World Art Day

Il 15 aprile 1452 in un piccolo borgo nei pressi di Firenze, nacque, da una relazione illegittima, come leggenda e storiografia narrano, Leonardo da Vinci.
Questa data, da allora, è diventata importantissima, perché quel giorno venne al mondo uno dei geni assoluti della storia dell’uomo, colui che meglio incarnò il sapere universale e integrale. Per questo motivo e per il valore simbolico di Leonardo in quanto prodigio, l’International Association of Art ha deciso di istituire il 15 aprile Giornata Mondiale dell’Arte, World Art Day.
Oggi, per trattare l’argomento, procederemo per domande, perché è proprio attraverso le giuste domande che possiamo trovare le risposte che stiamo cercando.
Ne approfitto per ricordare tutte quelle persone che, sfortunatamente, non possono vivere una vita serena per colpa della guerra, in Ucraina come in altre parti del mondo, in Etiopia, in Siria, la guerra c’è e permane. Dobbiamo esserne consapevoli, per riuscire a dire no all’insensatezza della violenza. Detto ciò, vi auguro una buona, coscienziosa, lettura!

“Cos’è l’Arte?”
Stando a ciò che riporta l’enciclopedia Treccani:
“In senso lato, capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle regole e dei procedimenti per svolgere un’attività umana in vista di determinati risultati.”

Quindi possiamo dire che, ogni qualvolta che si fa qualcosa con un fine, e lo si fa in maniera
impeccabile, si è in presenza di Arte. Ma andiamo ancora più in profondità.
Da sempre l’uomo ha sentito l’esigenza di rivelarsi, di comunicare e di concretizzare la propria idea di estetica, di cultura, di vita. L’Arte, in questo senso, è stata ed è ciò che le parole non potevano e non possono esprimere. Infatti, la potenza mediatica di un’immagine, di un edificio, di una statua, è raramente riproducibile con altri mezzi. Noi dobbiamo molto all’Arte, per questo è giusto ricordarla.
L’Arte è il riflesso delle idee di ogni epoca, degli artisti e dei committenti. È un sospiro di ammirazione impresso sulla tela e sulla pietra, è il desiderio, che si tramuta in sogno, che diventa realtà, o dolce illusione. L’Arte è tensione e stasi, ricerca del sublime tanto quanto dell’ordinario, del caos tanto quanto del modulo. È soggettività che urla attraverso la convenzionalità di una linea retta. È oggettività impressa in una forma irrazionale. L’Arte richiede attenzione, passione, dedizione; non se la prende se la ignori, ma ti corrisponde, se la ami.
Però non è solamente ideali, perché l’Arte al servizio dell’uomo diventa legittimità, celebrazione, musa cantatrice delle virtù dello Stato, della Repubblica, di un partito; mezzo di affermazione sociale, di iconolatria, di protesta, di libertà, di diritto.
L’Arte è dunque un fenomeno complesso che non si può ridurre a qualche parola o a un concetto unico, perché il suo ruolo nel corso della storia varia proprio in funzione della storia stessa e delle persone che fanno Arte.
A tal proposito, due sono le domande fondamentali che mi sono posto:
“Cos’è per me l’Arte? Qual è il rapporto che mi lega a Lei?”.
Ritengo, però, che il bello dell’Arte sia l’emozione estremamente soggettiva che essa suscita; il rapporto personale, non universale, ma intimo e relativo che ognuno di noi ha con questa disciplina, è ciò che mi interessa davvero. Per cui ho fatto le stesse domande a tutti i professori dell’Istituto che trattano una qualsiasi materia che ha a che fare con l’Arte, e ho chiesto anche ai miei compagni di classe.

“Cos’è per voi l’Arte?”
L’idea di Arte che ognuno di noi ha, è la somma delle emozioni che tale disciplina ci trasmette. Per alcuni è una continua scoperta, un’avventura, è la capacità di meravigliarsi quotidianamente, è il giusto appagamento per la dedizione e la fatica che un artista impiega per realizzare un’opera. Altri vedono nell’Arte un criterio di ordine e di equilibrio necessari non solo al processo creativo, ma alla vita stessa. Altri ancora sostengono che l’Arte è puro disordine e istinto. C’è chi, quando pensa all’Arte, si emoziona e non smette più di parlare e di scrivere al riguardo, perché Arte può essere un brivido che corre lungo la schiena di fronte a un’opera. Ma l’Arte è anche divertimento!
Diversi sono i modi con cui le persone entrano in contatto con questa disciplina, ed è proprio questo approccio che modifica la percezione di cosa è artistico e di cosa non lo è. Ma vediamo direttamente alcune risposte:

“L’Arte è tutto ciò che ci circonda, è la nostra vita e tutto ciò in cui essa scorre. L’Arte ci permette di vedere, sentire e toccare un mondo che per ognuno di noi è di un colore e di una forma totalmente diversa, e comprenderlo dalla prospettiva di un altro essere umano: l’Artista! L’Arte ci riempie il cuore, i pensieri, ci da un motivo per sfogare il nostro io”
Chiara Faccioli, 4^AA

“L’Arte è una forma di libertà con la quale ognuno esprime l’intero mondo che ha dentro di sé”
Gaia Livio, 4^AA

“A livello percettivo il nostro cervello classifica le cose in maniera ordinata, gode delle proporzioni tra le cose e cerca di semplificare ciò che gli viene mostrato.
‘Less is more’ diceva l’architetto e designer Mies van Der Rohe.
E Less is more è la mia idea di Arte.
Quando vedo delle linee perfettamente dritte, su di un foglio bianco perfettamente squadrato, con i caratteri perfettamente allineati e le immagini disposte su una griglia modulare, il mio cervello mi ringrazia e dice che quella è Arte”
Prof.ssa Emanuela Tamburello

“L’Arte è l’espressione massima di bellezza e talento umano. L’Arte è gioia, ma allo stesso tempo profondo dolore; ed è questo il bello: riesce sempre a essere meravigliosa, anche quando chi l’ha creata provava, dentro di sé, un tormento agonizzante.
La parte più intima e sensibile dell’uomo, l’Arte ne è impregnata, se ne nutre voracemente, per poterla restituire in una forma elegante, leggibile agli occhi dei più scrupolosi”
Angelica Carbonaro, 4^AA

“Qual è il rapporto che vi lega a Lei?”
È probabilmente la domanda più intima dell’articolo, perché, sapete, pensare a che cosa sia l’Arte è una cosa, ma chiedersi che rapporto si ha con Lei, è tutt’altro.
Ebbene, anche in questo caso le risposte sono estremamente varie e valide, l’Arte è una garanzia, è una passione profonda, ma non solo. Tendiamo a vedere questa disciplina come un semplice passatempo, senza renderci conto della responsabilità che un’opera può avere. Pensiamo alla propaganda in un manifesto, a un edificio o a un quadro che diventano simboli del potere, oppure più semplicemente alla pubblicità. Ecco, nuovamente, alcuni pensieri delle gentilissime persone che hanno partecipato:

“Ci sono tre cose senza le quali penso non potrei vivere: gli affetti, la natura, l’Arte. Non riesco a concepire la mia vita senza questi tre elementi, e tutti implicano un rapporto di fedeltà. Posso forse stare con mia moglie, i miei figli, i miei amici, abbandonandoli? Posso amare il mondo e le sue bellezze senza rispettarlo? E infine, posso essere un artista senza dedicare all’Arte il mio tempo e la mia energia? Le risposte sono tre secchi no, ovviamente. E per poter mantenere un rapporto di fedeltà con ciò che si ama ci vuole dedizione”
Prof. Sandro Freddo

“L’Arte come responsabilità è la risposta a tutto. In un mondo sempre più caotico, bombardato da immagini, colori e scritte, io penso che il senso di responsabilità di chi fa Arte, in tutte le sue infinite declinazioni, sia quello di portare un pò di ordine e decoro, al fine di creare una sensazione di benessere e un’esperienza sensoriale appagante, rendendo la mia idea di Arte un tutt’uno con ciò che mi lega a Lei”
Prof.ssa Emanuela Tamburello

“Il Nostro rapporto è per lo più l’infanzia, c’è una particolare sensazione che mi viene in mente quando ci penso, ovvero l’odore del legno dei pastelli e delle matite, ho sempre amato disegnare ed era il modo che avevo per cercare di dare una mia interpretazione della realtà, per far vedere ‘i colori’ che avevo dentro. È un legame che c’è da quando ho imparato a tenere in mano una matita”
Angelica Carbonaro, 4^AA

“Come scrive John Berger nel libro Sul disegnare: ‘Il farsi di un’immagine comincia interrogando le apparenze e tracciando dei segni. Ogni artista scopre che il disegno – quando è un’attività necessaria – è un processo a doppio senso. Disegnare non è solo misurare e annotare, è anche ricevere. Quando l’intensità dello sguardo raggiunge un certo grado, diventiamo consapevoli che un’energia altrettanto intensa viene verso di noi, attraverso l’apparenza di quello che stiamo scrutando. […]
Non do nessuna spiegazione a questa esperienza. Credo semplicemente che pochissimi artisti ne negheranno la realtà. È un segreto professionale’
L’Arte è un rapporto reciproco”
Prof.ssa Alessandra Locatelli

Ma per rispondere personalmente alla domanda che vi ho fatto, per me l’Arte è come una sorella. Nei momenti bui è sempre stata al mio fianco, è un faro.
L’Arte si racchiude nei dettagli unici, per chi li sa apprezzare, per chi li sa osservare. Cerco nell’Arte una bellezza che è chiaramente idealizzata, utopistica, ne sono consapevole, ma non per questo meno degna di essere considerata, anzi, è proprio in questa bellezza che trovo il sentimento. Perché più volte ho creduto che una statua di Michelangelo, di Bernini, di Canova, provasse emozioni più pure, più vere rispetto a quelle umane. Perché un quadro può essere la sintesi migliore del dolore che perplime l’essere umano, che lo rende succube, ma può essere anche la massima espressione della leggerezza e della gioia che vive e lotta nei nostri cuori. Per me è la ricerca della purezza che manca sempre di più, è l’ideale mondo in cui si potrebbe vivere, ma è anche, concretamente, esempio di virtù e di verità, con tutto ciò che ne consegue. La verità non sempre ci fa bene.
Io ci credo nell’Arte, non mi ha mai tradito, e non c’è sensazione più bella della consapevolezza che, comunque andrà, Lei sarà con me. Il Nostro rapporto, è di fedeltà.

“Perché l’Arte?
“Per sopravvivere, per respirare, per vivere.”
Prof.ssa Licia Bevilacqua

Filippo Magaraggia 4AA
Un ringraziamento speciale per tutti quelli che hanno partecipato!