LA PAURA

urlo-munch

Ci chiediamo spesso quali siano le nostre paure più grandi e come superarle. Non esiste uomo al mondo che non abbia paura di qualcosa, chi dice di essere temerario è infatti colui che maschera molte più paure degli altri. Come dice il sociologo Galimberti “La paura è un’emozione primaria, comune sia al genere umano sia al genere animale”; essa può essere la causa di una situazione di pericolo, reale o immaginaria, spesso collegata ad un messaggio del sistema nervoso inviato al corpo. E’ molto comune confondere i termini: timore, ansia, orrore, fobia o panico con paura, ma ognuno di essi ha un proprio significato che lo contraddistingue.

Per esempio, il timore è la forma meno intensa della paura e si determina quando una situazione promette piacere ma, al tempo stesso, anche dolore, l’ansia che magari uno studente prova per l’esito di un’interrogazione è riconducibile ad una situazione di incertezza, in attesa dell’esito, positivo o negativo; quando una persona è ossessionata per esempio dalla presenza dei ragni, si tratta di una fobia (in questo caso di aracnofobia), ovvero l’ansia di fronte a un determinato oggetto, animale o evento è molto forte e non può essere controllata dalla ragione. Se ad una persona non piacciono gli spazi ristretti, si tratta di una situazione di panico caratterizzato da tensione emotiva e terrore intollerabile che ostacola il pensiero e l’azione: Il terrore è la forma più forte di paura, dove l’impulso di scappare è talmente elevato da ricercare una soluzione immediata. Per ultimo, ma non per importanza, troviamo l’orrore; esso è un sentimento che mescola paura e ribrezzo insieme, per esempio la paura per il sangue.

Se ultimamente vi è capitato di andare a vedere al cinema “IT”, quanti di voi usciti dalla sala si guardavano continuamente alle spalle, sperando che non ci fosse qualche tombino nelle vicinanze? Questo è un esempio di coulrofobia (paura dei clown). Quando il vostro medico vi costringe ad andare a fare gli esami del sangue, quanti come me si voltano per non vedere l’ago o il sangue? In questa situazione bisogna avere “sangue freddo…no scherzo, io per esempio penso a qualcos’altro per distrarmi, come la colazione che mi attende a casa. Questa devo ammettere che è un po’ insolita come paura, ma adesso che ci rifletto, non vi è mai capitato di frequentare delle persone molto timide, ma proprio molto, che non escono mai di casa per paura di incontrare inevitabilmente altre persone? Se sì, allora si tratta dell’agorafobia, cioè la fobia di trovarsi in luoghi affollati.

A molti di noi sarà capitato il giorno prima di una verifica di pensare: ”Oddio, adesso come farò a studiare, non ci riuscirò mai!” e nello stesso istante comincia ad avvertire tutti i così detti “sintomi dell’ansia”: forte sudorazione, difficoltà di applicazione intellettiva, calo della temperatura corporea (soprattutto sudori freddi, non si sa decidere se squagliarsi come un gelato o andare in ipotermia per evitare la condanna ad una morte certa), fuga e ricerca di aiuto (si pensa subito di contattare il secchione della classe per supplicarlo a spiegarti in un’ora il programma delle ultime settimane di scuola).

Comunque in qualche modo dovremmo superare le nostre paure, ma non dovremmo essere soli. E’ consigliato per esempio di parlarne con qualcuno, soprattutto chi ci è vicino e ci conosce bene, per affrontarla. Di solito quando per esempio si vuole vedere un film horror, di sicuro non si è da soli, ma anzi, forse con un amico le scene più terrificanti, possono diventare le più esilaranti. Se qualcuno di voi ha mai visto Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, si ricorderà che contro i mollicci (esseri che possono assumere le forme delle nostre paure più profonde) il professore di difesa contro le arti oscure Remus Lupin, suggeriva di utilizzare un contro incantesimo: “Riddiculus”. Con esso, infatti, ciò che spaventava si tramutava in un qualcosa di divertente e che quindi distraeva le persone spaventate. Ovviamente questo non può succedere nella vita reale, ma ci sono metodi più semplici per sviare questo problema, come riflettere e pensare, al posto di essere troppo impulsivi. Forse in questo modo, molte problematiche che affliggono la nostra società, non esisterebbero. Infatti, la maggior parte delle nostre paure è causata dall’ignoto, da ciò che non conosciamo e che di conseguenza, facciamo finta di ignorare anche se in futuro si potrà riproporre.

Spero che questo articolo vi sia piaciuto, ma che soprattutto vi sia stato d’aiuto per superare le vostre paure; per concludere vi lascio con questa citazione: “Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire, ma non vide nessuno” -Martin Luther King-

Giada Pagnin