Jojo Rabbit

Jojo Rabbit - Film (2019) - MYmovies.it

Introduzione

Salve a tutti!!!

Oggi vi voglio portare la recensione di uno, a mio modesto parere, dei migliori film usciti nel 2020.

Jojo Rabbit racconta l’esperienza della Shoah e della Seconda Guerra Mondiale dal punto di vista di uno dei tanti bambini che, durante il regime nazista, veniva cresciuto con un forte senso di nazionalismo e patriottismo.

La pellicola è tratta dal romanzo Il cielo in gabbia di Christine Leunens. La regia è nelle mani di Taika Waititi che si immerge pure nel ruolo di Adolf Hitler, l’amico immaginario di Jojo. Fra gli attori troviamo Scarlett Johansson nel ruolo di Rosie Betzler, Roman Griffin Davis nel ruolo di Jojo e Sam Rockwell nel ruolo del Capitan Klezendorf. 

Il film ha ricevuto il premio Oscar come miglior sceneggiatura non originale.

Trama

Jojo è un bambino di dieci anni con forti ideali nazionalistici: infatti come amico immaginario ha Hitler, che nel corso del film lo accompagnerà in ogni sua azione portandolo sempre dalla parte del Nazismo.

Un giorno il bambino scopre che sua madre nasconde una ragazzina di origini ebraiche nella mansarda.

Da lì in poi si troverà in conflitto fra la sua ideologia, che lo spinge a voler denunciare la ragazza, e il ricatto che quest’ultima gli impone. Col passare del tempo Jojo comincerà sempre di più a capire gli sbagli del Nazismo e inizierà ad affezionarsi alla ragazza.

Pareri personali

Il film analizza tematiche difficili come la Shoah, in una chiave  un po’ surreale e comica, mantenendo comunque un tono di serietà e di drammatismo. Tratta la Shoah in una nuova maniera: si allontana dai soliti film sulla guerra dove si hanno ambientazioni cupe e tristi, lasciando più spazio a scene comiche e solari, anche grazie all’utilizzo di un filtro caldo.

Il regista per la realizzazione della pellicola ha studiato nei minimi dettagli la Germania della Seconda Guerra Mondiale: difatti costumi e ambientazioni sono la chiara copia di una tipica cittadina tedesca degli anni ’30. Tale lavoro gli ha comportato l’assegnazione del “Costume Designer Guild Awards”

Del film la cosa che più mi ha colpito è stata la tematica dei bambini soldato e l’illustrazione di come, fin da piccoli, venissero addestrati ad uccidere. Scena simbolo è il finale, dove viene chiamata alle armi tutta la popolazione, compresi bambini e ragazzini, che con fucili più grandi di loro, sparano convinti di difendere il bene, quando, in realtà sono solo piccoli innocenti, la cui colpa è stata nascere in un mondo sbagliato.

Riccardo Andreetto

IL VUOTO CHE NON SI PUO’ SCRIVERE

Sangue, buio, freddo. Questo è quello che sento guardando al di fuori di me. Rami spezzati, voci rotte, lamenti di un uomo che sbuffa alla vita. Non posso dire di esser certo che la nostra umanità sia nata pura, posso solo dire fermamente che, ora come ora, è macchiata dei peccati più orribili. Viviamo nelle sabbie mobili e stiamo lentamente sprofondando dentro un oblio che è cieco di sopravvivenza. I valori dei grandi poeti, le gesta dei veri uomini, le lacrime delle pure anime sembrano non avere più spazio in una generazione di morti che, grida giustizia ma sospira terrore, assaggia la luce ma divora la tenebra. Io voglio poter non essere annientato dalla rabbia di un uomo ma dagli occhi di un bambino, dall’abbraccio di un amico, dal bacio di chi amo. Ed io non voglio essere morto. Non voglio avere paura di aprire gli occhi, non voglio avere paura di accendere la luce, non voglio avere paura di essere, di vivere. Vedo un piccola luce, vedo un cristallo nel buio. Ci siamo ridotti ad avere più paura della vita che della morte, la medicina sta moltiplicando i nostri giorni ma non li sta rendendo migliori. Posso vivere un giorno in più ma posso dire di non averlo vissuto. Che senso ha un respiro se non riempie i nostri polmoni? Che senso ha un pensiero se non ci fa vibrare le ossa? Dove abbiamo sepolto il vero amore, la rabbia pura, la voglia vera di cambiare un mondo che è ormai morto prima ancora di nascere, ogni giorno, dopo una notte che più gli appartiene?
“Anche se il timore avrà sempre più argomenti, tu scegli sempre la speranza.”
 Seneca

Dobbiamo levare il capo verso il sole, dobbiamo liberarci dalle catene, dobbiamo vomitare il vuoto che non si può scrivere. Dobbiamo sputare inchiostro e sangue su pagine che le parole non possono incatenare. Voglio immagini, voglio il rosso, voglio il bianco e voglio il verde. Voglio l’amore, voglio la purezza, voglio speranza. Dipingiamo un mondo nuovo e poi riempiamolo di parole, parole belle, le più diverse parole, parole libere, parole leggere, parole forti, parole vivaci: un delirio di parole! Voglio disintegrarmi in un vortice di emozioni con te, con voi, con me, con noi.

“Senza entusiasmo, non si è mai compiuto niente di grande.” 
 Ralph Waldo Emerson

Voglio volare trasportato dal vento, voglio tuffarmi nelle onde materne del mare dell’essere. Voglio bere acqua azzurra e mangiare pane caldo. Voglio immergermi nei più profondi sentimenti che cova nel cuore questa nostra bella terra. Voglio pelle di sabbia, mani di seta, gli occhi di un quadro di recente dipinto, i miei capelli come l’erba d’estate, i miei vestiti come le foglie d’autunno: il petto che pulsa come la terra alla cavalcata di un cavallo selvaggio.

“Avete i vostri colori, avete i vostri pennelli, dipingete il paradiso ed entrateci dentro.” Nikos Kazantzakis
-Ermete Protocardio

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LO SPETTACOLARE, ADESSO.

di Laura Spolverato

Quante volte, durante la nostra carriera scolastica, ci siamo chiesti il perché dell’esistenza di alcune materie? Quante volte ci siamo chiesti quale sia lo scopo di imparare i tre criteri di congruenza dei triangoli? Quante volte abbiamo pensato che è inutile studiare il latino? E soprattutto, quante volte abbiamo cercato di entrare nella mente di Dante Alighieri per capire il motivo che l’ha spinto a scrivere la Divina Commedia? (altro…)