LIBERTA’

Per Libertà s’intende la condizione per cui un individuo può decidere di pensare, esprimersi ed agire senza costrizioni, ricorrendo alla volontà di ideare e mettere in atto un’azione, mediante una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a realizzarla. liberta

Ma veramente siamo in grado di apprezzarla questa libertà di cui seguitiamo a parlare, di cui ci facciamo vanto… La libertà è sempre stata il motivo fondamentale di un’ esistenza umana: agognata, acquistata, perduta, la libertà ha segnato le tappe liete e tragiche della vita dei popoli; è stata, in ogni tempo, la bandiera di tanti generosi che per lei hanno lottato e spesso sono caduti. Ma non v’è uomo che non ami la libertà, ma proprio dal come questo amore venga inteso e praticamente attuato si possono rilevare e attuare le fondamentali differenze morali che intercorrono tra individuo e individuo. Esiste, infatti il prepotente che interpreta la libertà come esclusivo diritto personale di imporre, con la forza, il proprio capriccio ai propri simili; questa libertà , invero, potrebbe essere definita libertà della giungla, indegna di uomini civili; purtroppo di essa troviamo numerosissimi esempi in tutte le epoche. Ma fortunatamente vi sono anche coloro che , pur partendo da un ideale di libertà individuale, amplificano questa in una più generosa visione della convivenza sociale: per costoro, nella società non vi è la libertà di tizio o di caio, ma tante libertà quanti sono i cittadini. In tale organizzazione ciascuna libertà individuale trova il limite nelle altre e uguali libertà: la libertà nostra termina dove inizia quella altrui.

Secondo me l’uomo moderno sta commettendo un errore gravissimo cioè quello di diventare schiavo del concetto di libertà; sembra quasi paradossale ma è tragicamente vero poiché gli uomini si lamentano della condizione in cui vivono e pretendono di violare le poche regole che ancora resistono perché secondo loro queste oppongono un ostacolo alla vera libertà. L’uomo moderno infatti pretende di poter fare ciò che vuole poiché a modo suo solo quella è la vera libertà; non si rende conto dell’importanza delle regole che bisogna rispettare poiché, affinché vengano rispettate le libertà di tutti bisogna porre dei limiti. Per vivere in una società libera bisogna rispettare delle regole semplici e basilari che permettono a essa di non degenerare e di non regredire fino ad arrivare all’anarchia cioè al caos completo. L’uomo è infatti per natura , come ci riporta Aristotele, sempre alla ricerca del bene, del piacere e della libertà. Dalle Termopili al Risorgimento con Garibaldi e i Mille; la storia umana è stata caratterizzata da scontri cruenti per ottenere la libertà…la stessa che noi neghiamo a quei clandestini dei “viaggi della speranza” che in questi mesi sbarcano sulle nostre coste e che noi additiamo come Onfalòs di tutti i mali, cause dei problemi economico-finanziari in cui versa il nostro Paese. Forse noi ci dimentichiamo che anche noi un tempo fummo migranti: quanti giovani italiani agli inizi del secolo scorso sono partiti per l’Argentina, il Sud America, la Germania…

Forse che ci siamo scordati i lunghi viaggi in navi malsane che furono costretti a fare i nostri nonni? A questo proposito io avrei una teoria che si basa su un altro difetto della nostra generazione: siamo nati in un’epoca non dilaniata da guerre, non abbiamo mai dovuto lottare per la libertà che noi tendiamo a dare per scontato, quindi ci siamo scordati, abbiamo cancellato pagine drammatiche della storia del nostro paese solo per essere stati alcuni anni in un “ventre sicuro”, un epoca d’oro, ovattati dal tempo e dal silenzio.

La ragazza in copertina poi è Sharbat Gula; costituisce una delle pietre miliari della fotografia. Catturata dall’obbiettivo del fotografo statunitense Steve Mc Curry, nel 1984 nel campo profughi Nasir Bagh in Pakistan, vicino alla città di Peshawar; campo che ospitava i rifugiati fuggiti dall’Afghanistan. La ragazza divenne famosa per i meravigliosi occhi verde smeraldo in contrasto con il viso duro solcato dalle violenze e soprusi; il fotografo racconta che la tribù di appartenenza della ragazza negava alle donne di sorridere di fronte ad altri uomini che non siano i loro mariti. Fu vietato alla ragazza di sorridere, le fu strappata l’infanzia e le fu negata la possibilità di lasciare la spirale di dolore nella quale era nata, orfana infatti con la sorella era stata ritrovata nel campo profughi. Ora a distanza di una ventina d’anni, ricercata, provata da una vita difficile.

Forse se Sharbat fosse vissuta in un altro paese avrebbe mantenuto quei famosi occhioni verde pallido che la fecero divenire famosa in tutto il mondo come “ La ragazza afghana dagli occhi verdi” o quei tratti freschi da ragazzina che ora son scomparsi sotto il peso delle vicissitudini di una vita dura, chi può saperlo. Possiamo solo evitare che altri bambini come lei, gli stessi bambini che partono e rischiano la vita sui barconi, o si attaccano per mesi sotto ruote di camion che partono dall’india e attraversano i Balcani per arrivare in Europa, perdano la capacità di sognare in mancanza di libertà, gli togliamo infatti la possibilità di scegliersi il loro futuro e eventualmente di cambiarlo.

“…La paura ti rende prigioniero, la speranza può renderti libero…” 

Chiara Zaffanella