Venerdì 24 maggio, dopo lo svolgimento delle normali lezioni mattutine, si sono tenute una serie di attività in lingua, organizzate appositamente per gli studenti frequentanti le classi terze e quarte del corso di tedesco opzionale dalle loro docenti. I ragazzi e le ragazze hanno avuto l’occasione di mettere alla prova le loro abilità linguistiche acquisite durante l’anno scolastico attraverso un torneo di giochi da tavolo.
Dopo il discorso d’apertura della preside, la quale ha ringraziato tutti i presenti per la partecipazione, la competizione ha effettivamente potuto avere inizio e gli alunni, divisi in squadre, si sono recati nelle diverse aule loro indicate e sono stati seguiti da varie studentesse provenienti dal liceo linguistico nello svolgimento delle attività, sia nella spiegazione delle regole che nella convalidazione del punteggio ottenuto.
I sei giochi scelti hanno dato l’opportunità di esercitare diversi aspetti della lingua parlata, come il lessico comune in “Das Dings”e quello più specifico dell’ambito urbano in “Unterwegs in der Stadt”, le regole grammaticali in “Der Grammatikbaum”, la formazione corretta di quesiti in “Kettenfragen”, i modi di dire in “Kennst du die Redensart?” e il riconoscimento di diverse figure di spicco provenienti dalle aree di lingua tedesca in “Deutschsprachige Persönlichkeiten”. I concorrenti, messi in difficoltà dai limiti di tempo, si sono quindi cimentati in questa sfida che, per quanto possa aver acceso la competitività tra di loro, ha rappresentato maggiormente un sereno momento di convivialità e di riposo dopo un impegnativo percorso di studio. Nonostante sia concretamente facoltativo per gli indirizzi che si occupano principalmente di materie scientifiche o classiche, l’esistenza di questa possibilità e l’affluenza di alunni che hanno scelto di aderire dimostra l’importanza dell’apprendimento del tedesco, delle competenze che questo sviluppa, e della qualità dell’insegnamento che ha portato i partecipanti ad ottimi risultati non solo tra i primi tre classificati.
Le professoresse Mazagg e Barison, che si sono dedicate alla preparazione e alla pianificazione delle attività, denotano che il Brettspielturnier è stato apprezzato, come comprovato dalla gioiosa atmosfera percepibile durante la premiazione ed il buffet finale, e che ha rappresentato un’ottima maniera di allenare le conoscenze degli alunni tramite un momento di divertimento condiviso totalmente meritato. Oltretutto, hanno apprezzato la voglia di mettersi in gioco dei loro studenti e il contributo nella gestione da parte dell’indirizzo linguistico, in particolare delle classi 3^BL e 3^AL, la cui partecipazione ha permesso la creazione di un pomeriggio mirato anche allo scambio e alla coesione.
In questi ultimi due mesi avete visto comparire i vari elaborati prodotti dai ragazzi del biennio in occasione del concorso di scrittura e arte “Maschere: tra apparenza e realtà”.
Con questo articolo vorremmo ringraziare tutti i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato e collaborato in questo concorso: un grazie ai partecipanti per essersi messi in gioco e aver accettato la sfida, un grazie a quanti si sono offerti per fare da giuria ai vari elaborati dedicando il loro tempo, un grazie alla Dirigente e alla prof.ssa Govorcin che ci hanno permesso di rendere tutto questo possibile.
Di seguito nomi e link dei primi tre classificati per ogni categoria:
Scrittura: 1) Maria Letizia Rizzieri Link 2) Frederick Toschetti Link 3) Anna Chiara Ferraro Link
Arte: 1) Gemma Zorzan Link 2) Giorgio Nushi Link 3) Giorgia Chiarello Link
Sabato 18 maggio si è tenuta la cerimonia di consegna dei diplomi a studentesse e studenti che hanno svolto l’Esame di Stato lo scorso anno scolastico. La cerimonia inizia con il discorso della Dirigente, che abbiamo voluto rendere il testo principale di questo articolo poiché ci ha colpito molto in quanto denso di significato e toccante, seguito dalla consegna effettiva, uno per uno, classe per classe, di tutti i diplomi. Le foto scattate da Irene Morato (5AS) saranno reperibili come da istruzioni che seguiranno sul sito della scuola.
Di seguito il discorso della Dirigente Scolastica:
“Un momento in cui noi riconosciamo gli sforzi e i successi dei nostri studenti, degli studenti del liceo Ferrari. Come dirigente scolastico, per me è un onore essere qui a condividere questo traguardo così significativo nella vita di ogni studentessa e di ogni studente. In questi anni, cari ragazzi, avete lavorato con dedizione, passione e perseveranza. Avete affrontato delle sfide, superato ostacoli, dimostrando che con l’impegno e con la determinazione si possono raggiungere grandissimi risultati. Ogni diploma che oggi qui verrà consegnato non è solo un pezzo di carta, ma è il simbolo di tutto ciò che avete imparato, vissuto durante il vostro percorso scolastico qui al Ferrari. Vi invito, con le parole di Einstein, a non considerare mai lo studio come un dovere, ma continuare a considerarlo come un’invidiabile opportunità. Siate perciò ostinati, andate oltre, perseverate nelle difficoltà che inevitabilmente incontrerete anche nel cammino nuovo che avete intrapreso in questi mesi dopo il percorso liceale. Non lasciatevi sopraffare dalle intemperie, solcate il mare. Fate come Ulisse: non accontentatevi mai di ciò che già conoscete, siate sempre più curiosi, vogliate sempre di più, aspirate al massimo e poi prendetelo. Non accontentatevi delle banalità, studiate, datevi degli obiettivi importanti, siate generosi. Affrontate le difficoltà senza paura, perché queste ci rendono forti, e non temete di sbagliare, anzi, imparate dagli errori. Siate sempre pronti alle sfide che incontrerete e solo così sarete dei veri vincitori. Oggi, mentre noi celebriamo questo vostro successo, vi invito a rimanere affamati, di conoscenza, di esperienza, di giustizia e verità. Questa fame è motore del progresso, la scintilla dell’innovazione e il cuore della perseveranza. Prendo proprio a prestito le parole di Steve Jobs, che le ha pronunciate durante un discorso a Stanford vorrei che risuonassero qui con forza: “Siate affamati, siate folli. Siate affamati di scoperte, folli abbastanza da poter cambiare il mondo.” Nelson Mandela infatti affermò che l’istruzione è l’arma più potente che si possa usare per cambiare il mondo e voi ora siete armati di questa potente risorsa. Usatela bene. Il vostro percorso educativo infatti non si è concluso a luglio dello scorso anno, anzi,in realtà è solo l’inizio di un apprendimento che durerà per tutta la vita. Il diploma che ricevete oggi è quindi anche una chiave che apre innumerevoli porte: usatela per aprire le porte giuste, quelle che conducono a strade meno percorse, a sfide sempre più grandi e a soddisfazioni più profonde. Siate affamati di successo, ma anche di gentilezza e compassione. Siate folli nel perseguire i vostri sogni, ma trovate anche modi per aiutare gli altri. In questo modo non solo riuscirete a realizzare i vostri obiettivi, ma lascerete anche il mondo un po’ migliore rispetto a quello che avete trovato. Socrate fu definito un immorale corruttore di giovani, ma noi lo ricordiamo come uno dei più importanti esponenti della tradizione filosofica occidentale. Louisa May Alcott, l’autrice di piccole donne, fu incoraggiata dalla famiglia a trovare lavoro come serva o come sarta, ma noi la ricordiamo come autrice di romanzi. Beethoven maneggiava con difficoltà il violino, preferiva suonare le proprie composizioni anziché migliorare la tecnica e il suo insegnante lo aveva definito senza speranza come compositore. Darwin, il padre della teoria dell’evoluzione, ha rinunciato ad una carriera di medico e nella sua biografia egli scrisse: “Ero considerato da tutti i miei maestri, ma anche da mio padre stesso, un ragazzo molto ordinario, inferiore alla media in intelletto.” Gli insegnanti di Thomas Edison gli dissero che era troppo stupido per imparare qualcosa, ma noi lo ricordiamo come il primo imprenditore che seppe applicare i principi della produzione di massa al processo dell’invenzione. Ormai l’elenco sarebbe lungo, il messaggio è però chiaro: non ascoltate le persone con la pessima abitudine di essere negative. Derubano le migliori speranze del vostro cuore. Siate sempre il meglio di ciò che potete essere e abbiate sempre un atteggiamento positivo e costruttivo nei confronti di tutto e di tutti, avendo fiducia in voi stessi e nelle istituzioni. Siate leali e onesti con tutti, sia in famiglia, sia nella società, sia nella scuola, perché la lealtà e l’onestà, unite alla correttezza nei rapporti, favoriscono le relazioni e migliorano noi stessi. Voglio ringraziare ora anche i genitori che hanno sostenuto i figli nel loro percorso scolastico, nel percorso dei cinque anni del liceo, e anche gli insegnanti. Alcuni degli insegnanti sono qui con noi per celebrare il vostro successo, insegnanti che vi hanno guidato con saggezza e pazienza. Il vostro ruolo, genitori e insegnanti, è stato fondamentale per il successo di questi giovani. Alle studentesse e agli studenti dico, siate orgogliosi di quello che avete conseguito, guardate il futuro con fiducia. Il mondo vi attende con infinite opportunità e possibilità. Continuate ad imparare a crescere e soprattutto a sognare. Ricordatevi che il vostro percorso formativo è un viaggio che non finisce mai e prendendo a prestito le parole di Roosevelt, ricordate che il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni. Voi, cari diplomati, avete dimostrato di credere nei sogni, di lavorare sodo per realizzarli e un traguardo lo avete raggiunto, il diploma liceale. Congratulazioni a tutti voi per il diploma conseguito. Vi auguro ogni successo nel vostro cammino futuro.”
Nella mattina di giovedì 9 maggio 2024 si è tenuto a Palazzo Santo Stefano a Padova un incontro con il Vice Presidente Provinciale e Consigliere Delegato alla Pubblica Istruzione, Dott. Luigi Bisato e gli studenti che hanno partecipato alla gara di traduzione bandita dal nostro liceo: il “Certamen Atestinum”, che è ormai giunto alla sua VIII edizione.
Il dott. Bisato apre l’incontro, congratulandosi con tutti coloro che hanno partecipato per essersi messi in gioco ed evidenziando come questo concorso “ci parla delle nostre tradizioni e su questo dobbiamo innervare il futuro”.
Passa poi la parola alla prof.ssa Businarolo che, in veste di Assessore alla Cultura del Comune di Este, ringrazia gli studenti per aver colto l’occasione di mettersi alla prova. È lei a ricordare come, al di là dell’ambizione individuale, quest’occasione dimostri l’amore e la passione di giovani ragazzi nei confronti della materia e della tradizione della propria terra. Ringrazia poi anche la dott.ssa Tagliaferro e il dott. Nosarti per la loro disponibilità e le altre scuole partecipanti.
La parola poi passa alla Dirigente Scolastica del nostro Istituto, la prof.ssa Cosimo, che desidera sottolineare l’impegno profuso dai docenti nel realizzare e coordinare questo progetto e manifesta la propria gioia nel sapere che molti ragazzi hanno colto questa particolare iniziativa, motivo di crescita e sfida personale.
Infine la Dirigente Scolastica dell’Istituto “Cattaneo – Mattei”, la prof.ssa Mosello, esprime i suoi ringraziamenti, ricordando come la passione per quello che si studia porti ad essere dei buoni cittadini e delle persone migliori.
Si procede poi con la consegna degli attestati ai vari dirigenti, studenti e docenti coinvolti in questa competizione, e ai vari ragazzi viene chiesto cosa piace del latino. Di seguito riportiamo alcune delle loro risposte.
“Per me il latino è bello, oltre che da tradurre, anche perché ci insegna qualcosa e tratta temi importanti che noi riusciamo anche a vedere nella vita odierna.” (Veronica Balbo, 5AC)
“Io amo il latino perché molte cose che succedono oggi succedevano anche nel passato e proviamo le stesse emozioni che provavano allora, e questo è molto interessante.” (Camilla Boraso, 5AC)
Marco Ramazzotto (5CS): “Con il latino ho avuto un rapporto di amore e odio, però mi auguro che le nuove generazioni proseguano nello studio del latino, perché altrimenti sarebbe una grande perdita per tutti.”.
Emma Spinello (5AS): “A me piace il latino perché mi ha insegnato a ragionare”.
Dopo questo momento vengono consegnate delle locandine dell’evento e degli articoli di RompiPagina al dott. Bisato, a ringraziamento di quanto fatto dalla provincia per questo incontro.
La mattinata si conclude con la visita guidata a Palazzo Santo Stefano, di cui viene raccontata la storia, e al Museo della Guerra, che si trova nello stesso edificio e che contiene le prove dei bombardamenti avvenuti sulla città di Padova nel corso della Seconda Guerra Mondiale.
Ringraziamo il dott. Bisato e la dott.ssa Peruzzo per aver offerto la loro disponibilità nel tenere quest’incontro, le professoresse Capuzzo e Sturaro, con il prof. D’Alessandro, il dott. Nosarti e la dott.ssa Tagliaferro per aver organizzato questa competizione, tutti gli studenti partecipanti di tutte le scuole per essersi messi in gioco e per aver dimostrato il loro amore per il latino.
Il 19 aprile si è tenuta la decima edizione della serata dedicata alla cultura classica, la cosiddetta Notte del Classico, che è stata l’esempio perfetto di quanto la passione verso queste discipline sia ancora viva e riesca ad affascinare i giovani al giorno d’oggi.
La serata è stata aperta dall’intervento della preside, la quale ha espresso il suo sincero compiacimento: “Recitare, mettersi in gioco è un impegno che però può risultare piacevole e dona serenità, perché si vede che questi ragazzi che stanno recitando si stanno divertendo. Un ringraziamento va fatto anche agli insegnanti che li guidano e li aiutano.” In seguito è stato proiettato un breve video di presentazione realizzato dal Ministero, con annessi i riconoscimenti per i vincitori della migliore graphic novel del concorso indetto appositamente
Dopo una introduzione accompagnata musicalmente, la prima attività che si è tenuta in atrio a disposizione di tutti gli spettatori è stata la commedia Bacchides di Plauto, a cura del professor Vanzan e dei suoi studenti che hanno abilmente recitato e regalato al pubblico una performance indimenticabile. “La serata è stata meravigliosa. Faccio la Notte del Classico da anni, ma quest’anno mi sono divertito- anzi, si sono divertiti moltissimo. É stata una grande fatica, ci siamo dovuti trovare per provare un sacco di volte ma ne è valsa la pena, non solo perché ha dato modo di creare un gruppo e rafforzare il legame. Abbiamo anche raggiunto la finalità che ci eravamo prefissati, cioè quella di far conoscere Plauto” ha commentato il professor Vanzan, insieme a due dei suoi alunni, Pietro Guglielmi e Tommaso Amato di 5AS, i quali hanno interpretato le Bacchidi “Ci ha fatto partecipare principalmente il nostro affetto nei confronti del professor Vanzan, che ormai abbiamo dalla seconda. Lui ci teneva molto a fare questo spettacolo e nel momento in cui ha proposto le due Bacchidi, abbiamo subito pensato a noi due per via dei capelli lunghi. Però poi ci siamo ritrovati nella parte ed è uscito anche molto bene. Lavorare con lui è stato normale, non abbiamo notato differenze o difficoltà.”
Dalla fine della prima rappresentazione della commedia sono state aperte anche le altre attività, divise tra mondo greco, latino ed alcune presentazioni coerenti al tema.
Continuando con il mondo latino, la professoressa Zamboni e i suoi alunni hanno messo in scena alcune parti dell’Eneide di Virgilio, così come riferito “Il laboratorio è stato basato sulla volontà di rappresentare la prima parte del poema epico dell’Eneide. Stavo affrontando l’argomento in una classe dello scientifico e quindi un piccolo gruppetto di ragazzi si sono messi in gioco nel rappresentare il tragico amore tra Enea, il protagonista, e la sfortunata Didone, insieme a vari lettori che hanno aiutato il pubblico a comprendere al meglio le vicende.” “Sono partito molto carico, sono stato il primo ad offrirmi quando la professoressa ha annunciato questa cosa. Quando ho visto il testo, un po’ lungo e complicato, ho cercato di tirarmi indietro e di cercare un sostituto. Alla fine ho imparato bene la parte e mi sono impegnato per riuscire a farcela. Mi sono divertito e se ci sarà l’occasione parteciperò di nuovo volentieri” ha detto Andrea Fadigati (2BS), interprete di Enea, insieme ad Elena Trentin (2BS), Didone “Non è stato assolutamente pesante, anzi, è stata una bellissima esperienza.”
A seguire l’attività Monstrum Horrendum, Informe, a cura dei professori Brajato, Di Giacomo, Morosin e Uncini, sostenuti da vari loro allievi.
“L’idea che ci è venuta è questa: di fronte al mito di Perseo e Medusa, della Sfinge e di Edipo e di fronte a quello del Minotauro e di Teseo, cosa vede un ragazzo adolescente di oggi? Il mito diventa lo specchio secondo cui riesco a vedere le mie paure, le mie insicurezze. La domanda che ci siamo posti è stata, dove si trova il mostro? Come nello scudo del mito di Perseo, il mostro lo vedo riflesso, come un’immagine. Per cui il mito diventa il tentativo di dare una forma ad un qualcosa che non ne ha una” racconta il professor Brajato in merito all’attività. Riguardo l’organizzazione, la professoressa Uncini ha espresso “Si è sentita una necessità di organizzare qualcosa per il biennio, che solitamente rimane fuori dalle attività perché ci si concentra su commedia e tragedia per il triennio. Abbiamo individuato inizialmente il tema del mostro, ma ci sembrava troppo cupo per dei ragazzi giovani, per cui abbiamo scelto il superamento del mostruoso. L’elemento fondamentale è stato il filo conduttore, che ha unito i tre diversi gruppetti e è riuscito a dare un ottimo risultato”, mentre sulla parte relazionale la professoressa Morosin ha detto “É stato bello per i forti legami che si sono creati. I ragazzi stavano esprimendo pienamente se stessi.” Chiedendo più specificatamente a questi ultimi, hanno avuto il piacere di raccontare “Sicuramente un’esperienza che rifaremo nei prossimi anni. Da tanto a livello umano, perché dà modo di conoscerci meglio fuori dalla scuola e passare molto tempo insieme. Poi c’è stata l’emozione d’esibirsi davanti al pubblico. Dà grande soddisfazione, soprattutto nella speranza di lasciare qualcosa di concreto agli spettatori. Caldamente consigliato!”
Passando al mondo greco, le due attività teatrali sono state l’Antigone di Sofocle, a cura della professoressa Capuzzo, e la Pace di Aristofane, a cura delle professoresse Businarolo e Mantoan. Per quanto riguarda l’Antigone, una tragedia che tratta del contrasto tra leggi divine e leggi stabilite dall’uomo, incentrata sulla capacità donne di combattere le loro lotte, uno studente che ha partecipato attivamente alla rappresentazione, Giacomo Petertini (3AC), ha riportato “La serata si è conclusa in maniera ottimale, anche se con qualche piccola défaillance, ma fanno parte della storia in ogni modo. L’improvvisazione ha aiutato molto, e poi abbiamo avuto dei compagni fantastici ed una professoressa meravigliosa, che ci ha portato tanto in alto.” La Pace è stata commentata invece dalla professoressa Businarolo, che ha spiegato il motivo della scelta “L’anno scorso con i ragazzi siamo stati in gita in Sicilia ed hanno assistito alla rappresentazione di una commedia al Teatro Classico di Siracusa, esperienza che è piaciuta molto. Abbiamo così comprato il libretto con l’idea di mettere in scena la Pace quest’anno, riadattando un po’il testo. La partecipazione è stata sorprendente, assolutamente positiva. Speriamo di aver lasciato al pubblico l’idea che la cultura classica non è solo qualcosa di serioso, ma che può essere anche divertente se si vuole.”
Ulteriore aggiunta alle rappresentazioni è stato il laboratorio di scienze Sperimentare con gli Antichi, a cura dei professori D’Alessandro, Piva e Sinigaglia. “Abbiamo iniziato con una introduzione sul mito legato alla scienza nell’antichità e poi abbiamo realizzato l’esperimento del saggio alla fiamma, della lana d’acciaio che prende fuoco, le dimostrazioni di come nascono i fulmini e il calcolo della distanza al pubblico” racconta un’alunna che ha preso parte all’attività. Aggiunge poi il prof D’Alessandro: “Si tratta di un confronto tra il modo in cui gli antichi si approcciavano alla natura e il modo in cui cerchiamo di comprenderla noi. Lo scopo è quello di capire le differenze, imparare da esse, ma anche trovare dei punti di contatto concreti.”
Tra le altre attività, La luce dalla e alla finestra nell’arte e nella filosofia, a cura della professoressa Celeghin e del prof Centanini, il quale ha spiegato: “Il nostro laboratorio essenzialmente tratta del rapporto che possiamo mettere in luce tra la pittura e la filosofia. Abbiamo dunque scelto il tema della luce da esplorare nella pittura del ‘600 e nella filosofia, scegliendo tre autori fondamentali del periodo, cioè Caravaggio, Artemisia Gentileschi e Vermeer, che sono stati poi interpretati da tre ragazzi. Abbiamo affiancato loro tre studenti che in qualche modo riuscissero ad incarnare la filosofia stessa e che ricollegassero ai dipinti il pensiero di Blaise Pascal, Immanuel Kant e Baruch Spinoza. Il lavoro è stato estremamente stimolante, soprattutto dare agli studenti gli stimoli e gli strumenti adatti per lavorare e vedere la loro risposta positiva.”, ma anche Nulla è come Appare delle professoresse Sturaro e Albertin. “Tutto è giocato sulla realtà e sull’apparenza. Quello che appare spesso non è la realtà. Il laboratorio prende spunto da testi letterari classici e arriva fino a testi dei nostri giorni, mentre altri sono stati inventati dai ragazzi. Ciò che vogliamo esprimere è che non bisogna fermarsi all’apparenza, bisogna andare oltre” racconta la professoressa Sturaro, trovando conferma anche nelle opinioni degli studenti che hanno partecipato, i quali affermano di essersi divertiti e di aver trovato l’esperienza utile. Infine l’attività d’esposizione a cura della professoressa Di Giacomo e dei suoi alunni che, come riportato dalla professoressa stessa “Si è trattato di un laboratorio di scrittura creativa. Partendo dal tema della fantasia, dal libro della Storia Infinita, abbiamo ragionato sul voler dar vita a quei personaggi che nel libro rimanevano sospesi. Abbiamo lavorato per dare loro una vita e per creare un libro che rappresentasse i ragazzi”. In particolare Noemi Soranzo e Raciti Alessandra (1AC) hanno esposto “L’argomento principale è la fantasia, che solitamente non viene trattato. Ne sono uscite tante riflessioni ed è stato bello avere un confronto tra giovani e adulti, dato che ci sono stati diversi punti di vista sull’infanzia ed altre tematiche.”
Il resoconto finale della serata è intuibile dalle parole della professoressa Capuzzo, la quale spiega: “C’è stato un grandissimo afflusso di persone, ed una grande inventiva da parte dei ragazzi. Noi abbiamo coordinato i laboratori ma tante idee sono nate proprio da loro. Io spero veramente che le persone tornino a casa portando con sé qualcosa in più riguardo la piacevolezza dei classici, che non sono studio e la fatica nelle versioni, ma anche ridere, come abbiamo fatto nella commedia, sognare e affrontare temi importanti come il Monstrum.”
Valentina Grigio 3BL
Per le foto si ringraziano: Irene Morato (5AS) e Diletta Sbicego (4BSA)
Dare un’unica definizione del nuovo “Festival delle Lingue”, formidabilmente organizzato dai docenti del Ferrari e dagli studenti delle classi seconde, terze, quarte e quinte che hanno partecipato e hanno contribuito con impegno alla sua realizzazione, risulta quasi impossibile. In una serata, quella dello scorso 22 Marzo, i partecipanti hanno avuto la possibilità di sperimentare e divertirsi attraverso una grande quantità di laboratori interattivi, i quali, attraverso la loro varietà, sono riusciti a lasciare qualche nozione di lessico, di cultura e che hanno rappresentato accuratamente l’amore verso le lingue da parte degli organizzatori, provenienti da non solo dall’indirizzo linguistico.
L’inizio delle attività vere e proprie è stato introdotto dalla band scolastica, la quale, con un vario repertorio di canzoni nelle diverse lingue proposte, ha indubbiamente permesso d’intrattenere il pubblico in maniera serena. In seguito si è tenuto l’intervento della nostra Dirigente, che ha colto l’occasione per ricordare a tutti il valore che possiede la conoscenza linguistica e la sua importanza nella creazione di una connessione con altri popoli e con le altre culture che, per quanto possono apparire ineguali dalla nostra, possiedono intrinsecamente una particolarità e una bellezza peculiare.
Gli ospiti hanno avuto ulteriormente modo di scegliere i laboratori linguistici ai quali partecipare grazie ad una iniziale rassegna stampa, che ha illustrato loro i relativi progetti dedicati alla parte pratica o agli scambi culturali.
Passando in rassegna i vari laboratori, partiamo da quelli in lingua inglese.
“The Offensive Translator“, a cura dei professori Galante e Gusella e vari studenti del liceo artistico, tra i quali Frederick Toschetti (2CA), è riuscito a combinare divertimento e competenza.
“Abbiamo avuto molta affluenza e siamo molto contenti di questo. Mescolando il comico (video in inglese) e serio (traduzione) abbiamo riscontrato molti pareri positivi.“
“English For Fashion“, a cura della professoressa Ghidoni e della classe 5^CA, tra cui l’alunna Aurora Lacerti, rivolto a tutti coloro con un forte interesse, o una semplice curiosità, verso il mondo della moda.
“Abbiamo rappresentato gli stilisti più famosi come Chanel, Dior, Prada ma anche artisti più ricercati. Siamo molto contenti del risultato perché tra le prove Invalsi e gita in mezzo ci siamo impegnati tanto.”
“Victorian’s Secrets“, a cura delle studentesse Giada Gambalonga (5AL), Emma Marchioro (5AL), Erica Spigolon (5BL) e Greta Polonio (5BL), una versione moderna e comica di una possibile conversazione tra figure femminili indimenticabili della letteratura inglese.
“La nostra attività consisteva in un talk show ambientato nell’età vittoriana dove le protagoniste erano Jane Eyre dell’opera Jane Eyre, Elizabeth Bennet di Pride and Prejudice e Catherine di Wuthering Heights. Siamo state assolutamente contente dell’affluenza.”
“The Tudor Family“, a cura della professoressa Scardin e di vari studenti di 4AL tra cui Anna Pavan e Riccardo Belluco, incentrata sulla memorabile dinastia regnante dei Tudor.
“Grandissima affluenza e molta creatività nei corridoi, comparabile alla Notte del Liceo Classico.”
“CreHAIKUS under the moonlight: poeti per una notte” a cura della professoressa Ditadi e di alcuni alunni di 4BSA, laboratorio in cui i partecipanti “sono stati invitati a creare un Haiku dal primo all’ultimo verso, come dei veri e propri Poeti! Partendo da immagini-stimolo o parole-stimolo proiettate all’interno della classe-laboratorio” come ci spiega la professoressa stessa.
“Fake or real?” coordinato dalla professoressa Mantoan insieme ad alcune alunne di 4AC che ci dicono: “Era un laboratorio incentrato sul riconoscere le fake news, dove i partecipanti analizzavano un articolo e sulla base di alcuni punti cercavano di capire se fosse vero o meno con, a seguire, dei quiz a premi per fare pratica”.
Passando alla lingua francese, la professoressa Fiocco ha affermato: “Le attività sono state totalmente proposte dai ragazzi, sia il quiz sui modi di dire in francese sia la pièce sull’assurdo di Ionesco, preparate tutte nel tempo record di 2 settimane. Ho avuto una grandissima soddisfazione riguardo le loro capacità di applicare la lingua straniera fuori dalla classe.”. I laboratori in questa lingua erano un quiz sui modi di dire in francese tenuto da alcune ragazze di 3AL e una piéce dell’assurdo di Ionesco che i ragazzi di 4AL avevano visto due settimane prima in gita a Parigi e da lì hanno deciso di metterlo in scena in questa serata.
Per quanto riguarda invece lo spagnolo, le classi sono state completamente riempite di spettatori. “Dalle cantigas alle canzoni: un mondo di tradizioni”, con la partecipazione di Sophie Benso (4BL) e Martina Corso (4BL) e numerosi altri ragazzi, ha superato le loro aspettative come da loro riportato: “Essendo un laboratorio letterario non ci aspettavamo così tanta affluenza, siamo rimaste piacevolmente sorprese.” Tra i partecipanti anche Hiba Chaouki (4BL) che ci dice: “è stato interessante portare una lingua diversa da quelle che studiamo poiché ho portato una canzone metà in arabo e metà in spagnolo”.
Tratta di letteratura anche “Federico Garcia Lorca: musica, teatro e poesia”, a cura della professoressa Faccon e dei suoi alunni, i quali insieme sono stati in grado di rappresentare perfettamente l’emozione contenuta dalle poesie. La professoressa ha commentato dicendo: “Con le rappresentazioni teatrali dell’Aurora di New York e La Casa di Bernarda Alba stiamo facendo successo: è la quarta volta che facciamo lo stesso spettacolo. Va studiata la prossima edizione ma ci abbiamo azzeccato, no?”. L’alunna Rowena Polato (5BL), che ha partecipato attivamente, ha aggiunto: “Pieno di gente, non si riusciva quasi a respirare dalla quantità di persone presenti. Ottimo esempio per chi volesse in futuro scegliere il linguistico.”
Infine trattiamo delle attività in tedesco, che al pari delle altre lingue hanno riscosso pareri affermativi. Al riguardo, le professoresse Barison e Salvo hanno parlato positivamente delle performance, della partecipazione dimostrata e anche di come gli alunni stessi abbiano avuto l’occasione di divertirsi. Tra i vari, citiamo “Deutsch mit Spaß”, un interessante laboratorio lessicale organizzato dalla professoressa Mazagg e da alcuni alunni di 3AL, insegnavano le basi del tedesco ai partecipanti. Tra gli alunni c’è Alex Sinchevici che la definisce “davvero una bella esperienza, da rifare in futuro”.
Il laboratorio letterario e teatrale “Die Leiden des jungen Werthers: il giovane Werther tra dolori e passioni” sembra essere stato tra i più acclamati, grazie alla capacità degli attori di trascinare i partecipanti all’interno del memorabile romanzo di Goethe. Giulia Pastò (4BL) e Gianmarco D’Onghia (4BL) rivelano: “Abbiamo recitato una volta in più perché il pubblico lo ha richiesto. Ci siamo divertiti moltissimo.”
Altro laboratorio in tedesco è stato “Das Brettspiel über Deutschland: un viaggio alla scoperta della cultura tedesca” di alcune studentesse del linguistico tra cui Valentina Grigio (3BL) che ci dice “è stato divertente osservare i primi approcci al tedesco di persone totalmente alle prime armi”
In molti hanno partecipato anche agli interventi riguardo le esperienze internazionali che la scuola propone, per i quali la professoressa Rappo ha espresso una sentita soddisfazione: “La serata sta andando oltre le nostre aspettative, sono veramente felice, sta ripagando tutti i nostri sforzi. Gli studenti si stanno impegnando molto e i progetti internazionali stanno riscuotendo successo. Sono molto soddisfatta anche degli ex studenti che sono venuti per aiutarci.” Gli ex alunni Riccardo Alfonso e Sofia Zhou, che hanno presentato le loro esperienze Erasmus, hanno dichiarato: “Non ci aspettavamo tutta questa partecipazione, i genitori sono emozionati all’idea di mandare i figli all’estero e tornare qua è stato quasi nostalgico.”. Ma sempre a parlare delle loro esperienze c’erano anche Camilla Erbusti (5AA) e Elena Grillo (5BL) che ci dicono: “Ci sono un po’ di persone interessate, soprattutto genitori che chiedono per i figli ed è una cosa molto positiva”.
La serata ha ricevuto riscontri particolarmente positivi da molte persone e di seguito ne riportiamo alcuni, come Marco del Piccolo, DSGA (Direttore dei Servizi Generali Amministrativi) del nostro Istituto che afferma: “Non ho mai visto una cosa del genere, vedere la scuola riempirsi durante questi eventi mette gioia.” o le giovani Livia, Maddalena e Alessia (di rispettivamente 7, 7 e 4 anni) a cui è piaciuta la serata, in particolare “il laboratorio di tedesco e gli indovinelli in francese dove abbiamo vinto le caramelle”, o ancora il parere di Agostino, madrelingua inglese che attualmente è assistente di lingua nella nostra scuola, che ci ha detto: “I think this has been a wonderful evening, all the students were involved into their projects. I’ve been very impressed at the level of English that I saw in the workshops.”.
Anche la Dirigente Scolastica Milena Cosimo si è espressa positivamente riguardo la serata affermando: “c’è tanta partecipazione. Soprattutto gli attori sono bravissimi e tutti i laboratori sono molto interessanti”.
Si può considerare quindi la prima edizione del Festival delle Lingue un successo, la realizzazione concreta dell’impegno di docenti e studenti, ma anche la dimostrazione delle competenze acquisite dagli alunni durante il loro percorso scolastico, come afferma la professoressa Businarolo, docente di lettere che ha partecipato ai laboratori e che ha rivelato la sua ironica preoccupazione: “Sono preoccupata perché ci stanno facendo una grande concorrenza per la Notte del Liceo Classico. Sono bravissimi questi ragazzi del linguistico. Fanno dei laboratori interessantissimi. Quasi quasi verrebbe voglia di imparare le lingue anche a me.”
La professoressa Fiocco ha espresso il significato di questa serata, oltre al presentare i vari progetti che la scuola propone: “Sono questi momenti in cui troviamo forse il senso di ciò che facciamo perché in aula si vede qualcosa, ma non si vede tutto quello che i ragazzi sanno fare e come sanno abitare la lingua straniera”.
La professoressa Scardin, insegnante d’inglese, ci ha raccontato come sia nata l’idea di questa serata ed ha esternato il desiderio di riproporre il Festival anche negli anni a venire: “Questa serata è nata dalla voglia di far conoscere ai ragazzi e alle famiglie le varie opportunità dei progetti internazionali che la scuola propone. Partendo da questo obiettivo, ovvero di mostrare le emozioni e i risultati che i ragazzi portano a casa da queste esperienze, siamo arrivati al festival di oggi. Questa non è una serata dedicata solo al linguistico, ma a tutto l’istituto perché questi progetti sono trasversali a tutte le classi di tutti gli indirizzi. Ci siamo messi un po’ in gioco insieme a tanti colleghi e studenti. Ci ha colpito perché non ci aspettavamo così tanta affluenza. Siamo rimasti veramente soddisfatti e spero che sia piaciuta a tutti e ci auguriamo l’anno prossimo di poter fare una seconda edizione.”
Francesca Picelli 1AL
Valentina Grigio 3BL
Pietro Grosselle 4BSA
Con le foto di Diletta Sbicego (4BSA) e Irene Morato (5AS)
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