25/11

Sembra capiti a pennello il tragico evento di Giulia, in modo da farci aprire gli occhi: la giornata di oggi è ancora fondamentale e dovrebbe essere ricordata ogni giorno.

“Non tutti gli uomini”,

però tutte le donne.

<<Molestia>> pungente sensazione di disagio, tale da alterare le normali caratteristiche di uno stato, di un’azione o di un comportamento, provocata da fattori o agenti interni o esterni, oggettivamente ostili o sentiti come tali.

Tutte le mie amiche sono state molestate, così come la mia parrucchiera, mia mamma, le zie e probabilmente anche la panettiera sotto casa tua. così come io lo sono stata.

È una parola sconveniente detta da uno sconosciuto sui mezzi pubblici, un uomo che, guardandoti mentre stai in piedi di fronte a lui, finisce a masturbarsi sul tram, un signore di mezza età che commenta le tue forme e le apprezza esplicitamente davanti a te.

<<Violenza >> qualsiasi atto che provoca, o può provocare, danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione e la deprivazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che privata”.

È una stretta troppo forte al braccio durante una litigata, il tuo ragazzo che ti proibisce di vestirti in un certo modo o di uscire in certi posti, uno schiaffo, un linguaggio disdicevole.

Non tutti gli uomini sono così, ma tutte le donne sono o saranno vittime.

non è una guerra contro gli uomini, non si deve fare di tutta l’erba un fascio.

Con questa giornata si vuole combattere contro il patriarcato e contro questa “cultura” del possesso e dello stupro.

È davvero importante educare.

Educate voi stessi e poi insegnate agli altri.

A quel tuo amico troppo possessivo con la fidanzata, a quello che fa sentire troppo a disagio le tue compagne di classe quando scrivono alla lavagna. Non ci si può girare dall’altra parte quando il problema è qui di fronte a noi, nella quotidianità.

Tutti possono essere vittime di violenze e molestie; purtroppo e per fortuna però, i numeri non sono paragonabili: la violenza contro le donne è un fenomeno sistematico nella nostra società.

Chiedi a un tuo amico, ad esempio, se qualche donna lo ha mai fissato in autobus, fino a sbavare con un sorriso compiaciuto. o se mentre ballava con gli amici in discoteca, una ragazza ha mai cominciato ad insistere fino a toccarlo in parti intime e private.

domandagli se ha mai dovuto rinunciare ad andare a bere qualcosa in compagnia, solo perché c’era un lungo tratto nascosto e poco illuminato da percorrere a piedi.

Non è colpa degli uomini, ma del patriarcato.

Dobbiamo educare le generazioni vecchie, nuove e future: la donna non è un oggetto, non Va posseduta, scartata, usata, ripresa e dimenticata.

La violenza non è solo fisica, ma anche verbale.

L’abuso non è solo sessuale, ma anche psicologico.

Una donna non è cosa. e soprattutto non è cosa tua.

La violenza spesso nasce non perché una persona sia particolarmente disturbata, ma proprio perché è convinta di trovarsi davanti ad un oggetto.

Di poterlo possedere e decidere per questo.

Questo deve cambiare e dovremmo aiutarci ogni giorno a capirlo.

– Matilde Martinelli 5AC