Arte

Dove la fotografia manca

Si spogliò completamente delle vesti che coprivano il suo corpo.
Appoggiò i vestiti a terra e delicatamente fece passare due dita sulla ringhiera in ferro del
vecchio letto.
Successivamente si sedette su di un datato sgabello in legno intagliato e guardò fisso
l’uomo posto dinanzi a lei.
Un tale sempre per le sue.
Aveva forse una cinquantina d’anni ma pareva molto più anziano.
Il modo di fare trasandato gli donava un velo di tristezza e faceva risaltare i goffi movimenti
lenti della sua persona.
Prese tra le grosse dita un pennello sottile,
lo portò alla bocca e lo bagnò di saliva.
Guardò in silenzio la donna.
Un silenzio giudice.
L’uomo si girò verso la sua valigia di pelle e tirò fuori uno stropicciato e malconcio pacchetto
di sigarette.
Ne accese una.
Il fumo impregnò la stanza dell’odore dolciastro del tabacco.
Iniziò a dipingere.
Nell’aria ora viaggiava un odore forte.
Trementina e tabacco mischiati davano nausea.
La donna aveva un’espressione vuota.
Il volto segnato dal tempo era pieno di solchi.
Le rughe, come linee in una cartina geografica, le correvano negli spazi vuoti tra gli zigomi e
la fronte.
Forse
era proprio questo vuoto che spingeva l’uomo a dipingere la nudità spenta della figura.
Forse
voleva colmare quell’assenza con il colore.
-Apatia-
Marchetto Sara 3CA