Colpo di fulmine

I tuoi occhi sono vita
Marroni come il cioccolato
Ma intensi come il primo bacio
Il tuo sguardo è come una calamita
Se ti guardo non riesco più a staccarmi
I tuoi abbracci saranno come un porto sicuro
Dove ripararsi quando qualcosa non va.

Controsenso

Faccio il duro, ma mi logora.

Cerco di ritrovarti in mezzo alla folla, ma continuo a non vederti.

Un giorno succederà, forse, ma se sarà così non avrò il coraggio di guardarti.

È tutto un controsenso.

La voglia di vederti e anche solo sfiorarti, per poi averti qui davanti e finire per non riuscire nemmeno a parlarti.

Ti faccio capire che non mi importa più nulla, né di quello che c’è stato né di ciò che c’è ora.

In realtà, è tutto ciò che ho in mente…

Smettila di pensarmi, perché lo percepisco.

Smettila di guardarmi, perché se lo fai non riuscirei a sfuggire al tuo sguardo.

O forse sì, forse fuggirei per non perdermi ancora.

È bello perdersi, poi, capire dove sei finito e ritrovarti da solo.

Ma se mi perdessi davanti a te non sarebbe lo stesso, non mi ritroverei.

Non ritroverei né il posto in cui ero, né me come persona ora.

Addio

Fragile

Ti sei svegliato? Ti vedo diverso.

Ci siamo scambiati degli sguardi ieri, ti ho visto triste.

Agitato.

Dimmi, come stai?

Vorrei sollevarti. Sollevarti come ero solito fare.

Ricordo che ti prendevo in braccio, e la maggior parte delle volte prendevi sonno su di me.

Il tuo calore mi avvolgeva, ti sentivo avvolgermi completamente.

Un giorno successe, e ti misi steso sul prato…

Mi sedetti vicino a te, e ti osservai tutto il tempo.

Nel mentre, ti accarezzavo il volto delicatamente, come quando si tocca qualcosa di fragile.

Eri fragile, e io lo ero insieme a te.

Ma nella nostra fragilità non eravamo soli.

Il pianto del perduto

Tra i banchi di scuola
una frazione di secondo
e la mia mente galoppa
verso destinazione ormai nota:


anche una matita è diventata letale.


Nulla è più fantasia
Quindi ascoltate (per favore) questa litania!


senti:
il pianto del perduto.


Perché qualche volta – anzi, ogni giorno
diciamo di essere tristi
di essere soli?


“Puoi leggere questa poesia?”
Potrete mai leggere nell’anima mia?


“Potresti questa equazione risolvere?”
Riuscirete mai a il mio cappio sciogliere?


Ascolta: il pianto del perduto


Va davvero bene sentirsi così?


Avanti, ditemi cosa dovrei fare
Ditemelo!


Vivere in questi tempi non porta troppi inconvenienti.
Allora perché sento un vuoto
dove c’era prima il cuore
e la mia testa mi dice di morire?


Le mie emozioni esplodono
come un uccello di neve.


Chi è che ha di nero il cuore dipinto?
Chi è che ha buttato giù nel cestino
i sogni di quando ero bambino?


Avanti chi è stato?!


Sono stato proprio io!

– Anonimo

Pensieri pesanti

Nel silenzio delle anime ferite,
si celano dolori, segreti e mascherati.
Una lotta interiore, senza fine,
tra il buio e la luce che ci circonda.


I pensieri pesanti come macigni,
pesano sul cuore e nell’ombra ci dominano.
Ma ricorda, in questo buio profondo,
c’è sempre una strada verso la speranza.


Parlare con chi ascolta è un primo passo
per superare i momenti duri.
Le ferite interiori possono guarire con il tempo,
la forza interiore è il tuo dono più prezioso.

– Anonimo

Allergica di malinconia

Piccole gocce
scivolano sul vetro.
Lacrime di nuvole grigie.


Accendo una sigaretta,
fioca luce in questa oscurità.


Leggera brezza mi accarezza,
lasciando solo un filo di fumo
nella sigaretta ormai spenta.


Sono proprio strana,
sono proprio un’estranea.
Allergica di malinconia.

– Anonimo

Mi immagino noi

Mi immagino noi
Seduti sul tuo letto,
Il tuo sorriso bianco
Che mi colora dentro
E il cuore mi batte forte.
Il blu dei tuoi occhi
Belli non perché sono blu
Ma perché sono tuoi
Perché sono i tuoi miei occhi.
Mi immagino noi
Seduti vicini
Le tue labbra che diventano le mie
In un’esplosione di rosso.
Mi immagino noi
Che ci annoiamo insieme
E non vorremmo altro che noia.
Ti alzi dal letto
E mi offri la mano
Vuoi ballare?
Mi immagino noi
I nostri corpi attaccati
Che si muovono lenti
Seguendo la musica.
Lo sai che non so ballare
E ridi.
E mi accendi.
Mi immagino noi
Le tue mani calde
Sulla pelle dei miei fianchi
Le mie si legano al tuo collo.
Stiamo così, per così
Tanto tempo che arriva la notte.
Mi immagino noi
Sdraiati accanto,
E tu, come sempre,
Ti improvvisi poeta.
Scrivi qualcosa su un pezzo di carta
E mi guardi.
Non stai sorridendo
E mi guardi.
I tuoi occhi dentro i miei
E ci ritroviamo a ballare ancora
Pur non toccandoci,
Pur senza musica.
Mi immagino noi
Tu che smetti di scrivere.
Spegni la luce
Ma ti vedo.
Mi accogli lì
Tra le tue braccia
Sotto le coperte.
E starei così per sempre
Protetta, calda, felice.
C’è silenzio
Ma solo fuori.
Io dentro sto urlando
E il mio cuore un tamburo.
Il tuo respiro forte insieme al mio.
Mi immagino noi
Il tuo braccio
Che mi stringe il fianco,
La mia schiena e il tuo petto.
Mi immagino noi,
Gli occhi chiusi,
Ma ti vedo, non vedo altro.
E ci abbandoniamo,
Ci abbandoniamo al resto
Ma non noi. Noi siamo insieme.
Mi immagino noi.
Mi immagino solo,
Mentre tu sei seduto qui,
Sì, ma siamo lontani.
Mi immagino.
Anonimo

Seconda guerra d’indipendenza italiana

Ho voluto scrivere questa poesia-parodia per ricordare di una guerra (la seconda guerra d’indipendenza italiana) che spesso né viene ricordata né viene capita la sua importanza.
Seconda guerra d’indipendenza 29 aprile 1859-12 luglio 1859
A Plombieres Cavour e Napoleone
strinsero un’alleanza
ma, non essendo Gigi un cattivone,
non lui iniziò la danza.
Allora Cavour mandò sul confine
le truppe a spernacchiare
A ciò Francesco pose presto fine,
e la guerra fece iniziare.
Gyulay e i soldati calmi eran avanzati
ma, col suolo allagato,
si ritrovarono impantanati.
L’ingegner Noè era stato.
Letto un rapporto avevano compreso
di aver preso Torino
ma, a Vienna male avevano inteso:
avevan preso Trino!
Eran partite già feste e colombe
ma, capito lo sbaglio,
presto posarono le care trombe
per prendere un ventaglio.
Poi arrivò lesto coi rinforzi Gigi,
grazie ai treni veloci.
Qui cominciarono i giorni grigi
agendo come soci.
L’impero prese solo che batoste
fino al vecchio trapezio.
Le truppe lì furono ricomposte
e ci fu un bel screzio.
Francesco prese in carico l’armata
per via delle sconfitte.
Realizzarono, poi, un’accozzata
vicino a palafitte.
Vincere, avranno vinto i Giginiani
ma con perdite ingenti.
Dopo il bell’ armistizio gli italiani
rimasero irridenti.

Anonimo

Estate

Le giornate si allungano, lente e liete,
un tepore dolce avvolge ogni cosa.
Le foglie verdi donano fresca quiete,
mentre l’estate con grazia si posa.
I fiori sbocciano in un tripudio di colori,
spargendo profumi nell’aria che
respiro.
Il caldo accarezza il corpo, senza clamori,
mentre il vento sussurra un dolce sospiro.

Anonimo

Ballando sotto la pioggia

Nuvole sporche piangono,
io abbasso il finestrino
e ti penso sospirando.


Lacrime inondano mondo e anime,
tingendo maschere
di tristezze vane.


Corro sotto incessanti gocce spente,
ti penso e urlo il tuo nome,
ma rimbomba solo la mia voce.

Anonimo

Luce di ricordi frammentati

Pioggia.
Ticchettii creano cerchi astratti
su onde tristi,
in questa fredda spiaggia.
Occhi luccicano,
mentre il mio cuore corre veloce.
Lacrime su gote arrossate,
anche le nuvole ormai piangono.


Pioggia.
Goccioline scivolano sul vetro appannato
e io oggi, ancora, ti ho pensato,
scie di gocce infelici precipitano con furia.


Pioggia.
Suoni di clacson, ma tutto è bloccato,
ancora non ti ho dimenticato
e io ieri, ancora, ti ho sognato.

Anonimo

Amo l’amore

Occhi dolci,
dipinti d’un celeste cristallino,
sfumature grigie come il vetro:
fragile, delicato.


Trasmetti attimi di purezza e profonda passione.


Mi rifletto sulle tue pupille e le osservo splendere,
mentre le mie precipitano nella voragine della tua luce.


Se dovessi parlare dell’amore,
parlerei di te,
parlerei di noi.

Anonimo

Nei tuoi occhi

Riflesso di luce.
Dentro quel bagliore scorgo uno squarcio di infinito;
spalanca il mio sguardo verso la meraviglia, senza però accecarmi per il suo
splendore.


Mare calmo e profondo.
Non ci sono scogli,
se non quelli creati dalla mia incapacità di vedere oltre, di capire in quale
oceano sfocino queste acque;
annego e mi trovo dai flutti cullata,
salva.


Specchio del mondo che hai dentro.
Dalla loro limpidezza ti si intravvede l’anima, così pura e misteriosa al tempo
stesso.


Miracolo d’amore.
Incontrandoli per caso mi hanno riportata a casa,
come stella polare in una fredda notte di luna piena.


Occhi belli.
Di una bellezza che forse solo io sono in grado di cogliere davvero.
Tutto questo per il semplice fatto che ormai abiti in me.
In quelle due sferiche perle azzurre ho trovato un nuovo inizio: il nostro inizio…


Beatrice Marta Fedrigo, 5AC

Non lasciarmi sola

Vorrei riuscire ad apprezzarmi,
lasciarmi andare,
vivere e sentirmi semplicemente ok,
ma mi saboto da sola,
non lo faccio apposta.


Io voglio solo imparare a stare bene,
io voglio solo imparare a sorridere
anche a me stessa,
amare me come amo te,
amare me come amo ogni aspetto
di questo mondo ambiguo.


Vorrei riuscire a superare le mie insicurezze,
spesso ho la sensazione di sprofondare,
ho paura di non riuscire a risalire.


Inondami con le tue braccia
e proteggimi da me stessa,
non lasciarmi sola.


Tutto quello che voglio è essere felice.


Ti prego, non lasciarmi mai da sola.

Anonimo