VITA DA STUDENTI: LA FATICA DI IMPARARE

 


Studiare o lavorare?
Crescere è una grande fatica, siamo sinceri. Le cose però iniziano a peggiorare quando oltre alle pressioni di famiglia e società, si aggiungono anche quelle scolastiche. L’apprendimento è un aspetto fondamentale per la vita di qualsiasi essere vivente, in particolare però per la specie umana in quanto è una caratteristica semplicemente essenziale. Un tempo vi era la classica domanda: “E’ più faticoso studiare o lavorare?” La risposta che poneva l’accento sulla difficoltà del lavoro fisico, incoraggiava nel proseguimento degli studi. Ma con le conoscenze odierne, siamo così sicuri che studiare sia più semplice? Negli ultimi anni si è riscontrato, a livello statistico, che un’altissima percentuale di giovani abbandonano gli studi: ciò vorrà pur significare qualcosa! Inoltre la domanda risulta essere subdola fin dal principio in quanto suggerisce che studiare e lavorare siano due attività diverse quando in realtà lo studio è un lavoro a tempo pieno: semmai bisognerebbe confrontare l’attività mentale e quella pratica. In passato un grande rispetto era infatti riservato agli anziani perchè grazie alla loro esperienza erano riconosciuti come “biblioteche viventi”. Oggigiorno invece il valore di qualcuno si basa sulle capacità di adeguarsi ai cambiamenti e di riordinare le proprie conoscenze.
La scuola insegna veramente?
La scuola dell’obbligo si protrae attualmente fino ai sedici anni, ma in verità non si smette mai di imparare. Ultimamente stanno però nascendo nuove critiche al riguardo; la più gettonata (anche da diversi studiosi e psicologi) è quella che pone l’attenzione sul metodo di insegnamento. Secondo questa tesi, gli studenti non apprendono in modo valido perchè si limitano a una strategia utile al superamento degli esami ma scarsamente efficace nella vita pratica. La scuola viene perciò accusata di trasmettere solo delle nozioni, senza insegnare effettivamente ad imparare.
L’ansia di studiare:
Concentriamoci però su cosa comporti imparare, partendo da un dato abbastanza diffuso: studiare crea ansia. Lo studio è fatica, tensione e rinunce. Moltissime persone hanno sperimentato quanto sia duro mantenere la concentrazione su un testo: il pensiero vola via. Alcuni consigli per migliorare la resa nello studio consistono nell’associare contemporaneamente informazioni visive ed uditive. Come ad esempio collegare la spiegazione della Rivoluzione Francese al quadro “La libertà guida il popolo” di Eugéne Delacroix. Ovviamente però ciascuno di noi studenti deve trovare il metodo di studio più adatto che permetta di conciliare vita sociale e acculturamento personale. Il segreto è dunque quello di trovare un equilibrio psico-fisico e una serenità mentale che possano migliorare l’apprendimeto di nuove nozioni, per crescere e maturare da tutti i punti di vista.
Maddalena Facciolo, 5ASA