LA GUERRA DI PAOLO

Spalanca gli occhi il canuto veglio
Un lieve rumore accompagna il risveglio
Il gelido freddo di un giorno d’inverno
Niente di nuovo per un uomo eterno

Alla mattina arriva al cancello
Per un momento fissa il bidello
Lui se ne accorge e con grande coraggio
Capisce di avere davanti a sé un saggio

Spiana la strada al sommo sapiente
Con quel solo gesto eleva la mente
Lo osserva a lungo senza farsi notare
Dopo un istante lo vede sparire

Ed ecco Paolo che avanza sicuro
Vede una luce dal cielo scuro
Volge lo sguardo alla scuola malsana
Avverte l’acuto suon della campana

Pedala sciolto lungo il parcheggio
Ferma la bici ancora in noleggio
Scende con calma e sistema l’ombrello
Inizia così il giorno del vecchierello

Gli compare in viso uno strano ghigno
Fuoriesce da lui un lato maligno
Giunge un pensiero nella sua mente
Pregusta il dolore dello studente

Buongiorno a tutti test a sorpresa
State tranquilli a chi studia non pesa
Osserva studenti con crepe nel cuore
Uno tra tanti si affida al Signore

Coglie il momento e preso da compassione
Chiama il ragazzo in interrogazione
Con una domanda dà vita a un delirio
In pochi istanti realizza il martirio

Questa è la storia di un’anima affranta
Mai benedetta da un po’di acqua santa
Tapino collassa nel tristo destino
Precoce si appresta a varcare il confino

Dormi sepolto in un campo di grano
Non è la rosa non è il tulipano
Che ti fa veglia dall’ombra dei fossi
Ma è una sfilza di voti rossi

 

~Metastasio