COMPREREMO LA MARIA IN FARMACIA?

di Elisabetta Greggio

Immaginate, siete in camera vostra, sul letto, a studiare per il compito di matematica e come sempre nessun esercizio vi risulta corretto. Insomma, lo stress sale e la paura pure. “Dio, domani ho compito!” pensate. Dovete rilassarvi, scaricare la tensione. Pensereste magari che un buon cd o un po’ di cioccolato possano tranquillizzarvi, e invece no! Vi alzate, uscite di casa e vi ritrovate in farmacia per comprare un grammo di maria!

Marijuana, ecstasy e cannabis sono le droghe leggere per eccellenza. Pensate che oltre il 20% della popolazione europea tra i 15 e i 34 anni ne ha fatto uso. In base a questi dati, ultimamente, si è presentata la proposta di legalizzare le droghe leggere anche qui in Italia.  Già nel 2006 sono state modificate le tabelle che indicano la quantità massima di cannabis per uso personale, da mezza ad un grammo di dose. Così facendo chiunque voglia farsi uno spinello non dovrà più andare in galera, essere visto come un delinquente.

Ma la differenza tra un semplice spinello e la legalizzazione delle droghe leggere è abissale. Anche se la legalizzazione sarebbe molto vantaggiosa per lo Stato da un punto di vista economico. Infatti l’Italia imporrebbe sicuramente tasse analoghe a quelle imposte sul tabacco, ricordando comunque che “la droga nuoce gravemente alla salute”, “la droga uccide”, “la droga danneggia te e chi ti sta intorno”. Si insomma le stesse precauzioni che troviamo sui pacchetti di sigarette che tanto, si sa, non teniamo mai in considerazione. Lo Stato si ritrova a predicare bene e a razzolare male. “Ma alla fine cosa ci importa della salute dei nostri cittadini” pensano i politici. “Il legalizzare le droghe sarà un bussiness che porterà molti frutti”. Pensate a quanti soldi entreranno nelle casse del Paese. Alzi la mano chi almeno una volta nella vita non ha avuto il desiderio di provare a sballarsi. Sono parecchi vero? Immaginatevi tutte queste persone disposte a spendere un patriamonio per avere un po’ di adrenalina in corpo. Per non parlare dello sviluppo del turismo mirato all’acquisto di droghe. L’Italia diventerebbe come l’Olanda o, se preferite, la Jamaica. E quanti soldi arriverebbero! Forse riusciremmo pure a fermare questa crisi economica! Volete un po’ di droga? Semplice, andate nella farmacia più vicina a voi e compratela senza andare contro nessuna legge. Potremmo pure dire addio anche al mercato nero che, così, si troverebbe veramente in difficoltà perché nessuno lo considererebbe più.

Ma pensate un attimo. Gli abituari delle droghe leggere, non trovando più quell’eccitazione nell’infrangere le regole, si spingerebbero verso droghe più pesanti per ritrovare l’adrenalina di un tempo, con uno sballo sempre maggiore che li porterebbe all’overdose e quindi alla morte. Approvando le droghe leggere sempre più persone e, in particolare, sempre più giovani, inizierebbero ad abusarne spingendosi verso droghe come cocaina ed eroina. E allora il mercato nero rifiorirebbe alla grande.

Ma l’uso di sostanze stupefacenti non è solo la conseguenza dovuta ad un qualcosa di superiore? Non è forse l’effetto di una vita stressata, povera di dialogo, insoddisfacente? Il problema di fondo resta all’interno della nostra società: finchè questa non darà alle persone, in particolare ai giovani, le possibilità di vivere appieno le loro vite senza paura del futuro, questi cercheranno rifugio in droghe, alcol o nella malavita.

Ragazzi, la dipendenza da qualcosa non vi farà mai gustare la vita. Sballiamoci in altri modi. Andiamo ad un concerto, stiamo con i nostri amici, amiamo, VIVIAMO!

 

2 Risposte a “COMPREREMO LA MARIA IN FARMACIA?”

  1. Apparte gli errori ortografici presenti in tutto il giornalino certe fesserie sig.Greggio potrebbe benissimo evitarle.
    Intanto le faccio notare che l’ecstasy NON è una droga leggera come lei ben sa, allo stesso modo la Cannabis e la Marijuana sono la stessa cosa.
    Un minimo di informazione in più prima di scrivere certe baggianate le risparmierebbe certe figuracce da liceale.

  2. Ciao da rappresentante di istituto volevo metterti al corrente che il giornalino è stato realizzato da ragazzi sia dell’indirizzo artistico sia delle sede quindi quando si parla di “liceale” si parla di tutti ricordatelo, approvato inoltre dalla redazione dopo un duro lavoro quindi è inutile lanciare accuse all’aria. Elisabetta nell’articolo ha espresso il suo punto di vista su un argomento attuale come quello della legalizzazione della cannabis e la cosa migliore che potresti fare sarebbe partire dalla sua idea e far nascere una discussione a tu per tu e non online.

    Ps : A parte che a parte si scrive “a parte “

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