Come luce nella notte

Ogni giorno il mondo è una tela bianca,
attendendo che ogni persona,
attratta dal suo splendore,
venga a impregnarla di colori.


Le mie esili dita prendono in mano
il pennello sottile,
sporcato di colore smorto.
Lo lascio scivolare
in modo indefinito sulla tela,
creando macchie astratte
cui non so dare un nome.


Mi soffermo, osservando,
cogliendo tristezza,
senza saperne il motivo.


Le mie mani lasciano sfuggire il pennello,
rimbalza,
sporcando il pavimento.


Un pennello già sporco di tempera
scorre ora tra le mie dita.
Lo osservo lentamente,
lo studio attirata, incuriosita,
inizialmente incerta.


Sporco la tela del colore della gioia,
dell’energia,
dell’ottimismo.
La mia tela brilla,
luminosa nelle sue imperfezioni
e sfumature tra grigio e giallo.


Van Gogh mangiava la pittura gialla:
riteneva che gli avrebbe trasmesso
la stessa felicità,
che la visione di questa tonalità
gli provocava abitualmente,


Non assaggerò la pittura:
ho già trovato il mio piccolo giallo,
che emana la stessa felicità,
descritta nelle favole.


Anonimo