Una cicatrice indelebile

Una cicatrice che lascia il segno nel profondo dell’anima; una cicatrice che ti cambia per sempre; una cicatrice capace di portare alla luce migliaia di ricordi.

Ecco, questo è quello che un disturbo alimentare ti lascia, e purtroppo al giorno d’oggi molti sono gli adolescenti si trovano a convivere con questo mostro che li perseguita e che si è fatto più grande a causa della situazione pandemica. Una bestia che ti distrugge pian piano: ti fa fare quello che vuole, facendoti credere sia la cosa giusta da fare. Lo consideri come un amico perché ti fa diventare ciò che pensavi di voler essere, ma effettivamente non riesci mai a trovare un equilibrio.

Perdi i rapporti con le persone, diventi apatico, ti chiudi in te stesso: in poche parole perdi il controllo di te. Dall’esterno sembri una persona fortissima, perché riesci a sopportare la fame, ti alleni fino allo stremo, ma effettivamente dentro c’è un buco enorme che ti fa sentire impotente. Ed è lì che si crea una ferita che non puoi cicatrizzare pensando o dicendo che basti mangiare, perché non è così.

Si instaura una continua lotta tra mente e cuore in cui uno ti dice di non mangiare perché non sei abbastanza magro, ma l’altro vuole riavere ciò di cui è stato privato per così tanto tempo. In quei momenti pensi di non aver scampo, che ormai il tuo destino sarà contrassegnato da quel disturbo alimentare. Sei stanco di sentirti dire dai tuoi genitori che non sei più il figlio di una volta; sei stanco di vedere ciocche di capelli cadere ogni volta che li tocchi; sei stanco di dover scegliere di rinunciare ad una cosa che ami per perdere un maledettissimo etto; sei stanco di non essere più felice; dei continui pianti in camera; della paura di non risvegliarsi più per la mancanza di forze. Affronti un cibo che ti fa paura, ma aveva troppe calorie e allora vomiti, ti alleni, ti riempi di lassativi pur di non avere più nulla in corpo. E poi ci sono i sensi di colpa che non se ne vanno, che ti fanno sentire uno schifo, quando invece sei il fiore più bello, pronto ad una sbocciatura che potrebbe esserti privata da una cosa che vorresti essere, ma che non potrai mai essere. Decidi allora di lasciarti andare, contrassegnato da un senso di solitudine interiore.

Invece, poi, inizi a combattere fino a che riesci a sconfiggere quel maledetto mostriciattolo nella tua testa e allora potrai dire: “Ce l’ho fatta”. Ebbene sì, ce l’avrai fatta e dopo continue lotte, avrai ritrovato l’equilibrio, ma porterai per sempre quel ricordo in anima e cuore.

Si formerà una cicatrice, una cicatrice indelebile che porterai sempre con te e ti farà trovare la forza anche nei momenti più brutti.

Giada Gambalonga 3AL