2 GIUGNO- FESTA DELLA REPUBBLICA
LA (PRIMA) REPUBBLICA NON SI
SCORDA MAI
“La Prima Repubblica non si scorda mai” canta Checco Zalone in “Quo Vado?”. Ma, al di là di facili
battute all’italiana, ci deve essere qualcosa di vero, un monito, che ci faccia riflettere oltre i pochi
secondi dello sketch comico. Siamo veramente sicuri di capire fino in fondo l’importanza dei
valori che ogni 2 giugno celebriamo, Checco a parte?
Per rinfrescare un po’ la nostra memoria storica, ricordiamo che il 2 e il 3 giugno 1946 gli italiani
scelsero quale forma dare allo Stato, tra monarchia e repubblica parlamentare. Un voto
particolarmente sentito, che vide la partecipazione dell’89% degli aventi diritto e che decretò la
fine della monarchia. Alla vigilia del referendum, però, il risultato non era scontato.
Umberto II tentò il tutto per tutto per tenersi stretto il trono. La notte tra l’1 e il 2 giugno fece
l’ultimo disperato tentativo di influire sull’esito delle elezioni, rilasciando un dispaccio alle 2:20
del mattino in cui rompeva il silenzio elettorale per tentare di recuperare consensi. L’allora
ministro della Giustizia, Palmiro Togliatti, reagì duramente e il socialista Pietro Nenni liquidò il
proclama come un diversivo e sostenne “o la repubblica, o il caos”.
Le votazioni furono le prime libere dopo 22 anni di regime fascista (le ultime erano state nel
1924). Con la pubblicazione del decreto legislativo 31 gennaio 1945, noto come “decreto De
Gasperi-Togliatti”, il governo italiano presieduto da Bonomi estese anche alle donne il diritto di
voto. Il 2 giugno, dunque, rappresenta non solo la nascita della Repubblica Italiana, ma anche
un momento cruciale per il riconoscimento dei diritti delle donne, con l’estensione del suffragio
alle cittadine italiane.
Recentemente il film C’è ancora domani di Paola Cortellesi ha risollevato l’interesse generale per
tale evento storico e le sue conseguenze nella lotta per la parità di genere.
Il tema del suffragio esteso alle donne si riflette nei personaggi e nelle loro esperienze,
mostrando come l’accesso alla partecipazione politica abbia rappresentato un passo
fondamentale per la piena cittadinanza delle donne italiane contro l’oppressione culturale. La
protagonista del film, Delia, interpretata da Paola Cortellesi, incarna la determinazione, il
coraggio e le sofferenze delle donne del tempo, offrendo uno sguardo intimo e coinvolgente
sulle loro sfide e aspirazioni.
Tale successo cinematografico ha fornito considerevoli spunti di riflessione circa il nostro
presente, in cui all’entusiasmo e alla partecipazione passati (alle urne si presentarono
24.946.878 italiani, l’89% degli aventi diritto) fa da contraltare una percentuale sempre più
dilagante di astensionismo (appena il 63% alle elezioni parlamentari del settembre 2022). Come
sottolineato anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “i giovani si allontanano e
perdono fiducia poiché la politica, frequentemente, si inaridisce. Perde il collegamento con i
suoi scopi oppure smarrisce il coraggio di enunciarli in modo inequivocabile”.
Pertanto in questo clima di sfiducia il nostro auspicio è che questa giornata non si estingua in
una mera ricorrenza formale, ma possa rinfocolare attivamente il nostro impegno civico affinché
la repubblica non venga ricordata solo oggi, ma, veramente, “non si scordi mai”.
Veronica Balbo, Filippo Barison, Anna Minchio V AC