Persa in un tornado di pensieri, sopraffatta dai venti delle mie emozioni, incapace di reagire alla tempesta. Bloccata come in un incubo, agitata fino alle lacrime. Perché non riesco a svegliarmi? Il silenzio l’ho dimenticato. Le voci, quelle voci, non tacciono. Sei debole dicono, non ti puoi salvare. State zitte, zitte! Quella dolce fitta che annoda il cuore, che stringe la gola, che brucia gli occhi non riesco a lasciare. Quel piacevole dolore accompagna le mie solite giornate. L’ansia, dilettevole amica, è sempre qui per me. Cosa c’è di meglio per me?
La psicologia dei colori è lo studio dei colori in relazione al comportamento umano, l’umore o oi processi fisiologici. Ha lo scopo di determinare come il colore influenza le nostre decisioni quotidiane, come la scelta di comprare un determinato prodotto, i nostri sentimenti o anche ricordi. I colori sono anche utilizzati nell’ambito della cromoterapia.
ROSSO: Le idee, gli atteggiamenti e le emozioni associati al colore rosso includono:
Avvertimento
Amore
Coraggio
Temperamento forte
Rabbia
Desiderio
Il rosso è la lunghezza d’onda più lunga della luce nello spettro della luce visibile. Nelle culture occidentali, il rosso è associato al potere, al controllo e alla forza. Segnala anche il pericolo e attiva la vigilanza. Il rosso al semaforo segnala ai conducenti di essere vigili e di fermarsi. Alcuni animali, come i serpenti, hanno una colorazione rossa per indicare che sono pericolosi e mortali.
Il rosso significa anche passione e invoca la risposta di lotta o fuga. Questo istinto viene attivato dall’amigdala del cervello quando ci troviamo di fronte a un pericolo o una situazione minacciosa. Si pensa che il rosso aumenti il metabolismo e la pressione sanguigna, necessari per prepararsi all’azione durante una situazione allarmante.
Un ulteriore esempio nella quotidianità è l’uso del rosso per i banchi scolastici: essi, infatti, hanno le gambe rosse per catturare l’attenzione e non fare inciampare gli alunni. Mentre la loro superficie è verde per trasmettere serenità.
GIALLO: Il giallo è vivido e vivace. Le associazioni con il giallo includono:
Energia
Speranza
Onore
Paura
Fragilità
Il giallo è un colore brillante e il colore più visibile agli occhi.
È associato a cordialità e significa competenza. Il giallo è il colore dell’ottimismo e della creatività. Attira la nostra attenzione e indica cautela poiché il giallo è spesso usato insieme al nero su segnali stradali, taxi e scuolabus. È interessante notare che il giallo è anche associato a paura, codardia e malattia.
Inoltre stimola la fame e richiama l’economicità.
È il colore che richiama più leggerezza, indica personalità aperta e anche felicità temporanea, infatti è associato spesso al cambiamento. Chi preferisce il giallo non si riposa mai e ha molta energia.
Spesso amato dai bambini e usato per comunicare con loro.
VERDE: Il verde simboleggia idee come:
Salute
Compassione
Favore
Ambizione
Passività
Il verde si trova tra il giallo e il blu nello spettro della luce visibile e rappresenta l’equilibrio. È il colore della primavera ed è comunemente associato alla crescita, alla vita, alla fertilità e alla natura. Il verde rappresenta la sicurezza ed è collegato alla prosperità, alla ricchezza, alla buona fortuna e alle finanze. È considerato un colore rilassante e lenitivo che si ritiene abbia un effetto calmante e allevia lo stress. Le associazioni negative con il verde includono avidità, gelosia, apatia e letargia.
VIOLA: Il viola rappresenta idee e atteggiamenti relativi a:
Ricchezza
Dignità
Saggezza
Arroganza
Impazienza
Il viola o viola è la lunghezza d’onda più corta sullo spettro della luce visibile. È una combinazione di blu e rosso e rappresenta nobiltà, potere e regalità. Il viola comunica un senso di valore, qualità e valore. È anche associato a spiritualità, sacralità e grazia. I colori viola chiaro rappresentano romanticismo e delicatezza, mentre il viola scuro simboleggia dolore, paura e apprensione.
BLU: Le associazioni con il colore blu includono:
Fiducia
Efficienza
Freddezza
Sicurezza
Tristezza
Il blu è associato alla calma e alla tranquillità. È un simbolo di logica, comunicazione e intelligenza. È collegato a basso stress, bassa temperatura e bassa frequenza cardiaca. Il blu è anche associato alla mancanza di calore, distanza emotiva e indifferenza. Nonostante le associazioni negative, il blu è spesso scelto come il colore più popolare nelle indagini di ricerca in tutto il mondo.
Negli studi di ricerca, è stato anche scoperto che la luce blu ripristina i nostri ritmi circadiani o cicli sonno-veglia. Sono le lunghezze d’onda blu della luce del sole che inibiscono la ghiandola pineale dal rilasciare melatonina durante il giorno. La melatonina segnala al corpo che è ora di dormire. La luce blu ci stimola a rimanere svegli.
NERO: Le associazioni con il nero includono:
Aggressione
Tenebroso
Sicurezza
Freddezza
Vuoto
Il nero assorbe tutte le lunghezze d’onda dello spettro della luce visibile e non riflette il colore: per questo il nero è visto come misterioso e in molte culture è associato alla paura, alla morte, all’ignoto e al male. Rappresenta anche potere, autorità, eleganzae raffinatezza. Il nero significa serietà, indipendenza ed è comunemente associato a tristezza e negatività.
Esistono ben 50 tonalità di nero.
CROMOTERAPIA
La cromoterapia è una medicina alternativa non scientifica e non verificata che dichiara di usare i colori come terapia per la cura delle malattie. L’utilizzo dei colori sarebbe regolato da principi comuni, analoghi a quelli che portano a scegliere il colore dell’abito da indossare o la tinta delle pareti di casa per abbinarli a una determinata personalità e favorire o contrastare un certo stato d’animo. Secondo i sostenitori della cromoterapia, i colori aiuterebbero il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio, e avrebbero effetti fisici e psichici in grado di stimolare il corpo e calmare certi sintomi.
L’efficacia della cromoterapia è contestata dalla comunità scientifica, in quanto nessuna pratica cromoterapica è mai stata in grado di superare uno studio clinico controllato, ed anche i presupposti della teoria sono considerati scientificamente incoerenti, ed è una pseudoscienza. La cromoterapia non va confusa con gli studi e le eventuali applicazioni della psicologia del colore.
I Greci associavano i colori agli elementi fondamentali (aria, fuoco, acqua e terra) e questi ai quattro “umori” o “fluidi del corpo”: la bile gialla, il sangue (rosso), il flegma (bianco) e la bile nera, a loro volta prodotti in quattro organi particolari (la milza, il cuore, il fegato e il cervello). La salute era considerata la risultante dell’equilibrio di questi elementi, mentre la malattia ne era lo sbilanciamento. I colori, così come erano associati agli umori, venivano anche utilizzati come trattamento contro le malattie.
CHAKRA: In India la medicina ayurvedica ha sempre tenuto conto di come i colori influenzino l’equilibrio dei chakra, i centri di energia sottile associati alle principali ghiandole del corpo. I Cinesi affidavano il proprio benessere fisico all’azione dei vari colori: il giallo rimetteva in sesto intestino, il violetto arginava gli attacchi epilettici. In Cina, addirittura, le finestre della camera del paziente venivano coperte con teli di colore adeguato e gli indumenti del malato dovevano essere della stessa tinta.
Dopo alterne fortune nel Medioevo, con l’avvento dell‘Illuminismo, la cromoterapia che non possedeva riscontri scientifici, fu declassata a pseudoscienza, anche se le terapie ad essa legate continuarono ad essere praticate.
Il vento sulla faccia mi ricorda quella notte Crediti la sabbia sui piedi le scarpe rotte Crediti In mezzo a mille pensieri, dolori, addii, emozioni, poi ritorno a me. Crediti
«La Repubblica ha vinto. Ha vinto con una maggioranza non grande, ma appunto perché non grande essa sta a dimostrare la tenacia e resistenza con cui il popolo ha dovuto a suo onore lottare […]. La Repubblica è stata voluta e affermata, ma ora bisogna farla questa Repubblica e, soprattutto, bisogna fare questi repubblicani.» Così recitava il Corriere della Sera all’indomani dello storico referendum. La Repubblica italiana nasceva il 2 giugno 1946 con un sorriso: è il sorriso della democrazia dopo vent’anni di dittatura fascista. Venti anni durante i quali erano state cancellate tutte le libertà civili e politiche conquistate nei decenni precedenti.
In quel giorno gli italiani scelsero la Repubblica invece della monarchia e anche le donne per la prima volta poterono votare e iniziare a partecipare alla vita politica del Paese. Così le donne che avevano saputo tenere accanto agli uomini i loro posti di combattimento durante la Resistenza dimostrarono di saper, sempre accanto agli uomini, lavorare e costruire una nuova Italia con la volontà di cambiare il Paese. Mai come in quel momento ci fu tanta fede nel popolo italiano. Repubblicani e monarchici, Nord e Sud, uomini e donne, apparentemente divisi, ritrovarono la loro unità in un solo pensiero, in un solo sentimento, in una sola identità: l’Italia. Questo voto segnò un punto di svolta nella storia italiana, aprendo la strada a una nuova era di libertà e progresso. Questa ricorrenza ancora oggi fa riflettere su tematiche importanti quali la partecipazione alla vita politica e il vero significato di democrazia. Non c’è democrazia senza voto libero, il voto è l’espressione più alta e completa del diritto di cittadinanza e della responsabilità civile, senza di esso non avremo mai rappresentanti veri delle nostre aspirazioni e dei nostri bisogni. Con la votazione scegliamo le nostre guide nelle istituzioni centrali e periferiche ed esprimiamo di fatto un giudizio sul loro operato, confermandoli nella carica oppure optando per un candidato diverso che soddisfi maggiormente le nostre aspettative. «La tirannia di un principe in un’oligarchia non è pericolosa per il bene pubblico quanto l’apatia del cittadino in una democrazia» dice Montesquieu ne Lo spirito delle leggi. Quest’anno, la Festa della Repubblica assume, inoltre, un significato particolare. Dopo un periodo di sfide e difficoltà a causa della pandemia da Covid-19, l’Italia sta pian piano riprendendo il suo cammino. La celebrazione del 2 giugno è un segnale di speranza e rinascita, un momento in cui il popolo italiano si unisce per guardare avanti con fiducia e determinazione. Balbo Veronica, Barison Filippo, Forin Sofia, Minchio Anna 4 AC
Le giornate si allungano, lente e liete, un tepore dolce avvolge ogni cosa. Le foglie verdi donano fresca quiete, mentre l’estate con grazia si posa. I fiori sbocciano in un tripudio di colori, spargendo profumi nell’aria che respiro. Il caldo accarezza il corpo, senza clamori, mentre il vento sussurra un dolce sospiro.
Siete così impegnati a nascondervi. Siete così impegnati a far del male e subito dopo chiedere scusa. Delle scuse insignificanti, delle coltellate che rimangono lì. Ma state tranquilli, andate pure avanti. È giusto così. Ognuno ha la propria vita, no? Non esisto più. In realtà non esistevo nemmeno prima. Non sono mai esistita… Allora perché scrivo? Pagine e pagine di un quadernino ricoperte di inchiostro. Inchiostro che cerca di parlare. Parole buttate giù per cercare di fermare qualcosa che senti dentro, ma che non riesci a colmare. Mi passi davanti e mi guardi. Mi osservi mentre indossi le tue cuffie, mentre sei persa nei tuoi pensieri. Poi, il tuo sguardo spento, si trasforma in un sorriso… Questo però, avviene solamente quando c’è una persona al tuo fianco. Una persona che mi apparteneva… Ora però, fa parte di te. Vi siete trovati e io ho lasciato accadesse. Vivete la vostra vita, sì, fatelo. Andate avanti, che senso ha girarsi e guardarmi? Che senso ha venire a chiedermi anche solo come sto? Ora siate liberi di esser voi, io me ne sto andando, e sento che piano piano succederà definitivamente. Questo non perché l’ho scelto, ma perché c’è qualcosa che mi spinge, mi spinge via. Forse è giusto così. Ho imparato a piangere da sola quando ero piccola, ma le persone mi hanno insegnato a continuare.
Una volta mi hai guardata ed il mio mondo è cambiato tutto d’un fiato. Mi manca quella sensazione di vuoto… il fiato corto e il cuore che batte a mille quando ti avvicini. Adesso che nemmeno mi consideri, percepisco solo buio, freddo, mancanza e il cuore rallenta sempre di più, si ferma piano e sprofonda nella sofferenza della tua indifferenza. Rowena Polato
Seduta in mezzo ad alberi nessuno attorno a me il nulla incombe. I pensieri mi tormentano le lacrime scendono il cuore sembra scoppiare e intorno a me, il nulla. Conforto Sophia 5AA
Spesso mi pongo questa domanda. E difficilmente riesco a trovare delle risposte. Però penso che, a prescindere da queste, noi non saremmo nulla senza i nostri genitori, che hanno deciso di metterci al mondo, e in particolar modo dobbiamo tutto questo al sacrificio delle nostre mamme: sono proprio loro che ci hanno fatto nascere, ci hanno fornito il nostro primo nutrimento, ci hanno portati la prima volta fuori da casa, e sono loro che per prime abbiamo visto come guide e maestre di vita. Eppure con il passare del tempo i più tendono a dimenticare tutto ciò.
Tuttavia io penso che, se per entrambi i genitori siano state stabilite delle feste in due giornate diverse vuol dire che qualcuno ancora crede nella loro importanza e ha trovato un modo per dire loro grazie.
Personalmente, dopo aver fatto tale considerazione, mi sono chiesto: ma io, la mia mamma l’ho mai ringraziata per tutto quello che mi ha dato? Data una situazione un po’ particolare non ho potuto dirglielo di persona, così ho deciso di scrivere un biglietto di ringraziamento con parole vere, sentite, e non banali formalità che si sentono di continuo. Poi mi sono recato nei pressi del canale della mia città, in un molo che un tempo fungeva da attracco per le barche, dove lei mi portava sempre, dicendo che i desideri lanciati nel canale si sarebbero avverati, e così ho affidato al corso d’acqua tale biglietto.
Ora posso finalmente dire di averle detto, in qualche modo, GRAZIE!
Giornata pesante, Pensieri che gridano, Anni che in realtà sono un istante, Ansia e paura arrivano, Per strada cammino e guardo in sù, Le nuvole mi guardano Silenzio, per fortuna ci sei tu.
Desideri così tanto tornare indietro nel tempo? Di aver detto quello che pensavi Di aver fatto quello che volevi Ma poi ti rendi conto, che la colpa non era dello scorrere frenetico del tempo stesso, Ma di come le tue paure abbiano scelto di vivere l’attimo.
“fa paura” “non voglio morire” “non morire” In molti pensano queste cose, è normale no? É nella natura dell’essere umano dopotutto. Ma cosa vuole dire essere normali? Sono normale? dubito di esserlo. In molti hanno paura delle cose non conosciute, di questo cosiddetto ignoto. Se dicessi che io non punto alla paura per questo argomento ma bensì all’interesse che mi suscita? Come reagireste? Io infatti sono affascinata, anzi quasi incantata dalla morte; forse così tanto da arrivare a essere totalmente indifferente ad essa. Se devo morire mi va bene, non mi interessa io vivo solo aspettando il mio ultimo giorno, perché in realtà sono voluta viva dalle persone attorno a me. Ironico vivere in queste condizioni no? La vita è come un gioco d’azzardo, potrei morire oggi come potrei morire tra mille anni. Anche se devo dire che questo gioco è perso in partenza; tu sai che morirai dalla nascita eppure guarda quanta gente ci sta giocando. É esattamente questo che rende tutto più emozionante; nessuno sa cosa succederà, potrebbe esserci il vuoto oppure la reincarnazione in una nuova vita. Esiste un aldilà? E se esiste secondo che criterio ci punirebbero? La morte è affascinante perché se tu sapessi già quando e come morirai sarebbe quasi noioso; nessuno correrebbe dei rischi. Ed è qua che tu hai controllo; vita e morte sono come un libro, sei tu a decidere quel tuo finale speciale. /ren.
Come un masso affonda la mia mente pesa di urli oppressi da innocenti mani, di scarne paure incise, di chiavi smarrite e sorrisi negati nella vuota sostanza del mio essere. Un silenzio assordante incombe, come una nube grigia che riempie questa gabbia, questo cadavere scosso da mille impulsi mille tentazioni. La mia pelle brucia e stringe e stritola, ma porta i segni di quelle notti senza stelle, le cicatrici di quell’ intenso desiderio di dissolvere nel vento e di quel disperato tentativo di raggiungere la quiete.
Ho visto il mare, non quello di sempre, ma quello nei tuoi occhi, quando ho posato lo sguardo su di te. Quegli occhi marroni, ormai lame per incisioni, una lama che incide tutta me stessa, il mio cuore. Non incide quel mio cuore in modo negativo, ma in modo così amorevole, che ho paura di riguardarli, ma allo stesso tempo ho paura di non poterci perdermi di nuovo. Le farfalle che sento quando li guardo, sono più di quelle che volano sui prati della primavera e dell’estate, le parole che vorrei poterti dire, sono incise nei miei, più scuri ma meno profondi dei tuoi. È un peccato per me non guardali sempre, perché sarei felice di potercimi tuffare di nuovo, quasi annegandomi oppure galleggiarci. Evitarli è un guaio, guardarli anche, perché evitarli mi renderebbe triste, ma incrociare il mio sguardo con il tuo mi renderebbe felice.
Suicidio. Immatura decisione puramente egocentrica. Talvolta però mi sono sentita chiamare da quel vuoto, quella vertigine ignota che si apre sotto i nostri piedi come un oscuro abisso silenzioso. Forse ho paura della morte. -Si spengono le luci, il sipario si chiude e una quiete sovrumana strega gli attori che silenziosi si trascinano verso le loro fredde stanze- Forse siamo solo attori di una storia che non ci appartiene. Una fioca e nascosta stella si che fa spazio nelle ombre altrui. Tiepida luce spoglia che tremando urla. -silenzio- Non odo nessun suono. Parole lievi al vento vengono trascinate via, lontano. Alcun’ anima osa frantumare il sordo silenzio buio che lento striscia nelle secche radici umane come un fungo parassita. -vuoto- Chi siamo? Marchetto Sara 3CA
Non mi vuole nessuno, forse è meglio così. La solitudine fa bene, tuttavia trovo che l’eccessivo pensare corroda l’uomo. La vita non è dentro alla mente delle persone, non è immaginazione. Forse è vero, siamo solo storie ma non tutte meritano d’esser raccontate. Alcune vengono trascinate, legate da pesanti catene e buttate nel letto del tempo. Leggende, canzoni, sussurri; Volano veloci attraverso l’infinita barca della vita. Un traghetto infernale, assoluto, eterno. Marchetto Sara 3CA
Apro di nuovo un libro profumato di fantasia, spengo la mente e inizio a viaggiare, così vicino, ma lontano.
A volte ho paura di smettere di respirare, mi si mozza il fiato. A volte ho paura di incrociare il mio sguardo smarrito, percepisco come sono semplicemente persa. A volte ho paura di mostrare un sorriso: so che sembrerebbe forzato.
Lasciami entrare nel tuo mondo, partecipare alla tua storia, riportami in vita regalandomi un diverso finale tra parole piccole e scorrevoli, trascinami dove nessun altro può trovarmi.
Lasciami amarti e ammirarti prima di tornare alla realtà, sono ammaliata dalla tua incantevole magia. Lasciami scappare, donami la tua disarmante bellezza e profonda saggezza.
Come un masso affonda, la mia mente pesa di urli oppressi da innocenti mani, di scarne paure incise, di chiavi smarrite e sorrisi negati nella vuota sostanza del mio essere. Un silenzio assordante incombe, come una nube grigia che riempie questa gabbia, questo cadavere scosso da mille impulsi mille tentazioni. La mia pelle brucia e stringe e stritola, ma porta i segni di quelle notti senza stelle, le cicatrici di quell’ intenso desiderio di dissolvere nel vento e di quel disperato tentativo di raggiungere la quiete.
Anonimo
Tema SeamlessCooking Flavor, sviluppato da Altervista