La solitudine del materialista

Nella società in cui viviamo oggi il denaro è giudicato come il bene primario per tutti noi.
Già da bambini, a volte, veniamo martellati da pensieri materialisti da parte dei nostri genitori.
Noi molto probabilmente non ce ne rendiamo conto, ma alcuni dei nostri genitori ci hanno insegnato che il denaro è l’unico modo per poter sopravvivere, perché ci permette di comprare ciò che ci serve e ciò che vogliamo.
Si insomma, il denaro è un mezzo ormai voluto da tutti e che ha reso avari molti uomini.

Un tempo esisteva il baratto, che permetteva alle civiltà di poter fare scambi commerciali, oggi invece abbiamo una valuta, sì, è vero, possiamo comprare ciò che vogliamo, ma esiste solo il denaro?
Siamo stati talmente attratti da questa cosa che ormai non facciamo più conto sulle nostre amicizie e i nostri affetti famigliari.
Non è per niente facile trovare delle qualità che ci rispecchino in un’unica persona, ma almeno sappiamo che ci sono varie persone con le quali possiamo conversare e conoscerci a fondo. Gli amici possono essere diversi da noi o avere lo stesso carattere e lo stesso modo di vestirsi, però è anche vero che molto spesso noi ci avviciniamo a persone che ci danno un senso di tranquillità e simpatia, che ci intrigano e che ci spingono a voler conoscere.
Per ‘amico’ non ci sono regole da rispettare, possiamo avere amici di tutte le età, di tutte le etnie e di qualsiasi zona, vicina o lontana da noi. Poche amicizie sono durature, molte nascono e muoiono lasciando un ricordo nella nostra infanzia, molte altre nascondo dal nulla e continuano ad esserci per tutto il nostro percorso di vita.
Le amicizie possono nascere sul campo lavorativo, altre nei banchi di scuola, in mezzo ad un gruppo di amici, sui mezzi pubblici, molte altre anche accidentalmente a causa della nostra disattenzione o perché perdiamo qualche oggetto finché siamo fuori.
L’amicizia è anche un mezzo per poter socializzare con qualcuno al di fuori del nucleo famigliare, per uscire di casa e relazionarsi con il mondo esterno, scolastico ed extrascolastico, alla ricerca di un conforto e un sostegno morale da persone che potrebbero capire la situazione nella quale ci troviamo.
Un tempo le amicizie erano qualcosa di unico e indescrivibile. Penso che durante l’adolescenza, gli amici molto spesso siano più importanti dei propri genitori. Perché, se ci pensiamo bene, con i nostri amici possiamo sfogarci liberamente e dire qualunque cosa. Possiamo parlare delle nostre cotte amorose, dei problemi con i nostri genitori, della situazione scolastica, di qualche persona che non sopportiamo, insomma un po’ di tutto. Lo facciamo con loro e non con i nostri genitori perché non ci sentiamo giudicati e possono comprenderci appieno.
Al giorno d’oggi invece, le amicizie sono frutto di qualcosa legato al denaro.
Le amicizie non vengono più coltivate e vengono rese scontate dalle persone, come se ci fossero dovute e non avessero bisogno di nulla.
Vogliamo parlare di quanto sia bello studiare in compagnia di un amico? Di scambiarsi i bigliettini o le letterine? Uscire a passeggiare insieme all’amica del cuore per potersi confidare dei segreti?
Insomma, basta anche soltanto una chiacchierata davanti a una cioccolata calda.
Ormai le amicizie vengono camuffate dai beni materiali.

Questo fenomeno l’ho avvertito sempre più spesso negli adolescenti di oggi, la loro tendenza all’omologazione, un comportamento che consiste nell’adeguarsi al gruppo.
Gli adolescenti cominciano a vestirsi tutti allo stesso modo, ad ascoltare le stesse canzoni e a parlare con un determinato slang soltanto per essere accettati da un gruppo.
Non sarebbe meglio farsi conoscere per quello che siamo veramente piuttosto che fingerci qualcun altro ed essere accettati?
Gli adolescenti vestono uguale al loro trapper preferito perché nel gruppo tutti si vestono così.
Spendono soldi che non hanno per impressionare persone che non vogliono.
Perché in effetti non sono i veri noi a essere apprezzati.

Abbiamo perso il vero valore delle amicizie e ci siamo fatti divorare dalla lucentezza degli oggetti materiali, pensando che loro possano darci tutto ciò che noi vogliamo o che possano riempire un nostro vuoto.
Io credo che gli amici ci possano aiutare a colorare la nostra vita con colori vivaci e ci aiutano sia nei momenti belli sia in quelli più difficoltosi.

Come possiamo davvero preferire un oggetto o del denaro a un’amicizia?
Spero tanto che non si trovi mai una risposta a questa domanda.

Mariavitttoria Castaldelli – 2AC