Nintento: qualità trascurata, causa ingordigia

Ah, la grande Nintendo: una delle case produttrici di videogiochi migliori (forse anche LA migliore), madre dell’italiano baffuto conosciuto in tutto il mondo.
Ultimamente, però, le sue scelte di marketing sono molto discutibili: la grande N è convinta che, non importa il prezzo o la qualità del prodotto, le persone continueranno a comprare i loro giochi semplicemente perché quel determinato franchise fa parte della loro vita da molti anni e perciò ha un valore molto simbolico per tante persone.
Lasciate quindi che vi mostri il problema alla radice:

Super Mario 3D-All Stars

Super Mario 3D All Stars, la recensione: la rimasterizzazione non rende giustizia a tre giochi immortali | DDay.it

Super Mario: probabilmente il franchise più conosciuto di tutto il mondo e anche il più vecchio, che infatti ha raggiunto di recente i 35 anni. E appunto, per celebrare questa soglia, hanno deciso di fare una collezione dei tre 3D platformers più rinomati del franchise: Super Mario 64, Super Mario Sunshine e Super Mario Galaxy.
Le prime speculazioni su questo gioco risalgono a maggio 2020, con l’annuncio ufficiale nel settembre dello stesso anno, perciò i fan erano estasiati all’idea. Ciò che non ha altrettanto entusiasmato i fan sono stati il prezzo elevato e la produzione limitata al 31 marzo 2021, per non parlare della qualità: ovviamente si penserebbe che ci sarebbe dovuto essere un “rewamp” a tutti i giochi, come risoluzione migliore e risoluzione di molti dei bug presenti nei vari capitoli. Ebbene, la qualità è solamente migliorata di poco. La cosa che si può subito notare sono le proporzioni: mentre Super Mario Sunshine e Galaxy hanno proporzioni adattate per la Switch (16:9), 64, invece, no (rapporto 4:9), e sempre una risoluzione minore per quest’ultimo (Super Mario 64 a 720p, mentre Galaxy e Sunshine a 1080p); questi sono elementi che si potrebbero trascurare, perché alla fine 64 è un titolo abbastanza vecchio, ma comunque, con gli strumenti che la Nintendo possiede, avrebbero potuto fare di meglio. Altra cosa frustrante la troviamo in Super Mario Sunshine, nel quale, durante i primi mesi dopo l’uscita del gioco, non erano supportati i controlli del controller del Gamecube, consolle originale di Sunshine. Fortunatamente il problema è stato risolto dopo una patch del 16 Novembre, ma ciò non nasconde la frustrazione iniziale dei fan.
Tutto sommato il gioco non è male ed è un richiamo nostalgico per i fan più veterani o per far riscoprire un po’ di cultura videoludica ai più giovani aspiranti nerd, ma qui arriva il problema numero uno: il prezzo. Infatti il gioco costa 59,99 euro, ma quei soldi non li vale, perché ci sono stati davvero pochi cambiamenti (derivati solo dal porting per la Switch); più che un porting sembra più un’emulazione (cosa che la Nintendo stessa lotta contro da anni)!
Per darvi un’idea: altre collezioni di giochi, come Spyro: Reignited Trilogy o Crash Bandicoot: ‘Nsane Trilogy, hanno fatto un lavoro eccellente, trasformando in tono molto moderno giochi vecchi di vent’anni e tutto questo per 20 euro in meno di Super Mario 3D-All Stars! Questa è una prova che la Nintendo sfrutta i sentimenti che i fan provano per questi giochi per fare più soldi, tutto ciò anche enfatizzato dall’uscita limitata del gioco che mette pressione sul comprarlo il prima possibile.

Pokémon Spada e Scudo

Pokémon Spada e Scudo — Storia di una comunicazione tragica (e di un paio di bugie) - NintendOn

Pokémon è un altro franchise molto conosciuto, con una community altrettanto attiva. I giochi della linea principale sono stati più o meno tutti ben accolti. Quello che probabilmente non è stato quasi per niente ben accolto dalla community è di sicuro l’ultimo: Pokémon Spada e Scudo. Quello che ha fatto agitare così tanto i fan è stato il taglio di Pokémon e l’assenza di un Dex Nazionale che dovrebbe così prendere tutte le 898 specie di Pokémon. La scusa iniziale è stata l’impotenza della Switch di tenere quell’enorme quantità di Pokémon (che poi venne smentita dall’introduzione dei due DLC che aggiunsero fino a 820 Pokémon), ma non accettata dalla fan-base, perché il Nintendo 3DS, consolle portatile di generazione inferiore rispetto alla Switch, riusciva a tenere ben più di 750 Pokémon. La seconda scusa della Gamefreak è stata una concentrazione più sul miglioramento della qualità delle animazioni.
Qui vi lascio il link di un video che può parlare da sé:
https://youtu.be/I1mBKVcmASw

Questo video paragona le animazioni di Pokémon Colosseum (uno spin-off di un’azienda diversa dalla Gamefreak per Gamecube) e di Pokémon Scudo, che hanno una differenza di ben 16 anni d’età, e sono lontane ben 3 generazioni di consolle.
Se avete visto il video e siete ritornati qui, adesso io vi chiedo: secondo voi, erano di maggiore qualità quelle di Pokémon Colosseum o di Pokémon Spada/Scudo?
Vedete, quindi, come la Gamefreak ha pigramente messo insieme degli elementi minimali e li ha definiti come un miglioramento di qualità delle animazioni, lasciando un senso di “fatto in velocità all’ultimo momento” e la Gamefreak ha contato solo sull’amore dei fan per questo franchise e sul fatto che comprerebbero tutto ciò che la compagna della Nintendo produce.

 

Cristian Cavallaro