CHE FISICO BESTIALE!

Ciao a tutti cari lettori e lettrici del nostro giornalino, oggi avevamo voglia di farvi riflettere sui diversi tipi di comunicazione che il nostro corpo adotta per  parlarci o per far capire ad altri quello che proviamo.

Inutile dire che la nostra prima via di comunicazione è la parola, ossia quell’insieme di combinazioni di suoni che abbiamo imparato a formulare fin da quando gattonavamo in giro per casa, subito dopo aver adottato per un bel pezzo il pianto, tanto amato dai nostri genitori.

Ci sono persone che, per comunicare, ballano. Con i movimenti del loro corpo possono farci provare una serie infinita di emozioni. C’è chi scrive e con l’abile arte di dar musica e poesia alle parole ci affascina tenendoci incollati al libro per ore. Altri  cantano, recitano,  suonano o dipingono. Tutta l’arte è una forma di comunicazione grazie  alle sue innumerevoli sfaccettature. Tutti noi utilizziamo queste strade per comunicare  qualcosa agli altri. Non solo emozioni positive, ma anche la rabbia, la noia, l’irritazione…

Oggi però volevamo farvi soffermare sul fatto che, a volte, il nostro corpo parla anche se noi non ce ne rendiamo conto.

Basti pensare a quando inconsciamente non riusciamo a tenere ferme le gambe, o ci tormentiamo le mani: questo indica stress, ansia o agitazione.

Altre volte teniamo le gambe accavallate… beh, questo vuol dire che in quel momento preferiamo stare da soli e che non abbiamo voglia di cominciare una chiacchierata con nessuno.

Perfino la direzione dei piedi può svelare una parte di te. Sì, perché quando siamo seduti i nostri piedi sono molto spesso rivolti verso la persona che ci piace… (nonostante noi facciamo finta di non averla nemmeno notata per sbaglio).

Ovviamente giocano un ruolo importantissimo anche i nostri occhi, lo specchio dell’anima. Possono essere bassi e dunque indicare la nostra tristezza o stanchezza, mentre quando si muovono repentinamente a destra e a sinistra dimostrano che siamo ansiosi o che stiamo cercando qualcosa o qualcuno con una certa impazienza. Quando poi sono puntati, dritti, verso gli occhi di chi di sta parlando indica che siamo molto interessati e attenti ad ogni sua parola. Ma queste sono cose abbastanza risapute: se invece si ha l’occasione, è bene soffermarsi proprio sugli occhi di una persona perché da questi si capisce anche com’è di carattere. Se tende a rivolgerli verso destra è una persona curiosa e che ha voglia di vivere il futuro, mentre se sono spesso rivolti verso sinistra, ciò sta ad indicare che è una persona introversa. Sempre dallo sguardo si può capire se la persona che vi sta davanti sta mentendo (anche se non è sempre così preciso): quando stiamo ricordando qualcosa, i nostri occhi si muovono in alto e a sinistra, mentre quando inventiamo qualcosa e quindi stiamo creando una bugia, gli occhi si spostano in alto e a destra. Per i mancini, invece vale l’opposto.

L’attenzione viene indicata dalla posizione in cui teniamo la nostra testa. Quando la incliniamo un po’ di lato dimostra proprio che quell’argomento ci sta interessando in particolar modo (io francamente la testa inclinata ce l’ho solo perché altrimenti non vedo la prof che spiega, essendo in ultimo banco).

Per ultime ma non meno importanti sono anche le numerosissime espressioni che ognuno compie con il proprio viso, basti pensare che ci vogliono 17 muscoli per sorridere e ben 43 per aggrottare le sopracciglia.

Per cui, se una persona dopo aver sorriso ritorna velocemente con il volto per così dire “normale”, beh, allora quello non era di certo un sorriso sentito e sincero…

La maggior parte delle volte diamo per scontato dell’esistenza di tutti questi modi per comunicare, e non ci damo troppo peso, ma da oggi sono sicura che fisserete le persone come non avete mai fatto! Senza però dimenticarvi di dar retta alle vostre sensazioni!

Anna Valandro, Benedetta Bressan