LICEALI CON LA TESTA SUI LIBRI TUTTA LA SETTIMANA

di Nicolò Cucato

Beh oddio non è proprio il mio caso ma sento tutti ammazzarsi dallo studio tutta la settimana, weekend compreso, il che mi rende a tutti gli effetti un nullafacente di prima categoria, e ragazzi, fare il cazzone sette giorni su sette tenendo una buona media non è affatto semplice.

Bisogna avere abilità e intuito per raggiungere il traguardo zero debiti a fine anno. Perché un cazzone lavorerà sempre e solo la prima e l’ultima parte dell’anno. La prima vivrà di rendita e l’ultima cercherà di tirare su in extremis tutte le materie, così da potersi dedicare a riposo e divertimento senza alcuna preoccupazione in quei tre mesi. Tre mesi di amicizie, di avventure, poche delusioni e sorrisi continui, sulla vespa in doppio senza casco verso feste e sagre. Giorni interi al mare o in piscina con quello zaino che al posto di Matematica Azzurro porta un asciugamano, delle ciabatte e un tè alla pesca da un litro e mezzo. La casa diventa un ostello mezza pensione e l’orario di rientro indicato dai genitori sarà più flessibile di qualche oretta causa traffico, avviamento difficoltoso, soccorso di amici in difficoltà, “dai pà stavamo aspettando che venissero a prenderle, mica possiamo lasciarle sole”, “un branco di moscerini mi ha assalito durante la guida ed io con la visiera aperta ed i vestiti a brandelli mi son dovuto fermare, l’ho fatto per la sicurezza altrui, dovrebbero premiarmi”.

Dopo un po’ di sere non ha nemmeno più senso trovare una scusa, ma i tuoi, più svegli di te, si divertono a sentire storie che non stanno nemmeno in piedi, mettendo alla prova il tuo precario modo di tenere un discorso logico all’una e mezza di notte. Sono degli psicologi o qualcosa di simile credo. Sono come la prof di filosofia, che ti penetra la mente e riesce a farti dire cose inimmaginabili. Loro sanno come tirar fuori il materiale sufficiente per perseguitarti per mesi. E quando sarai ribattezzato depravato, tossico e fancazzista, inizieranno inspiegabilmente a volerti più bene, a tenere discorsi seri, i prof diventeranno amici e non più dei demoni mandati da satana a rovinare le tue crude e amare mattinate. Inizierai a gustare merlot e a discutere di economia, politica, di un futuro all’estero, ma soprattutto, dulcis in fundo, inizierai ad apprezzare la vita. Il che è impressionante se ci pensate.

Se pensate che tutto il mondo vi voglia male, che la ragazza di cui vi siete invaghiti vi voglia solo come amico e per questo sarete soli in eterno, che la scuola faccia schifo, che i genitori siano vecchi e non sappiano niente della tua vita, e l’unica cosa che fate per sconfiggere tutti questi problemi è piangervi addosso, scrivere status deprimenti in Facebook, fare i parassiti sempre ed ovunque e non ubbidire a nessuno per sciopero, ecco.. fatelo pure. Ricordatevi però che questo non è vivere, perché prima ci sveglia fuori più tempo c’è di Vivere, di apprezzare la vita, di fortificare le vere amicizie.

Questa è un po’ la mia storia, la mia vita fino ad ora, e non cambierei nulla di essa. Tutto serve a crescere, a fortificare, a migliorarsi, tutto. Ciò non vuol dire che io ami tutti i prof, che vada sempre e costantemente d’accordo con i miei, e spesso anche le amicizie mettono alla prova le mie abilità. Eppure tutto ciò lo vivo diversamente da prima, e questo io lo considero un cambiamento positivo.

Diceva un grande dei nostri tempi: “It’s better to be a pirate than join the navy.”

“Meglio essere un pirata che arruolarsi in marina”.

Ciao amici, a presto!