Ti dedico l’infinito

Ondeggio sul filo sottile,
sospeso in un cielo buio e nuvoloso.


Lo sguardo fugge sotto i miei passi
traballanti e incerti,
verso il vuoto,
verso tutto e nulla.


Strizzo gli occhi
agitando con frenesia le braccia,
ogni cosa rotea intorno a me.


Respiro profondamente,
supplicando silenziosamente
il cuore di rallentare,
lacrime calde minacciano di scappare
sulle mie guance gelide.


Devo rimanere in equilibrio.


Non posso scivolare nel vuoto,
non di nuovo,
questa volta nessuno
riuscirebbe ad afferrare la mia mano,
nemmeno me stessa.


Terrorizzata nel cadere,
stanca di vivere.


Caos.


Il mio sguardo ti cerca nel cielo,
uno scintillio supera il muro
di nuvole grigie.


Mi fermo,
percepisco il cuore fare una capriola,
sono in perfetto equilibrio,
senza sforzo,
senza impegno,
senza trattenerne il respiro
e non me ne sono nemmeno accorta,
rapita dalla tua bellezza.


Ho sentito voci,
“l’amore rende deboli, vulnerabili”,
l’amore è di più,
tu sei di più.


Torno lentamente con lo sguardo
verso lo spazio che mi separa
dalla voragine buia sotto ai miei piedi.


I miei occhi scuri osservano il filo.
compio un altro passo,
più spontaneo,
meno studiato.


Sei la ragione
della mia determinazione,
della mia voglia
di scoprire ancora il mondo.


Anonimo

Una semplice bellezza

Profumi di carta,
di una lettera scritta a mano con qualche errore dettato dall’emozione.
Sai di viole,
di una primavera arrivata in anticipo e costretta a resistere agli ultimi brividi lasciati
dall’inverno, confinata in un piccolo lembo di terra a cercare di nutrirsi di un pallido raggio di
sole.
Odori di stelle,
di sogni sfumati all’orizzonte e nascosti dentro una manciata di polvere che non vuoi lasciar
andare al vento.
Sai di speranza
e di un fragile coraggio che ti tiene in equilibrio quando anche l’ultimo treno sembra esserti
sfrecciato davanti, lasciandoti con un bagaglio
carico di malinconia.
Sai di un libro ancora da leggere,
di una cartolina che si è persa nella cassetta della posta con l’indirizzo sbagliato.
Sai di qualcosa di semplice,
simile a una carezza che ti sfiora i pensieri.
Profumi di inchiostro
e di parole che lasci su questo foglio con la speranza che qualcuno ne intraprenda la lettura.


Beatrice Marta Fedrigo, 5AC

Lucky you

Are like me…?
You are hurt, aren’t you? Trying your hardest to please others, pretending to feel no
pain.
But no one cares about you, do they?
You know what? Stop playing dumb.
We play dumb, but we know exactly what we are doing.
Stop it. Don’t turn like me.
What am I? A lying monster, the worst kind of all.
You are still in time, save yourself.
Run. Run as fast and far as you can.
Remember, do not dare to let the things that hurt you turn into someone you’re not.
I know it’s not easy, but please… listen to me. Trust me.

God why am I even crying now. I should be happy that you are free… but why.
Why am I jealous? Why was I so unlucky?
Lucky you that you can go away from this mess… you are not stuck in lies.
Unlike me.


-Ren 3ca

I’m broken on the floor

And I’m crying, crying.

Nel mezzo della stanza,

avvolto nella quiete della notte,

il mio corpo scoperto

giace rannicchiato,

sempre più piccolo.

Me lo merito davvero?

È una solitudine brutale questa.

Di giorno porto il sole.

La notte scendo lentamente, appoggiata alla porta.

Mani sul volto.

Dita incastrate tra gli spettinati capelli che sciolti e ribelli formano solidi intrecci su cui appigliarsi.

Le lacrime

squarciano il mio pallido e stanco volto.

Sento freddo.

Il mio corpo trema

nudo sul pavimento ghiacciato.

Ogni respiro appare più faticoso.

Come se qualcuno mi privasse dell’aria.

Come un pesce fuor d’acqua

soffoca lento in un silenzio colmo d’angoscia.

Troppe voci dentro la mia testa.

Urlano.

Ho paura che un giorno sarò così sfinita da cadervi in inganno.

Chiama il mio nome.

Ti prego

allunga la tua mano e alza la mia esile sagoma da terra.

Marchetto Sara 3CA

Come luce nella notte

Ogni giorno il mondo è una tela bianca,
attendendo che ogni persona,
attratta dal suo splendore,
venga a impregnarla di colori.


Le mie esili dita prendono in mano
il pennello sottile,
sporcato di colore smorto.
Lo lascio scivolare
in modo indefinito sulla tela,
creando macchie astratte
cui non so dare un nome.


Mi soffermo, osservando,
cogliendo tristezza,
senza saperne il motivo.


Le mie mani lasciano sfuggire il pennello,
rimbalza,
sporcando il pavimento.


Un pennello già sporco di tempera
scorre ora tra le mie dita.
Lo osservo lentamente,
lo studio attirata, incuriosita,
inizialmente incerta.


Sporco la tela del colore della gioia,
dell’energia,
dell’ottimismo.
La mia tela brilla,
luminosa nelle sue imperfezioni
e sfumature tra grigio e giallo.


Van Gogh mangiava la pittura gialla:
riteneva che gli avrebbe trasmesso
la stessa felicità,
che la visione di questa tonalità
gli provocava abitualmente,


Non assaggerò la pittura:
ho già trovato il mio piccolo giallo,
che emana la stessa felicità,
descritta nelle favole.


Anonimo

La mia migliore amica

È buffo come una sconosciuta vicina di banco del primo anno possa avermi
cambiato la vita.


Questa persona è la mia migliore amica.


Lei, con i suoi capelli corvini, mossi come se una brezza soffiasse solo per lei, con il suo raro sorriso, acceso come il colore delle verdi foglie primaverili, che rischiara le
mie giornate.
Con i suoi maglioni e vestiti larghi, che la accompagnano ogni giorno.
Con i suoi amati calzini lunghi a righe variopinti, che porta con orgoglio.
Con i suoi occhi color caramello scuro che sanno leggerti l’anima.
Queste sono solo alcune caratteristiche uniche di lei.


Se dovessi paragonarla a un animale, sarebbe sicuramente un gatto.
Perché mai un gatto?
Perché può essere sia socievole che schiva, dimostrandotelo usando i suoi artigli.
Un animale un po’ solitario, che ha bisogno di qualcuno che la sappia accettare sia nella sua
loquacità, sia nei suoi silenzi.


Lei, che ama fare teorie complottiste assurde, ma che hanno sempre un filo logico.
Lei, con le sue battute sarcastiche che capiscono in pochi.
Lei con le sue ossessioni e le sue passioni che ama condividere e che cerca di convincermi
di provarle…
Lei mi ha salvato la vita quando non riuscivo a vedere più una via d’uscita, anche adesso mi
sta accompagnando per mano verso la luce.
E le sarò eternamente grata per questo.
Lei c’è sempre stata per me, nonostante ci conosciamo solamente da due anni.


Desidero solo passare i restanti anni della mia vita al suo fianco, perché un’amica così è rara
da trovare.
E di ciò, non potrei esserne più grata.


Warr;or

Pensieri e candele

Pensieri:
negativi o positivi,
Sempre pensieri.


Mi lavo e amo le candele.
Le candele intorno alla vasca,
mi rilassano, mi fanno sognare
con De André di sottofondo.


La guerra di Piero,
canzone che mi rilassa,
ma allo stesso tempo mi fa riflettere,
immaginare.


Rilasso i muscoli,
tesi come il filo che sento intorno al collo,
il filo,
la mia famiglia che lo tiene forte.


Sento il gatto,
entra in bagno e mi fa compagnia,
si addormenta sul tappeto,
finché non esco.


Le candele piano piano,
ad una ad una si spengono,
hanno compiuto il loro lavoro:
illuminare e rilassare.


Vorrei essere una candela,
illuminare le persone,
rilassare le persone,
quelle che lo meritano.


Sono una candela,
vengo spenta ogni giorno,
da persone da cui non me lo aspetto,
da persone a me care.


Sento il fuoco dentro di me:
arde,
ma non brucia…
Quello è il problema.


Il mio fuoco
non è alimentato,
semplicemente, si spegne,
piano piano.


Ritorna ad ardere forte,
ho vicino a me una persona a me cara,
forse lo sente anche lei?


No, mi sbaglio, non riesco a farle vedere nulla,
se non la Deborah anaffettiva,
quella che odia l’amore.


Non è così,
sono innamorata,
sia dell’Amor stesso, sia di una persona,
non sembra, ma anche io amo.


Il fuoco che ho dentro,
c’è, mi rende felice,
il fuoco continua ad ardere,
ma ci vuole poco per farlo smettere.


Pensieri, pensieri che si accumulano,
perché sembra che io non riesca ad amare?
Cos’è veramente l’amore?
Sono felice veramente?


A questa domanda non rispondo,
se mi viene posta,
chiedo di cambiare domanda,
non scherzo, non lo so veramente.


So solo che per essere veramente felice,
bisogna essere sé stessi,
bisogna capire chi si è veramente
e capire, trovando sé stessi.


Le candele si spengono,
non c’è più luce,
un po’ come la mia vita,
ma è tempo di uscire e tornare alla realtà.


Deborah Zagolin 3CA

Anemoia

Trovo ci siano molte sfaccettature della nostalgia.
Chi ha provato a definirla, l’ha fatto come uno stato d’animo corrispondente al desiderio
pungente o al rimpianto malinconico di quanto è trascorso o lontano.
Forse, tra le tante sfaccettature, quella più interessante è l’anemoia.
Quella nostalgia di un tempo che non hai mai vissuto.
Un grande collegamento, ma al contempo una sottile linea di differenza con il desiderio, la
voglia di un tempo che non hai mai vissuto, che ti crea malinconia e nostalgia.


“E se mi svegliavo ti cercavo nel letto con una qualche strana speranza e convinzione che tu
fossi davvero lì, in parte a me, e che forse ti avrei trovato, per poi, come una stupida, capire
che non potevi essere lì”


Trovo di poter esprimere il mio concetto di anemoia così, ma forse, sono uscita
dall’argomento.
La nostalgia per un tempo passato,
la mancanza di una persona che può essere uscita dalla propria vita o semplicemente può
essere distante chilometri.
Avere nella quotidianità tutto può non farti provare
niente, è solo quando ti manca quel particolare, che ne senti la mancanza.
Come dice Anassagora:

“Soltanto l’assenza in noi di una determinata qualità ci consente di
cogliere con i sensi questa qualità, quando essa si presenta nelle cose.”


Quindi, come può mancarci qualcosa o qualcuno che magari è ancora nella nostra
quotidianità?
Le persone cambiano, possiamo esserci totalmente innamorati del carattere di una persona
e, seppur quest’ultima fa ancora parte della tua vita, puoi sentirne la mancanza.
La mancanza della persona che hai conosciuto,
di alcuni suoi particolari,
di alcune sue abitudini.
Ora si potrebbe aprire un discorso molto più ampio, ma forse l’unica domanda da porci è:
“Ti manca davvero?
Sei solamente affezionato a quei ricordi? O forse ti eri semplicemente abituato ad averlo nella
quotidianità della tua vita?


blu, 12

Come una pupilla

Avverto voci.

Ripetono di non mangiare.

Vedo numeri sulla bilancia.

Ancora troppo alti.

Effettivamente lo sono sempre stati.

Continue critiche,

Feriscono.

Ogni pasto aumenta il senso di colpa.

Vorrei vomitare.

Qualcosa ribolle dentro di me.

Il mio corpo non accetta il cibo o forse è la mia mente che non lo accetta.

Perché non sono come le altre ragazze?

Ho le gambe grosse.

Vorrei

essere priva di peso,

Come una pupilla.

Vorrei

poter sentirmi bene con me stessa.

Vorrei

non dovermi nascondere sotto larghi vestiti.

Vorrei

non sentire più alcuna voce.

Marchetto Sara 3CA

La cometa Neanderthal

Scientifico!

La cometa C2022 E3 (ZTF) sopra i cieli di Torino

In questi giorni stiamo vivendo un momento più unico che raro, che si ripeterà tra circa 50.000 anni. Infatti dalla fine di dicembre e anche prima stiamo assistendo al passaggio della cometa Neanderthal, conosciuta dagli scienziati come C2022 E3  (ZTF). In questo articolo tratterò l’argomento cercando di dare qualche suggerimento per la visione di questo meraviglioso fenomeno.

Cos’è una cometa

La cometa di Halley

Una cometa è un corpo celeste di piccole dimensioni, simile a un asteroide composto da gas ghiacciati come acqua, ammoniaca, anidride carbonica e metano e anche da frammenti di rocce e metalli.

Le comete percorrono delle orbite ellittiche attorno al Sole e quindi passano periodicamente attorno ad esso. Non tutte le orbite ellittiche sono identiche e quindi la cosa incide molto sulla loro periodicità, infatti una cometa con un orbita relativamente “corta” passerà con una frequenza maggiore (per esempio la cometa Halley passa una volta ogni 76 anni) mentre una cometa come quella  che sta passando in questi giorni ha una frequenza minore (una volta ogni 50-52.000 anni). In genere tutte le orbite delle comete superano l’orbita di Plutone e arrivando alla Nube di Oort che si trova tra le 20.000 e le 100.000 au.

Le comete si caratterizzano per la loro coda formata da gas ionizzati e polveri che in condizioni favorevoli sono molto visibili e riescono a illuminare il cielo notturno.

La cometa di Halley vista al telescopio

La scoperta della cometa

La cupola e il telescopio
dell’osservatorio di Monte Palomar (Telescopio Hale)

Siamo nel marzo del 2022, più precisamente il 2 marzo, quando Frank Masci e Bryce Bolin, all’interno dell’osservatorio di Monte Palomar, scoprono un corpo, scambiandolo per un asteroide, all’interno della Fascia di Kuiper, ma dopo qualche aggiornamento si rendono conto che si tratta di una cometa!

La scoperta è stata fatta all’interno dell’indagine astronomica denominata Zwicky Transient Facility che avviene grazie all’utilizzo di una fotocamera avanzata presente nel telescopio Samuel Oschin situato nell’osservatorio di Monte Palomar in California. La cometa venne scoperta quando era a circa 640 milioni di km dal Sole o 4,3 ua ( unità astronomica che corrisponde 1,49km, la distanza Terra – Sole) e venne scambiata per un asteroide, ma dopo a seguito di verifiche è stato possibile determinare che si tratta di una cometa.

A inizio novembre la cometa ha è scesa a magnitudine 10 (la magnitudine è la misura della luminosità di un oggetto celeste e perché sia visibile ad occhio nudo deve essere inferiore a 6) e si muoveva tra le costellazioni della Corona Boreale e del Serpente, muovendosi parallelamente alla Terra. Durante questa fase la coda era di colore giallo chiaro e verde.

La coda verdastra della cometa

Il 19 dicembre la cometa ha sviluppato una coda di colore verdastro e ha iniziato a muoversi verso Nord , tra le costellazioni di Boote, dell’Orsa Minore e del Dragone, raggiungendo la distanza di 10 gradi d’arco dalla Stella Polare. A fine dicembre la cometa ha raggiunto la magnitudine attorno al 6 mentre in questa settimana ha una magnitudine di 6.31

Come e quando osservarla

La cometa sarà visibile circa sino a fine febbraio e il suo perielio (punto più vicino al Sole) è avvenuto il 12 gennaio  mentre il 1 febbraio c’è stato il perigeo (punto in cui la cometa sarà più vicina alla Terra). Secondo gli esperti il periodo migliore per osservare la  cometa è questo, dal 24 gennaio in poi, periodo in cui si avvicinerà alla Terra fino a quando arriverà ai 42 milioni di chilometri dal nostro pianeta e perfetto anche per poter osservare la disconnessione della sua coda, causata da un’espulsione di massa coronale (un’espulsione molto frequente di materiale sotto forma di plasma dalla corona solare nell’eliosfera) avvenuta nel Sole.

La cometa è visibile anche ad occhio nudo, ma per riuscire ad osservarla meglio si può utilizzare un cannocchiale abbastanza potente, ma se si possiede un telescopio non ci sono problemi. La cometa è a Nord molto vicina alla linea dell’orizzonte e per riuscire a vederla occorre andare in una zona non soggetta all’inquinamento luminoso.

Lui

Lui è Luna,
nella costellazione
che la notte rapisce.


Lui è Sole,
fra nuvole avorio,
sostituisce ombre grigie.


Lui è Arcobaleno,
dipinge il cielo dopo la tempesta.


Lui è Bellezza,
quando ogni certezza sbiadisce.


Lui è quella canzone sconosciuta,
profonda e stupefacente,
di cui solo io conosco le parole.


Anonimo

Lui teatro, l’essenza

Bianca o nera,
l’essenziale che avvolge la mia persona
e la trasforma
in due, cento, mille.


Lui, che mi possiede,
mi dona la vita,
mi promette per sempre
lacrime di gioia.


Mi muovo,
poi al centro.
Mai di spalle,
un ultimo profondo respiro.


Luci, vivo e svanisco.
Ieri un anziano,
oggi un’amante,
domani fratello di tragica storia.


Sono stata tradita e traditrice
sono stata vittima e omicida
sono stata lacrime e risa
amata e derisa.


Mille vite ho vissuto
e di tutte quelle ho sofferto i dolori, goduto i piaceri,
con una maschera
che mai vorrei togliere.


Sono disposta ad accoglierti,
sono assetata di vita,
sono pronta a morire,
a rinascere ancora.


Un po’ di memoria, sì,
ma non è questo l’essenziale.
La predisposizione a mutare
e lasciarsi trasportare.


Copione, microfono,
voce, dolore,
amore, passione.
Azione.


E mi consumo
in quella stessa maschera
che mi ha donato la vita
Infinte volte.

Elisa Polato 5AC

Frammenti spenti

Sono confusa.
Pensieri soffocanti
bruciano nella mia mente.


Le mie mani pallide e gelide,
sostengono la testa pesante.


Il mio sguardo ti cerca,
tra le stelle lontane.
So che sei lì,
mi osservi,
ti prendi cura di me,
ma tutto gira.


Dove sei?
Ho bisogno di te.


Il cielo stellato si sdoppia,
ogni puntino luminoso si sfoca,
occhi lucidi,
la mia vista si appanna,
diventa gradualmente nera.


Buio.
Mi sento vuota.
Spenta.


Sto davvero vivendo?
Qual è il significato di vivere?
Non riesco più a comprenderlo.


Le mie orecchie fischiano,
non percepisco più alcun suono.


Soffoco,
sto annegando.


Percepisco i lievi battiti
nel mio petto diminuire.


Sono persa,
smarrita.


Cielo nuvoloso,
nebbia nel mio cuore,
sono avvolta in una notte eterna.


Ho bisogno di afferrare la tua mano,
mia piccola stella cometa.


Anonimo

È così complicato spiegare

Tante parole, troppi pensieri,
resto sola.


I Ricordi riaffiorano,
I miei occhi ti cercano con uno sguardo rapito,
vedo illusioni ottiche.


Mi addormento…


Delle Lacrime finte scendono, lasciando segni profondi sulla pelle.


Cerco di rinchiudere i pensieri, ma continuo a pensare,
si scatenano temporali nello stomaco,
il fegato ardente mi si gonfia
e inspiegabilmente passo da amarmi a odiare ogni mia sfumatura.


Sto seduta davanti a una porta che non si apre,
mi sento come divorata da un fuoco nascosto.


Poi vedo le stelle appese nel cielo e mi parlano,
e dicono che nessuno mi amerà più come te.


Ma io non so stare sola,
Io ho un mondo in testa che mi parla e sono piena di paura.


Ora siamo lontane,
e sbatto le porte per il dolore che non va più via.


Penso troppo,
pensare mi stanca.


Voglio scappare.


Ero una bambina con i sogni più grandi del cuore,
e tu li hai distrutti.


Tu sei stata l’unica, eccome, ma come tutte le cose, l’amore finisce.
Mi abbandoni con il cuore pieno di crepe,
mi lasci l’anima vuota perché starmi vicina ti uccide.


Ma se la tua fiamma fa così male,
lasciami vedere per un’ultima volta un tuo sorriso,
poi spegniti e non riaccenderti più.

Matilde Lovison 4BA

Tu ed io

La nostra ‘notte di mezza estate’

Il mio corpo cadde

sotto al suo

stretto in un tenero abbraccio spezzato dai singhiozzi.

Il buio della stanza ci inghiottì

rendendoci partecipi di una singolarità così piena e vuota allo stesso tempo.

Le spalle scoperte.

Il freddo ci dipingeva la punta del naso di un rosso acceso.

I suoi occhi brillavano.

Fioca luce di una candela

che nascosta in un angolo della stanza,

brillava solitaria.

Nella mia mente divulgavano pensieri

preda di quel mostro insaziabile

tale è l’amore.

Tremanti le nostre voci

volavano attraverso il vento

che leggero le portava lontano.

E mentre il vinile girava,

danzavamo con il pensiero

in una realtà che custodivamo gelosamente.

Marchetto Sara 3CA

Nontiscordardimé

Il colore.
Non credo esista
qualcosa di migliore,
che sciolga il grigio del mondo.


Il colore è il tocco dello sguardo,
la canzone dei sordi,
un grido nelle tenebre,
una voce fuori dal coro,
un sorriso tra lacrime amare.


Il colore interagisce,
attraverso le emozioni umane.


Ogni persona
ha un proprio colore,
una tonalità,
una sfumatura
differente da chiunque altro,
la cui luce trapela appena,
come un alone.


Il colore
che scioglie il grigio del mio mondo
sei tu.


Blu.


Blu,
come il colore
che ormai più preferisco.


Blu,
come l’oceano sconfinato,
profondo,
forse freddo,
a volte agitato.


Blu,
come il cielo immenso,
buio,
macchiettato da piccoli spiragli di luce.


Blu,
come il fiore
il cui nome è la frase che ti supplico,
bisbigliando:
“nontiscordardimé”.

Anonimo

La caduta

Ogni giorno,
ogni volta
Ti sento, ti ascolto.
E ci ricado dentro.


All’inizio la discesa è sempre rosea
lenta,
dolce.
Quasi piacevole.


Ma poi si mostra per ciò che è realmente:
un buco oscuro,
pieno di occhi giudizievoli,
commenti acidi
e cuori agonizzanti.
E lì, il terrore mi investe completamente.


Ogni volta mi perdo nella tua fitta nebbia, nella tua incessante tempesta,

cercando disperatamente un’uscita che mai apparirà.


Ma ormai sto iniziando ad incespicare, sto perdendo le speranze.
Sono stanca.


Stanca di continuare questo cammino che non sta portando a nulla.
Stanca di provare e provare e provare, fallendo ogni volta.
Stanca di questo nulla che ogni giorno mi scava e distrugge il cuore.
Stanca di avvertire quel peso sullo stomaco a causa dell’ansia.
Stanca della solita sequenza di vane medicine che devo ricordare ogni giorno.
Sono stanca di questa lenta e torturante agonia.
Stanca di questo corpo, di questa vita.


Un senso di sfinimento sovrumano sta ormai prendendo il controllo.
Stavolta, non so se avrò abbastanza forza per combattere.
Warr;or

Lei

È strana.
è strana la sensazione
delle sue morbide labbra
sulla mia fredda pelle.

Lei, così piccola
e delicata.
Lei, così dolce
e fragile.

È strano
sentirsi a casa in un suo abbraccio.
È strano sciogliersi
quando le sue mani incrociano le mie.

La guardo
e i miei occhi brillano.
La guardo
e mi lascio andare.

~il piccolo poeta