BUON COMPLEANNO REPUBBLICA!

«La Repubblica ha vinto. Ha vinto con
una maggioranza non grande, ma
appunto perché non grande essa sta a
dimostrare la tenacia e resistenza con
cui il popolo ha dovuto a suo onore
lottare […]. La Repubblica è stata
voluta e affermata, ma ora bisogna
farla questa Repubblica e, soprattutto,
bisogna fare questi repubblicani.» Così
recitava il Corriere della Sera
all’indomani dello storico referendum.
La Repubblica italiana nasceva il 2
giugno 1946 con un sorriso: è il sorriso
della democrazia dopo vent’anni di
dittatura fascista. Venti anni durante i
quali erano state cancellate tutte le
libertà civili e politiche conquistate nei
decenni precedenti.

In quel giorno gli italiani scelsero la Repubblica invece della monarchia e anche le donne per la prima volta poterono votare e iniziare a partecipare alla vita politica del Paese. Così le donne che avevano saputo tenere accanto agli uomini i loro posti di combattimento durante la Resistenza dimostrarono di saper, sempre accanto agli uomini, lavorare e costruire una nuova Italia con la volontà di cambiare il Paese.
Mai come in quel momento ci fu tanta fede nel popolo italiano. Repubblicani e monarchici, Nord e Sud, uomini e donne, apparentemente divisi, ritrovarono la loro unità in un solo pensiero, in un solo sentimento, in una sola identità: l’Italia.
Questo voto segnò un punto di svolta nella storia italiana, aprendo la strada a una nuova era di libertà e progresso. Questa ricorrenza ancora oggi fa riflettere su tematiche importanti quali la partecipazione alla vita politica e il vero significato di democrazia. Non c’è democrazia senza voto libero, il voto è l’espressione più alta e completa del diritto di cittadinanza e della responsabilità civile, senza di esso non avremo mai rappresentanti veri delle nostre aspirazioni e dei nostri bisogni. Con la votazione scegliamo le nostre guide nelle
istituzioni centrali e periferiche ed esprimiamo di fatto un giudizio sul loro operato, confermandoli nella carica oppure optando per un candidato diverso che soddisfi maggiormente le nostre aspettative. «La tirannia di un principe in un’oligarchia non è pericolosa per il bene pubblico quanto l’apatia del cittadino in una democrazia» dice Montesquieu ne Lo spirito delle leggi.
Quest’anno, la Festa della Repubblica assume, inoltre, un significato particolare. Dopo un
periodo di sfide e difficoltà a causa della pandemia da Covid-19, l’Italia sta pian piano
riprendendo il suo cammino. La celebrazione del 2 giugno è un segnale di speranza e
rinascita, un momento in cui il popolo italiano si unisce per guardare avanti con fiducia e
determinazione.
Balbo Veronica, Barison Filippo, Forin Sofia, Minchio Anna 4 AC

Estate

Le giornate si allungano, lente e liete,
un tepore dolce avvolge ogni cosa.
Le foglie verdi donano fresca quiete,
mentre l’estate con grazia si posa.
I fiori sbocciano in un tripudio di colori,
spargendo profumi nell’aria che
respiro.
Il caldo accarezza il corpo, senza clamori,
mentre il vento sussurra un dolce sospiro.

Anonimo

Addio

Siete così impegnati a nascondervi.
Siete così impegnati a far del male e subito dopo chiedere scusa.
Delle scuse insignificanti, delle coltellate che rimangono lì.
Ma state tranquilli, andate pure avanti.
È giusto così. Ognuno ha la propria vita, no?
Non esisto più.
In realtà non esistevo nemmeno prima.
Non sono mai esistita…
Allora perché scrivo?
Pagine e pagine di un quadernino ricoperte di inchiostro.
Inchiostro che cerca di parlare.
Parole buttate giù per cercare di fermare qualcosa che senti dentro, ma che non riesci a
colmare.
Mi passi davanti e mi guardi.
Mi osservi mentre indossi le tue cuffie, mentre sei persa nei tuoi pensieri.
Poi, il tuo sguardo spento, si trasforma in un sorriso…
Questo però, avviene solamente quando c’è una persona al tuo fianco.
Una persona che mi apparteneva…
Ora però, fa parte di te.
Vi siete trovati e io ho lasciato accadesse.
Vivete la vostra vita, sì, fatelo.
Andate avanti, che senso ha girarsi e guardarmi?
Che senso ha venire a chiedermi anche solo come sto?
Ora siate liberi di esser voi, io me ne sto andando, e sento che piano piano succederà
definitivamente.
Questo non perché l’ho scelto, ma perché c’è qualcosa che mi spinge, mi spinge via.
Forse è giusto così.
Ho imparato a piangere da sola quando ero piccola, ma le persone mi hanno insegnato a
continuare.

Anonimo

Fantasma

Una volta mi hai guardata
ed il mio mondo è cambiato tutto d’un fiato.
Mi manca quella sensazione di vuoto…
il fiato corto
e il cuore che batte a mille quando ti avvicini.
Adesso che nemmeno mi consideri,
percepisco solo buio, freddo, mancanza
e il cuore rallenta sempre di più,
si ferma piano
e sprofonda nella sofferenza della tua indifferenza.
Rowena Polato

Nessun titolo

Seduta in mezzo ad alberi
nessuno attorno a me
il nulla incombe.
I pensieri mi tormentano
le lacrime scendono
il cuore sembra scoppiare
e intorno a me,
il nulla.
Conforto Sophia 5AA

A tutte le mamme del mondo!

Chi siamo davvero?

Spesso mi pongo questa domanda. E difficilmente riesco a trovare delle risposte. Però penso che, a prescindere da queste, noi non saremmo nulla senza i nostri genitori, che hanno deciso di metterci al mondo, e in particolar modo dobbiamo tutto questo al sacrificio delle nostre mamme: sono proprio loro che ci hanno fatto nascere, ci hanno fornito il nostro primo nutrimento, ci hanno portati la prima volta fuori da casa, e sono loro che per prime abbiamo visto come guide e maestre di vita. Eppure con il passare del tempo i più tendono a dimenticare tutto ciò.

Tuttavia io penso che, se per entrambi i genitori siano state stabilite delle feste in due giornate diverse vuol dire che qualcuno ancora crede nella loro importanza e ha trovato un modo per dire loro grazie.

Personalmente, dopo aver fatto tale considerazione, mi sono chiesto: ma io, la mia mamma l’ho mai ringraziata per tutto quello che mi ha dato? Data una situazione un po’ particolare non ho potuto dirglielo di persona, così ho deciso di scrivere un biglietto di ringraziamento con parole vere, sentite, e non banali formalità che si sentono di continuo. Poi mi sono recato nei pressi del canale della mia città, in un molo che un tempo fungeva da attracco per le barche, dove lei mi portava sempre, dicendo che i desideri lanciati nel canale si sarebbero avverati, e così ho affidato al corso d’acqua tale biglietto.

Ora posso finalmente dire di averle detto, in qualche modo, GRAZIE!

Anonimo

Tu

Giornata pesante,
Pensieri che gridano,
Anni che in realtà sono un istante,
Ansia e paura arrivano,
Per strada cammino e guardo in sù,
Le nuvole mi guardano
Silenzio, per fortuna ci sei tu.

Anonimo

Un secondo in più

Desideri così tanto tornare indietro nel tempo?
Di aver detto quello che pensavi
Di aver fatto quello che volevi
Ma poi ti rendi conto, che la
colpa non era dello scorrere frenetico del tempo stesso,
Ma di come le tue paure abbiano scelto di vivere l’attimo.

Anonimo

L’ignoto

“fa paura” “non voglio morire” “non morire”
In molti pensano queste cose, è normale no?
É nella natura dell’essere umano dopotutto.
Ma cosa vuole dire essere normali?
Sono normale? dubito di esserlo.
In molti hanno paura delle cose non conosciute, di questo
cosiddetto ignoto.
Se dicessi che io non punto alla paura per questo argomento ma
bensì all’interesse che mi suscita? Come reagireste?
Io infatti sono affascinata, anzi quasi incantata dalla morte;
forse così tanto da arrivare a essere totalmente indifferente ad essa.
Se devo morire mi va bene, non mi interessa
io vivo solo aspettando il mio ultimo giorno,
perché in realtà sono voluta viva dalle persone attorno a me.
Ironico vivere in queste condizioni no?
La vita è come un gioco d’azzardo,
potrei morire oggi come potrei morire tra mille anni.
Anche se devo dire che questo gioco è perso in partenza;
tu sai che morirai dalla nascita eppure guarda quanta gente ci sta
giocando.
É esattamente questo che rende tutto più emozionante;
nessuno sa cosa succederà, potrebbe esserci il vuoto
oppure la reincarnazione in una nuova vita.
Esiste un aldilà? E se esiste secondo che criterio ci punirebbero?
La morte è affascinante perché se tu sapessi già quando e come
morirai sarebbe quasi noioso; nessuno correrebbe dei rischi.
Ed è qua che tu hai controllo; vita e morte sono come un libro, sei
tu a decidere quel tuo finale speciale.
/ren.

Il peso di tutte le cose

Come un masso affonda
la mia mente pesa
di urli oppressi da innocenti mani,
di scarne paure incise,
di chiavi smarrite e sorrisi negati
nella vuota sostanza del mio essere.
Un silenzio assordante incombe,
come una nube grigia
che riempie questa gabbia,
questo cadavere
scosso da mille impulsi
mille tentazioni.
La mia pelle brucia e stringe e stritola,
ma porta i segni di quelle notti senza stelle,
le cicatrici di quell’ intenso desiderio di dissolvere nel vento
e di quel disperato tentativo di raggiungere la quiete.

Anonimo

Occhi tuoi❤️

Ho visto il mare,
non quello di sempre,
ma quello nei tuoi occhi,
quando ho posato lo sguardo su di te.
Quegli occhi marroni,
ormai lame per incisioni,
una lama che incide tutta me stessa,
il mio cuore.
Non incide quel mio cuore in modo negativo,
ma in modo così amorevole,
che ho paura di riguardarli,
ma allo stesso tempo ho paura di non poterci perdermi di nuovo.
Le farfalle che sento quando li guardo,
sono più di quelle che volano sui prati della primavera e dell’estate,
le parole che vorrei poterti dire,
sono incise nei miei, più scuri ma meno profondi dei tuoi.
È un peccato per me non guardali sempre,
perché sarei felice di potercimi tuffare di nuovo,
quasi annegandomi
oppure galleggiarci.
Evitarli è un guaio,
guardarli anche,
perché evitarli mi renderebbe triste,
ma incrociare il mio sguardo con il tuo mi renderebbe felice.

Anonimo

Luci spente

Il sipario si chiude

Suicidio.
Immatura decisione puramente egocentrica.
Talvolta però
mi sono sentita chiamare da quel vuoto,
quella vertigine ignota che si apre sotto i nostri piedi come un oscuro abisso silenzioso.
Forse
ho paura della morte.
-Si spengono le luci, il sipario si chiude e una quiete sovrumana strega gli attori che
silenziosi si trascinano verso le loro fredde stanze-
Forse
siamo solo attori di una storia che non ci appartiene.
Una fioca e nascosta stella si che fa spazio nelle ombre altrui.
Tiepida luce spoglia che tremando urla.
-silenzio-
Non odo nessun suono.
Parole lievi al vento vengono trascinate via, lontano.
Alcun’ anima osa frantumare il sordo silenzio buio che lento striscia nelle secche radici
umane come un fungo parassita.
-vuoto-
Chi siamo?
Marchetto Sara 3CA

Dinamico

Storie

Non mi vuole nessuno,
forse è meglio così.
La solitudine fa bene, tuttavia
trovo che l’eccessivo pensare corroda l’uomo.
La vita non è dentro alla mente delle persone, non è immaginazione.
Forse è vero,
siamo solo storie
ma non tutte meritano d’esser raccontate.
Alcune vengono trascinate,
legate da pesanti catene e buttate nel letto del tempo.
Leggende, canzoni, sussurri;
Volano veloci attraverso l’infinita barca della vita.
Un traghetto infernale, assoluto, eterno.
Marchetto Sara 3CA

“Un passo avanti, un passo indietro.”

Apro di nuovo un libro profumato di fantasia,
spengo la mente
e inizio a viaggiare,
così vicino, ma lontano.


A volte ho paura di smettere di respirare,
mi si mozza il fiato.
A volte ho paura di incrociare il mio sguardo smarrito,
percepisco come sono semplicemente persa.
A volte ho paura di mostrare un sorriso:
so che sembrerebbe forzato.


Lasciami entrare nel tuo mondo,
partecipare alla tua storia,
riportami in vita regalandomi un diverso finale
tra parole piccole e scorrevoli,
trascinami dove nessun altro può trovarmi.


Lasciami amarti e ammirarti
prima di tornare alla realtà,
sono ammaliata dalla tua incantevole magia.
Lasciami scappare,
donami la tua disarmante bellezza
e profonda saggezza.

Anonimo

Il peso di tutte le cose

Come un masso affonda,
la mia mente pesa
di urli oppressi da innocenti mani,
di scarne paure incise,
di chiavi smarrite e sorrisi negati
nella vuota sostanza del mio essere.
Un silenzio assordante incombe,
come una nube grigia
che riempie questa gabbia,
questo cadavere
scosso da mille impulsi
mille tentazioni.
La mia pelle brucia e stringe e stritola,
ma porta i segni di quelle notti senza stelle,
le cicatrici di quell’ intenso desiderio di dissolvere nel vento
e di quel disperato tentativo di raggiungere la quiete.

Anonimo

L’ignoto

“fa paura” “non voglio morire” “non morire”
In molti pensano queste cose, è normale no?
È nella natura dell’essere umano dopotutto.
Ma cosa vuole dire essere normali?
Sono normale? dubito di esserlo.


In molti hanno paura delle cose non conosciute, di questo
cosiddetto ignoto.
Se dicessi che io non punto alla paura per questo argomento ma
bensì all’interesse che mi suscita? Come reagireste?
Io infatti sono affascinata, anzi quasi incantata dalla morte;
forse così tanto da arrivare a essere totalmente indifferente ad essa.


Se devo morire, mi va bene, non mi interessa
io vivo solo aspettando il mio ultimo giorno,
perché in realtà sono voluta viva dalle persone attorno a me.
Ironico vivere in queste condizioni no?


La vita è come un gioco d’azzardo,
potrei morire oggi come potrei morire tra mille anni.
Anche se devo dire che questo gioco è perso in partenza:
tu sai che morirai dalla nascita, eppure, guarda quanta gente ci sta
giocando.


È esattamente questo che rende tutto più emozionante:
nessuno sa cosa succederà, potrebbe esserci il vuoto,
oppure la reincarnazione in una nuova vita.
Esiste un aldilà? E se esistesse, secondo che criterio ci punirebbe?


La morte è affascinante perché se tu sapessi già quando e come
morirai, sarebbe quasi noioso; nessuno correrebbe dei rischi.
Ed è qui che tu hai controllo; vita e morte sono come un libro, sei
tu a decidere quel tuo finale speciale.


/ren.

Occhi tuoi❤️

Ho visto il mare,
non quello di sempre,
ma quello nei tuoi occhi,
quando ho posato lo sguardo su di te.


Quegli occhi marroni,
ormai lame per incisioni,
una lama che incide tutta me stessa,
il mio cuore.


Non incide quel mio cuore in modo negativo,
ma in modo così amorevole,
che ho paura di riguardarli,
ma allo stesso tempo ho paura di non poterci perdermi di nuovo.


Le farfalle che sento quando li guardo,
sono più di quelle che volano sui prati della primavera e dell’estate,
le parole che vorrei poterti dire,
sono incise nei miei, più scuri ma meno profondi dei tuoi.


È un peccato per me non guardali sempre,
perché sarei felice di potermici tuffare di nuovo,
quasi annegandomi
oppure galleggiarci.


Evitarli è un guaio,
guardarli anche,
perché evitarli mi renderebbe triste,
ma incrociare il mio sguardo con il tuo mi renderebbe felice.

Anonimo