Lo sai che c’è?

Non penso che Ghandi quando disse:” Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” avesse compreso quanto difficile sia sentirsi una fase, sentirsi l’ultimo tramonto di un interminabile giorno. Per quanto l’alba si prospetti serena, siamo veramente pronti ad abbandonare quei lati di noi stessi con i quali ormai avevamo imparato a convivere? È risaputo, “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”  e prendere delle decisioni non è da meno, non sappiamo mai se di fronte ci troveremo un muro o una porta. È un po’ come giocare alla roulette solo che in palio mettiamo noi stessi. Ma allora vale davvero la pena rischiare così tanto per un salto nel buio?

I giocatori d’azzardo approvano:  l’estasi che si prova quando si abbassa la manopola della slot machine,  il tremito che li pervade quando il terzo “7” ruota e girando potrebbe ancora completare il tris vincente. Ma non è la loro futura rovina quella che stanno osservando ipnotizzati? Scommettersi per un brivido.

Non molto tempo fa, nella Grecia classica, nasceva un uomo brutto che ,col suo pensiero rivoluzionario, mise assegno il suo tris di “7”, per nostra fortuna. Per gli amici era Socrates, per gli studenti è Socrate, per gli ateniesi era un pezzo di me… Secondo il filosofo, un po’ come non si smette mai di imparare, allo stesso modo di giorno in giorno, scopriamo aspetti sempre diversi e nuovi di noi stessi e questo basterebbe come motivo per dare un senso alla nostra vita. Vivere per conoscersi. Qualche anno dopo, il cinema italiano partorirà una delle sue pellicole più riuscite “La grande bellezza” in cui un brillante Tony Servillo, alias Jep Gambardella, risucchiato nel vortice della mondanità, smarrisce la propria strada finendo per condurre un’esistenza per lo più passiva (sicuramente il remix di “A far l’amore comincia tu” del Sinclair non l’ha aiutato).

Vale la pena quindi di vivere, di provare emozioni forti anche se la posta in gioco é alta perché in fondo l’esperienza è l’insieme dei nostri errori e l’oracolo di Delfi forse quella volta non aveva così torto a reputare Socrate l’uomo più saggio di tutti.  “Mangio le radici perché le radici sono importanti”, reciterà una vecchia santa nelle ultime battute del copione di Sorrentino, a ricordare che la bellezza, quella grande, è dentro di noi.

Odiate!Soffrite!Commuovetevi!Rischiate!Amate!Vivete! Provare dei sentimenti è forse l’unica certezza di cui siamo pienamente sicuri e forse può esserci utile saperlo proprio in mezzo a quel mare di confusione e delusioni che è l’adolescenza.

William