Le 5 cose del Ferrari a cui non hai mai prestato attenzione (insegnanti a parte)

1) Il giornalino scolastico lo avete probabilmente appena scoperto, oppure lo avete sentito nominare giusto un paio di volte. Piccola nota: non sto parlando dei giornali che vengono recapitati ogni settimana nelle classi. Questi di solito, magari dopo una lettura veloce, diventano magicamente origami o stabilizzatori di banchi traballanti. No io sto proprio parlando di quello virtuale su cui state leggendo ‘sta boiata. Ma allora ci si potrebbe chiedere: “Perché è una cosa che gli studenti non hanno mai considerato?”. Beh la risposta è… ehm… probabilmente… perché ci pubblichiamo un articolo all’era. Però perdonateci. In fondo siamo anche noi studenti del Ferrari, scuola in cui i professori spiegano un paio di materie a testa pretendendo che tu non ti perda nemmeno una sillaba, e ovviamente non badano al fatto che noi alunni di materie ne dobbiamo studiare una decina. Tutto ciò però non è una scusante e, finito questo mea culpa, giuro solennemente di avere buone intenzioni; stendiamo un velo pietoso e passiamo oltre.

2) Se siete stati in biblioteca (probabilmente perché tutte le lim erano occupate) oltre alla saletta con il proiettore, non potete aver fatto a meno di notare quella bella scala in legno che porta beh… nel nulla. O meglio, porta a quello che dovrebbe essere un soppalco, progettato per ospitare sicuramente qualcosa, ma nessuno ha mai capito cosa. C’è chi dice computer e chi, come certi alunni, la immagina arredata con bel tavolo da ping pong e, perché no, magari anche un bel calcetto, calcio balilla o biliardino che dir si voglia. Se invece preferiamo qualcosa di più intellettuale si potrebbe optare per qualche scacchiera, giochi da tavolo e mazzi di carte vari. Secondo me sono tutte idee niente male, ma ammetto che è più plausibile una media del 10 in pagella piuttosto che vedere la preside autorizzare una mini sala giochi. Ma chissà, magari un giorno, quando gli alberi del parcheggio faranno un’ombra che si possa chiamare tale, forse quello spazio avrà trovato uno scopo. Voi intanto pensate a cosa metterci.

3) Ok ragazzi, la difficoltà sta aumentando. Se conoscevate già anche questa cosa significa che avete un grande spirito di osservazione, o forse che frequentate la scuola da tempo sufficiente per apprezzare una palestra a due passi. Infatti, se andando lì in una giornata ventosa alzate gli occhi al cielo dovreste notare sul tetto dell’edificio una specie di girandola bianca. In realtà non è lì per spaventare i passeri, come è facile pensare, ma per produrre energia. La nostra scuola, infatti, sarebbe attrezzata per sfruttare fonti rinnovabili; che poi la sua utilità effettiva si riduca ai già citati passeri, beh è un altro paio di maniche tutto da verificare. In ogni caso, sempre sul tetto della palestra sono presenti dei pannelli fotovoltaici, che dovrebbero essere funzionanti. Che scuola futuristica! Ma le sorprese (si fa per dire) non finiscono qui.

4) Quante volte i vostri piedi hanno strascicato percorrendo il luuuuunghissimo tratto lastricato che separa il cancello pedonale dall’entrata principale? Quante volte ve lo siete fatto di corsa, cercando di battere il record di Bolt pur di non avere l’ennesima R gialla sul registro elettronico? Sole, pioggia vento ghiaccio o nebbia che sia, quel corridoio a cielo aperto è lì che ti aspetta sornione. Ma quante volte avete notato la sorpresa che cela proprio alla fine? Ebbene sì, ragazzi miei, si dà il caso che, sotto gli occhi di tutti sia nascosta una stranezza inspiegabile ai più. Infatti, proprio prima dell’ingresso sulla sinistra (se si sta per entrare a scuola, destra se si è appena usciti), in determinate giornate, potrete notare una parte di piastrelle che daranno vita a qualcosa di particolare: una macchia a pianoforte. A coda, per la precisione. Io l’ho notata per la prima volta quando ero ancora una giovane recluta. Un bel giorno (pioveva mi pare) guardando fuori dalla finestra la vidi. Riguardo al perché ci sia, le ipotesi si sprecano. C’è chi pensa che in quella zona le mattonelle abbiano un colore più chiaro; c’è chi ritiene che quella parte sia meno esposta all’ umidità. Tutte ipotesi molto valide ma io preferisco immaginare un pianista malinconico e fluttuante che compare solamente quando vuole lui. Forse perché cominci a suonare bisogna inserire una moneta. Ok prima che chiamiate il 118 per farmi fare un TSO (sempre che non sia troppo tardi) vi allego la foto. Se l’avevate già notata o pensate di aver trovato una soluzione al dilemma, faccelo sapere. In alternativa potremmo chiamare Roberto Giacobbo.
PS: la miglior prospettiva per cui la macchia sembra essere un piano si può ottenere dall’ aula che attualmente ospita la 2ASA.
PPS: mi dicono dalla regia che c’è stato un altro avvistamento di chiazza sospetta. Secondo la mia fonte questa compare tra il bar e la palestra. Quindi se passate da quelle parti buttate un occhio: se vedete qualcosa di forma ellittica che risulta sospetto, fategli una foto e sarete lautamente ricompensati.

Miei cari scolaretti, so che il vostro tempo è prezioso quindi non abuserò della vostra pazienza ancora per molto. Solo un’ultima cosa prima di salutarci: se ritenete che gli argomenti trattati finora siano delle autentiche rivelazioni, perché non condividerle con quanta più gente possibile? Se invece trovate siano peggio della corazzata Kotiomkin fantozziana e pensate che sareste stati bene anche senza, beh avete ragione ma ormai le avete lette e quindi condividete.
Andate in pace, la sofferenza è finita.

“Ehi un momento” staranno pensando i più attenti di voi. “Che fine ha fatto la 5^ curiosità?”
Arriverà prima o poi arriverà non temete. È solo che, essendo io un tantinello logorroica, ho già scritto una mezza odissea. L’ultima curiosità, che è la più importante (si fa per dire) merita uno spazio tutto suo. Lo so che non vedete l’ora (ma anche no) però vi imploro di portare pazienza!
Un abbraccio,
E.T.