Sei sicura?

Tutti guardano nella mia direzione.
Il professore sfoglia il libro, in cerca di altre domande.
Mi metto le mani dietro la schiena, poi le rimetto in avanti.
Di nuovo dietro e di nuovo in avanti. Aspetto.
Respiro piano, cerco di calmarmi perché non è ancora finita.
Mi chiede di risolvere alcuni esercizi e lo faccio.
Mi tremano le mani mentre scrivo, non sono pienamente convinta di ciò che
faccio.
Finisco e mi sposto per lasciargli esaminare il tutto.
Ha un’espressione impassibile.
Guardo la mia classe, in cerca dell’approvazione di qualche mio compagno o
compagna. Sembrano tutti convinti da ciò che ho scritto e spiegato, quindi
porto il mio sguardo nuovamente sul professore.
Il professore guarda un foglio, poi me e poi di nuovo il mio calcolo.
Alza lo sguardo verso di me.
«Bene, direi che hai finito» dice. Rilasso le spalle al suono di queste parole.
«Dimmi solo un’ultima cosa: sei sicura di quello che mi hai mostrato e
spiegato?».
Freddo.
Sicura?
Ho sbagliato?
Eppure mi sembrava tutto corretto…Non può essere…
Mi tremano le gambe.
Non ho idea di come rispondergli.
Controllo la lavagna.
Rimetto in ordine tutto ciò che ho spiegato finora.
Nella mia testa appaiono immagini della notte prima: libro e quaderno aperti,
appunti sottolineati e riscritti, la luce debole della mia lampada…
Numeri e lettere si mescolano dentro la mia testa.
«Non lo so…» sussurro.
Tutto ciò che credevo giusto sembra sbriciolarsi davanti a me, come se
avessi solo parlato a vanvera per tutto questo tempo.
Mi pizzica il naso.
Non posso piangere qui e ora.
La mia vista si offusca.
Ho la mente vuota. Non riesco più a pensare e rimango così, in piedi, ad
aspettare…

-anonimo