Addio

Siete così impegnati a nascondervi.
Siete così impegnati a far del male e subito dopo chiedere scusa.
Delle scuse insignificanti, delle coltellate che rimangono lì.
Ma state tranquilli, andate pure avanti.
È giusto così. Ognuno ha la propria vita, no?
Non esisto più.
In realtà non esistevo nemmeno prima.
Non sono mai esistita…
Allora perché scrivo?
Pagine e pagine di un quadernino ricoperte di inchiostro.
Inchiostro che cerca di parlare.
Parole buttate giù per cercare di fermare qualcosa che senti dentro, ma che non riesci a
colmare.
Mi passi davanti e mi guardi.
Mi osservi mentre indossi le tue cuffie, mentre sei persa nei tuoi pensieri.
Poi, il tuo sguardo spento, si trasforma in un sorriso…
Questo però, avviene solamente quando c’è una persona al tuo fianco.
Una persona che mi apparteneva…
Ora però, fa parte di te.
Vi siete trovati e io ho lasciato accadesse.
Vivete la vostra vita, sì, fatelo.
Andate avanti, che senso ha girarsi e guardarmi?
Che senso ha venire a chiedermi anche solo come sto?
Ora siate liberi di esser voi, io me ne sto andando, e sento che piano piano succederà
definitivamente.
Questo non perché l’ho scelto, ma perché c’è qualcosa che mi spinge, mi spinge via.
Forse è giusto così.
Ho imparato a piangere da sola quando ero piccola, ma le persone mi hanno insegnato a
continuare.

Anonimo