si distribuiscono per tutta la durata dell’anno, la finale si è svolta il 16 dicembre e ha visto la vittoria di Carlsen contro il grande Wesley So con un punteggio di 2,5 a 1,5.

Insomma, Magnus non poteva chiudere questo 2023 in modo più stiloso.

Frederick Toschetti 2CA

Pietro Guglielmi 5AS

Le basi degli scacchi

In questo secondo articolo andremo ad esplorare varie regole degli scacchi, le basi e altre informazioni utili.

Prima di tutto è da chiarire che è sempre il bianco a partire per primo

  1. Com’è fatta una scacchiera?

Ovviamente per prima cosa partiamo dalla base, una scacchiera ha infatti 64 caselle, alternate tra colori chiari e scuri, sulla quale si dispongono le varie pedine.

Ogni casella è indicata con una coordinata, formata da numeri per le colonne e lettere per le righe.

2. I pezzi

Esistono 6 tipi di pezzi, ognuno con un suo valore e presenti in diversa quantità sulla scacchiera.

Classificate in base al valore sono:

Pedone (1 punto)

I Pedoni sono i più numerosi, 8 per ciascun giocatore con un totale di 16, hanno la caratteristica di poter essere mossi solo in avanti di una casella, e per catturare un’altra pedina devono fare un movimento diagonale di una casella. Arrivati alla fine hanno la possibilità di essere promossi a qualsiasi pedina, tranne il Re o il Pedone stesso.

Cavallo (3 punti)

I Cavalli, 2 per giocatore, sono in assoluto la pedina più tattica, grazie al loro strano movimento ad “L”, che prevede l’avanzamento in una direzione di due caselle, succeduto da un movimento perpendicolare di una casella.

Per quanto possa essere difficile da utilizzare a dovere, se ci si prende la mano, si possono creare tattiche distruttive.

Alfiere (3/3,5 punti)

L’ Alfiere, presente sempre in coppia, ha un valore scritto di 3 punti, ma molti pensano sia più forte di un Cavallo per la loro possibilità di poter dare scaccomatto in modo semplice se la coppia rimane da sola sulla scacchiera.

Si muovono in una diagonale e ogni giocatore ne ha uno “campochiaro”, ovvero che si può muovere solo sulle caselle bianche, ed uno “camposcuro”, ovvero che può muoversi solo attraverso le caselle nere.

Torre (5 punti)

La Torre, il pezzo più difficile da portare in azione per via della sua collocazione agli angoli della scacchiera, si può muovere in verticale ed in orizzontale il cui limite è segnato dalla scacchiera o da un pezzo nemico.

Nonostante si trovino in posizioni non favorevoli allo sviluppo, possono essere utilizzate per “Arroccare” il Re, una tecnica che vedremo più avanti nella rubrica

Donna (9 punti)

La Donna è il pezzo più forte presente sulla scacchiera, ed è la scelta più comune quando bisogna promuovere un pedone, per questa sua peculiarità è presente solo una Donna per giocatore. Ha la capacità di movimento di Torre e Alfiere combinata a creare questo pezzo temutissimo.

Con essa è possibile dare Scaccomatto anche se in campo c’è lei e il Re.

Ha un punteggio minore di due Torri perché a livello pratico nei finali è più semplice avere due Torri a disposizione che una sola Donna.

Nella disposizione su scacchiera è sempre posizionata a fianco al re e sul suo colore.

Re (senza valore)

Il Re è di valore inestimabile, dato che senza di lui la partita è persa. È un pezzo molto debole, infatti si può muovere di una sola casella, in ogni direzione, il che rende abbastanza difficile scappare da attacchi che comprendono più pezzi.

3. Scacco, Scaccomatto e Pareggio

-Lo scacco avviene quando una pedina minaccia di catturare il Re, solitamente in una partita comune si dovrebbe avvertire l’avversario dichiarando di aver messo in “Scacco” il Re avversario, ma nei tornei o dopo un certo livello di bravura si può cominciare ad escludere questa usanza.

-Invece lo Scaccomatto determina la fine di una partita, che può avvenire seguendo diverse tecniche, ma tutte fanno sì che il Re avversario non possa scappare da un attacco.

-Infine il Pareggio, odiato da ogni giocatore di scacchi ed una difficile realtà da affrontare quando avviene in partita.

Può avvenire per una mancanza di materiale, ovvero quando i pezzi presenti sulla scacchiera sono troppo pochi per avere la possibilità di dare Scaccomatto (per esempio un finale di Re contro Re/Cavallo oppure Re/Alfiere finirà sempre in pareggio, infatti con un singolo Cavallo o Alfiere è impossibile dare matto).

Ma soprattutto può avvenire per Stallo, odiato dai giocatori. Perché avvenga questa condizione c’è bisogno che all’ avversario sia impedita ogni mossa durante il proprio turno, in questo caso si è in stato di Stallo.

Infine un altro metodo di pareggio è la Patta, ovvero quando i due giocatori si accordano tra loro per un pareggio, in questo caso è usanza stringersi la mano.

– Frederick Toschetti, 2CA

I’m not a GM Speed Chess Championship

Ormai il torneo “I’m not a GM” Speed Chess Championship è terminato.
•Cos’è e come è strutturato il torneo IM Speed Chess Championship (IMSCC)?
Il campionato (presentato, sponsorizzato e giocato nella piattaforma digitale di Chess.com) è costituito da scontri diretti tra 16 IMs (International Masters), quali Levy Rozman, alias @Gothamchess, Greg Shahade, o altri giocatori medio-forti che si sono creati la propria immagine come, per esempio, la WGM Nemo Zhou.


Il campionato è diviso in quattro gironi da quattro giocatori ciascuno, alla conclusione di ogni match viene eliminato un IM fino alla finale, dove si sfideranno i due IM che si sono fatti valere sugli altri.


Ogni incontro consiste in tre segmenti nei quali si giocheranno tre diverse modalità di partita. Nel primo segmento si giocheranno partite da 5+1 (5 minuti per giocatore + 1 secondo bonus dopo ogni mossa), dalla durata di 75 minuti, il secondo segmento avrà partite da 3+1 (stesso sistema del precedente) e sarà della durata di 50 minuti ed infine un segmento da 25 minuti di partite con un tempo di 1+1 bullet, dove i giocatori hanno solo 1 minuto a testa per giocare (sempre con l’aggiunta di un secondo bonus).
Per ogni segmento si ha un tempo limite nel quale bisogna cercare di vincere più partite possibili; dopo lo scadere del tempo si guardano e si sommano i risultati. Si ottiene un punto a vittoria, 0.5 a testa in caso di pareggio.
Vince il giocatore che al termine delle due ore e mezza ha guadagnato più punti.


Al termine del torneo i partecipanti riceveranno un premio in denaro su un fondo da $15’000 (USD)


•Chi sono i due Finalisti?


I due finalisti, dopo essersi sbarazzati in semifinale dei Maestri Trent e Shahade, sono l’IM Levy Rozman e la sfidante che, contro le aspettative, sarà la IM russa Polina Shuvalova.


-Levy Rozman, aka, Gothamchess è un avversario piuttosto arduo, essendo considerato da molti un GM (Gran Maestro), anche se lui non ha mai accettato il titolo per decisioni personali.
L’americano disse di non voler essere considerato GM perché lui è, e vuole rimanere, un maestro, non uno scacchista professionista.
La sua decisione di rimanere un maestro è dovuta anche alla sua volontà di non voler giocare a livelli mondiali, ma il suo obiettivo è quello di istruire altri giocatori.
Ha inoltre abbandonato da qualche anno gli eventi competitivi di scacchi, ma, nonostante ciò, continua a giocare su Chess.com e realizza contenuti sulle piattaforme di streaming quali Twitch e YouTube.


-La sfidante invece è una fortissima IM russa, paese conosciuto da secoli per la bravura quasi innata degli scacchisti.
Polina Shuvalova è stata due volte campionessa del mondo giovanile e una volta campionessa juniors femminile.
Questa non è da sottovalutare, essendo il suo punteggio ELO praticamente pari a quello di
Levy.


*ELO: scala ufficiale di valutazione in cui si classifica e misura il livello di bravura di qualsiasi
giocatore


Insomma, la finale non sarà una semplice serie di partite di poco conto, ma una vera battaglia fisica e mentale sulle scacchiere digitali e interne ai giocatori.

•La Finale


Il primo turno è durato 75 minuti, ed è giunto al termine con il vantaggio di Shuvalova, con 5.0 punti, e solo 2.0 punti per Rozman.
Il secondo segmento, durato invece 50 minuti, è basato sui Blitz Game, ovvero partite da 3 minuti a giocatore, insomma, bisogna pensare in fretta e agire velocemente!


La prima partita si apre con la vittoria di Polina, dovuta da una cattiva gestione del tempo di
Levy, insomma, non proprio il migliore degli inizi per lui.


Polina vince anche la seconda.


Però Levy si rifà nella terza partita con un’ottima gestione del tempo, chiedendo quasi scusa per le due partite precedenti; come se niente fosse vince anche la quarta con un vantaggio posizionale e di materiale che prevalgono sulla velocità di pensiero di Polina.


La quinta è una Caro-kann, apertura amata da Rozman che predilige un gioco posizionale, non la prima in queste partite ma neanche l’ultima, che però si concluderà con il primo pareggio del match!


La sesta partita finisce con uno spettacolare comeback di Polina da una posizione terribile, finita in vittoria per la scacchista russa.


Infine la settima e ultima partita finisce con la vittoria di Levy, che potrebbe regalare sorprese nell’ultimo segmento di bullet 1+1.


I risultati sono 8.5 per Polina e 5.5 per Levy, il tutto verrà deciso dai prossimi 25 minuti di pura follia.


Polina comincia subito con un vantaggio di 20 secondi, che la porterà ad un pareggio per colpa di qualche mossa mancata.
La seconda partita finisce in pareggio per stallo (l’assenza di mosse legali disponibili ad un giocatore, nel quale si determina un pareggio) a causa un brutto errore di Levy sul finale.


La terza non è stata l’ennesimo pareggio, ma una spettacolare vittoria di Levy in una partita piena di tensione sul finale. Lo stesso avverrà anche nella quarta partita, grazie alla sua iconica torre e alla gestione magistrale dei pedoni.


Subito dopo un’altra vittoria di Levy nella quinta partita, che a questo punto porta ad un pareggio il punteggio totale.


Ma l’ultima partita del campionato, la partita che segnerà il vincitore dell’IMSCC, è già iniziata.
Subito un vantaggio di un pedone per Polina, che però viene immediatamente ripreso da Levy, che manterrà un vantaggio di materiale fino alla fine, quando, per una svista dovuta probabilmente al poco tempo, mancherà una forchetta con il Cavallo; ciò permetterà all’avversaria di promuovere a Donna l’ultimo pedone sulla scacchiera, che segna la vittoria di Polina Shuvalova e il conseguente premio in denaro di $5’450 (USD).

Grande sconfitta sul finale per Levy, come a ricordare il torneo avvenuto nel 2021, nel quale ha perso in finale contro il brasiliano Roberto Molina.
Ma ricorda anche una situazione molto simile avvenuta nello Speed Chess Championship tra GMs, concluso quest’estate, nella cui finale si scontrarono Nakamura e Carlsen, con un vantaggio di Nakamura nelle prime partite, seguito da un pareggio tirato fino alla fine, ma che terminò con la strabiliante vittoria di Hikaru Nakamura nell’ultima partita.


Speriamo si ripresenti in futuro l’occasione per Gothamchess di vincere questo torneo ed il montepremi totale, per adesso possiamo solamente aspettare l’anno prossimo.