L’ignoto

“fa paura” “non voglio morire” “non morire”
In molti pensano queste cose, è normale no?
È nella natura dell’essere umano dopotutto.
Ma cosa vuole dire essere normali?
Sono normale? dubito di esserlo.


In molti hanno paura delle cose non conosciute, di questo
cosiddetto ignoto.
Se dicessi che io non punto alla paura per questo argomento ma
bensì all’interesse che mi suscita? Come reagireste?
Io infatti sono affascinata, anzi quasi incantata dalla morte;
forse così tanto da arrivare a essere totalmente indifferente ad essa.


Se devo morire, mi va bene, non mi interessa
io vivo solo aspettando il mio ultimo giorno,
perché in realtà sono voluta viva dalle persone attorno a me.
Ironico vivere in queste condizioni no?


La vita è come un gioco d’azzardo,
potrei morire oggi come potrei morire tra mille anni.
Anche se devo dire che questo gioco è perso in partenza:
tu sai che morirai dalla nascita, eppure, guarda quanta gente ci sta
giocando.


È esattamente questo che rende tutto più emozionante:
nessuno sa cosa succederà, potrebbe esserci il vuoto,
oppure la reincarnazione in una nuova vita.
Esiste un aldilà? E se esistesse, secondo che criterio ci punirebbe?


La morte è affascinante perché se tu sapessi già quando e come
morirai, sarebbe quasi noioso; nessuno correrebbe dei rischi.
Ed è qui che tu hai controllo; vita e morte sono come un libro, sei
tu a decidere quel tuo finale speciale.


/ren.