UN MORSO CHE CI LEGA ALL’AMBIENTE

di Ugo Paiola

Molte volte nella nostra vita abbiamo mangiato da Mc Donald’s  o da Burger King ma mai ci siamo chiesti cosa si trovi dentro al gustoso hamburger che azzanniamo con grande piacere.

 

Trascurando i valori nutritivi del panino che è meglio non guardare (basti pensare ai formaggi e alle salse ipercaloriche che vi si trovano), andiamo a guardare che cosa si nasconde dietro alla gustosa carne grigliata. Dopo un’indagine sul web ho scoperto che la carne utilizzata dalle più grandi multinazionali del settore proviene per la maggior parte dall’America equatoriale dove enormi tratti di foresta vengono bruciati e coltivati a foraggio che viene poi dato ai bovini. Questi campi poi, dopo 2 o 3 anni di utilizzo vengono abbandonati per l’impoverimento del suolo. Tutti i lavori pericolosi a partire dall’incendiare i boschi allo smaltimento dei residui sono da persone locali che per pochi spiccioli rischiano la vita e per trovarsi poi privati dei terreni nei quali vivevano, che vengono puntualmente distrutti dal passaggio di camion o dalla costruzione di strade. Così ogni anno ettari su ettari di foresta vengono distrutti mettendo progressivamente sempre più a rischio l’ecosistema del nostro pianeta ridotto già all’orlo del baratro. Adesso non starò ad annoiarvi con sfilze inutili di dati che andrebbero ignorati da molti lettori; voglio solo farvi riflettere sulle ripercussioni che un solo boccone di quei saporiti panini ha sull’ambiente, mietendo vastissime porzioni di foresta equatoriale. Adesso non è mia intenzione condannare chi ama mangiare al Mc Donald’s o in altri fast food, ma solo chiedere a chi lo fa di recarvisi meno spesso per contribuire ad aiutare, dal loro piccolo, l’ambiente.