Controsenso

Faccio il duro, ma mi logora.

Cerco di ritrovarti in mezzo alla folla, ma continuo a non vederti.

Un giorno succederà, forse, ma se sarà così non avrò il coraggio di guardarti.

È tutto un controsenso.

La voglia di vederti e anche solo sfiorarti, per poi averti qui davanti e finire per non riuscire nemmeno a parlarti.

Ti faccio capire che non mi importa più nulla, né di quello che c’è stato né di ciò che c’è ora.

In realtà, è tutto ciò che ho in mente…

Smettila di pensarmi, perché lo percepisco.

Smettila di guardarmi, perché se lo fai non riuscirei a sfuggire al tuo sguardo.

O forse sì, forse fuggirei per non perdermi ancora.

È bello perdersi, poi, capire dove sei finito e ritrovarti da solo.

Ma se mi perdessi davanti a te non sarebbe lo stesso, non mi ritroverei.

Non ritroverei né il posto in cui ero, né me come persona ora.

Addio

Fragile

Ti sei svegliato? Ti vedo diverso.

Ci siamo scambiati degli sguardi ieri, ti ho visto triste.

Agitato.

Dimmi, come stai?

Vorrei sollevarti. Sollevarti come ero solito fare.

Ricordo che ti prendevo in braccio, e la maggior parte delle volte prendevi sonno su di me.

Il tuo calore mi avvolgeva, ti sentivo avvolgermi completamente.

Un giorno successe, e ti misi steso sul prato…

Mi sedetti vicino a te, e ti osservai tutto il tempo.

Nel mentre, ti accarezzavo il volto delicatamente, come quando si tocca qualcosa di fragile.

Eri fragile, e io lo ero insieme a te.

Ma nella nostra fragilità non eravamo soli.

CI SAPPIAMO SCONOSCIUTI

L’uomo è destinato sin dal primo gemito a vivere divorato dai suoi stessi sentimenti. Come l’avido scrittore, impaurito dalla pagina bianca, egli non conosce il suo domani e dunque lo teme. Come un equilibrista cammina su di una corda tesa ora spinto ora cullato dal maestoso vento della vita che lo costringe ad oscillare perpetuamente tra l’equilibrio e il vuoto sottostante. Egli è impasto di spirito e corpo e ciò che di lui è corpo è destinato a divenire schiavo di quella terra di cui ora mangia i frutti, beve l’acqua e depreda i beni. Per quanto concerne il suo spirito, esso è leggero, più leggero dell’aria e più cupo del più profondo oceano. Viviamo due vite: la vita dei respiri e la vita dei sospiri. E se le leggi della natura si possono comprendere non si può dire lo stesso delle leggi del cuore. L’amore è il re di tutti i sentimenti dal momento che è il padrone di tutti e lo schiavo di nessuno. Esso è motore primo di ogni nostro giorno, di ogni nostra azione, di ogni nostra intenzione. Abbiamo conquistato per amore del potere, studiato per amore della conoscenza, giocato per amore del diletto e sofferto, per amore di un uomo o di una donna. Ma tutto ciò è solo parzialmente realizzabile perché più abbiamo conquistato e più volevamo possedere, più abbiamo giocato e meno eravamo sazi del nostro divertimento, più abbiamo scoperto e più ci siamo accorti di non sapere. Molto spesso non abbiamo il coraggio di lasciarci trasportare dalla vita e analizziamo con la ragione anche il più nobile tra i sentimenti. Dentro noi vive una bestia che non sappiamo controllare, che non sappiamo nutrire, che nessuna lingua potrà mai esprimere. Un qualcosa che ci dilania da dentro, che vuole libertà e a cui doniamo prigionia.
“L’uomo è nato libero, ma dovunque è in catene.”
-Jean Jacques Rousseau
Tutto ciò che noi pensiamo, tutto ciò che io scrivo qui, è frutto di millenni di riflessioni e di pensieri. Esaleremo forse l’ultimo respiro chiedendoci che senso abbia avuto la nostra vita, che senso tutti questi attimi, che senso tutti i nostri passi. Siamo veramente, come diceva Shakespeare costituiti della stessa materia dei sogni? O siamo semplicemente destinati a far prevalere il nostro interesse terreno al prospetto eterno di cui è forse costituita la nostra essenza? Forse che porteremo con noi per sempre il rimorso di non essere stati all’altezza di comprendere ciò che realmente siamo? Continuiamo a tuffarci tra passato e futuro senza renderci conto che stiamo annegando in questo stesso presente. Viviamo una vita che non è per noi, che non è la nostra. Forse che cerchiamo tutto ma nel posto sbagliato?
“L’uomo è l’unico animale per il quale la sua esistenza è un problema che deve risolvere.”
-Erich Fromm

Ermete Protocardio

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AMORE (IN)VIOLATO

VIOLENZA DONNE

…Questa forse è una frase che molte donne si sono sentite ripetere come un mantra dai propri aguzzini, quegli stessi uomini che hanno amato, che hanno giurato di non abbandonare né in salute né in malattia e che ora affollano i loro incubi. La violenza sulle donne non è un fatto singolare e non è certo da considerarsi un fenomeno ristretto a realtà lontane dalla nostra quotidianità. Ogni giorno tre donne in Italia sono brutalmente uccise da mariti, fidanzati compagni: quindi un marito, (altro…)