La cometa Neanderthal

Scientifico!

La cometa C2022 E3 (ZTF) sopra i cieli di Torino

In questi giorni stiamo vivendo un momento più unico che raro, che si ripeterà tra circa 50.000 anni. Infatti dalla fine di dicembre e anche prima stiamo assistendo al passaggio della cometa Neanderthal, conosciuta dagli scienziati come C2022 E3  (ZTF). In questo articolo tratterò l’argomento cercando di dare qualche suggerimento per la visione di questo meraviglioso fenomeno.

Cos’è una cometa

La cometa di Halley

Una cometa è un corpo celeste di piccole dimensioni, simile a un asteroide composto da gas ghiacciati come acqua, ammoniaca, anidride carbonica e metano e anche da frammenti di rocce e metalli.

Le comete percorrono delle orbite ellittiche attorno al Sole e quindi passano periodicamente attorno ad esso. Non tutte le orbite ellittiche sono identiche e quindi la cosa incide molto sulla loro periodicità, infatti una cometa con un orbita relativamente “corta” passerà con una frequenza maggiore (per esempio la cometa Halley passa una volta ogni 76 anni) mentre una cometa come quella  che sta passando in questi giorni ha una frequenza minore (una volta ogni 50-52.000 anni). In genere tutte le orbite delle comete superano l’orbita di Plutone e arrivando alla Nube di Oort che si trova tra le 20.000 e le 100.000 au.

Le comete si caratterizzano per la loro coda formata da gas ionizzati e polveri che in condizioni favorevoli sono molto visibili e riescono a illuminare il cielo notturno.

La cometa di Halley vista al telescopio

La scoperta della cometa

La cupola e il telescopio
dell’osservatorio di Monte Palomar (Telescopio Hale)

Siamo nel marzo del 2022, più precisamente il 2 marzo, quando Frank Masci e Bryce Bolin, all’interno dell’osservatorio di Monte Palomar, scoprono un corpo, scambiandolo per un asteroide, all’interno della Fascia di Kuiper, ma dopo qualche aggiornamento si rendono conto che si tratta di una cometa!

La scoperta è stata fatta all’interno dell’indagine astronomica denominata Zwicky Transient Facility che avviene grazie all’utilizzo di una fotocamera avanzata presente nel telescopio Samuel Oschin situato nell’osservatorio di Monte Palomar in California. La cometa venne scoperta quando era a circa 640 milioni di km dal Sole o 4,3 ua ( unità astronomica che corrisponde 1,49km, la distanza Terra – Sole) e venne scambiata per un asteroide, ma dopo a seguito di verifiche è stato possibile determinare che si tratta di una cometa.

A inizio novembre la cometa ha è scesa a magnitudine 10 (la magnitudine è la misura della luminosità di un oggetto celeste e perché sia visibile ad occhio nudo deve essere inferiore a 6) e si muoveva tra le costellazioni della Corona Boreale e del Serpente, muovendosi parallelamente alla Terra. Durante questa fase la coda era di colore giallo chiaro e verde.

La coda verdastra della cometa

Il 19 dicembre la cometa ha sviluppato una coda di colore verdastro e ha iniziato a muoversi verso Nord , tra le costellazioni di Boote, dell’Orsa Minore e del Dragone, raggiungendo la distanza di 10 gradi d’arco dalla Stella Polare. A fine dicembre la cometa ha raggiunto la magnitudine attorno al 6 mentre in questa settimana ha una magnitudine di 6.31

Come e quando osservarla

La cometa sarà visibile circa sino a fine febbraio e il suo perielio (punto più vicino al Sole) è avvenuto il 12 gennaio  mentre il 1 febbraio c’è stato il perigeo (punto in cui la cometa sarà più vicina alla Terra). Secondo gli esperti il periodo migliore per osservare la  cometa è questo, dal 24 gennaio in poi, periodo in cui si avvicinerà alla Terra fino a quando arriverà ai 42 milioni di chilometri dal nostro pianeta e perfetto anche per poter osservare la disconnessione della sua coda, causata da un’espulsione di massa coronale (un’espulsione molto frequente di materiale sotto forma di plasma dalla corona solare nell’eliosfera) avvenuta nel Sole.

La cometa è visibile anche ad occhio nudo, ma per riuscire ad osservarla meglio si può utilizzare un cannocchiale abbastanza potente, ma se si possiede un telescopio non ci sono problemi. La cometa è a Nord molto vicina alla linea dell’orizzonte e per riuscire a vederla occorre andare in una zona non soggetta all’inquinamento luminoso.