Google crash: la caduta di un colosso?

Nella tarda mattinata del 14 dicembre abbiamo assistito a un episodio che ha suscitato molto scalpore e perplessità in tutta la popolazione mondiale, in particolare tra noi studenti. Per circa 45 minuti, si è verificata una brusca interruzione del funzionamento di Google e di alcune piattaforme a esso associate.
Nella nostra vita, soprattutto per noi del Ferrari, le applicazioni di Google hanno assunto un ruolo importante negli ultimi 2 anni: Google Meet, Classroom e Gmail vengono utilizzate dagli studenti quotidianamente. Ciò che più ci ha colpito è come, per un banale bug dovuto a un sovraccarico dei server, la DAD sia stata quasi totalmente compromessa e l’incessante susseguirsi delle lezioni, anche solo per 10 minuti, si sia dovuto arrendere di fronte a tale causa di forza maggiore.
Questo avvenimento ci ha fatto riflettere sull’importanza e il peso di Google nella nostra vita: con il lockdown infatti non possiamo più incontrare gli amici o impegnarci in modo serio in qualche passione extrascolastica, ma, al contrario, tutti i nostri sforzi sono concentrati sulla scuola, che ormai occupa il centro delle nostre giornate. Un congelamento più prolungato delle piattaforme Google porterebbe a un’apocalisse digitale, poiché non si limiterebbe solo a privarci di un utilizzo personale e di svago, ma anche del nostro dovere e lavoro.
Un imprevisto di tal genere ha messo in evidenza l’esistenza di un monopolio assoluto e incontrastabile da parte di Google: infatti le sue applicazioni sono le più usate del web e ci facciamo ricorso durante tutto l’arco della giornata per via del nostro dovere da studenti. In secondo luogo, ci ha aperto gli occhi su quanto siamo dipendenti dalla tecnologia, di cui non riusciamo né possiamo fare a meno.
Ciò che è successo la scorsa settimana non ha di certo stravolto le nostre vite, bensì ha lasciato spazio a una spontanea riflessione: quanto è cambiato il nostro rapporto con Internet per via della didattica a distanza? In che modo tale mezzo d’istruzione ha influito sull’uso dei servizi Google? È evidente come, in seguito alla chiusura delle scuole, l’utilizzo delle piattaforme annesse a Google da parte degli studenti, in particolare per noi del G.B. Ferrari, abbia subito una costretta deviazione, passando da avere un fine d’interesse quasi puramente personale e dilettevole ad assumere un impiego maggiore nell’ambito scolastico e informativo. Ciò ha portato anche ad enormi conseguenze sull’utilizzo di app come Classroom e Meet, che hanno conosciuto un aumento degli utenti a partire da marzo 2020, con il risultato di un incremento considerevole del patrimonio del grande colosso di Mountain View.
-Giacomo De Carlo, Elisa Renzulli e Carlo Saffioti della 3^BS