Prato blu

”Per ogni minuto in cui teniamo gli occhi chiusi, perdiamo sessanta secondi di luce”

Un giorno una persona mi disse questa frase, ma io non sono d’accordo,

e sai perché?

Mi rendo conto di perdere quei “sessanta secondi di luce a ogni minuto”, anche quando ho gli occhi aperti.

Anzi, forse quando chiudere gli occhi per me è come dice Battisti: “chiudere gli occhi per fermare qualcosa che è dentro me, ma nella mente tua non c’è”, Cerco di fermare qualcosa che vedo andarsene quando ho gli occhi aperti, quando osservo ogni giorno qualcosa che se ne va.

Un pezzettino alla volta.

Il problema è quando avviene anche con gli occhi chiusi. Sì, perché mentre prima quel momento di “occhi chiusi” riusciva a “fermare qualcosa che era dentro di te”, ora non è più così.

Ora c’è anche lì freddo. Il freddo che c’è fuori c’è anche dentro.

Dentro te e dentro me.

Continuiamo a sfiorarci con gli sguardi ma ormai c’è indifferenza.

Quest’ultima parola fa abbastanza paura, soprattutto quando inizi a provarla anche tu.

Solo che, nel mio caso, è un’indifferenza mascherata da qualcos’altro.

Immaginate un prato, un prato non d’erba, ma pieno di pensieri.

I fili di erba non sono verdi, sono grigi o anche blu…

Blu

Blu

Blu

Che colore sei Blu?

Forse non sei un colore e forse non si può definire come un “colore” questo termine.

È un’emozione. Un’emozione che non si riesce a capire.

Il blu ormai fa parte di tutto questo immenso spazio aperto, ma prima com’era?

Prima ce n’era solo uno di filo d’erba blu, ma oramai è stato perso in mezzo agli altri…

Chissà, forse un giorno lo ritroverò?