Ananasso

"Siete pronti ragazzi?" "Si signor capitano!"
“Siete pronti ragazzi?”
“Si signor capitano!”

Un tale al mercato se ne andava a spasso
Appresso si portava un ananasso:
Regale e altezzoso camminava
Le foglie a mo di corona sulla testa sfoggiava.
Il frutto profumato e dolce alleggeriva l’aria,
Invece sott’acqua una spugna vi abitava.
Il tizio, che era un dottore,
Con l’oro della scorza e i tacchi pareva un gran signore.
Abitava in un appartamento,
Ma col castellon sperava un trasferimento…
Dunque verso casa si diresse
Rifiutando uno strappo in calesse
Però lungo una discesa,
La suola delle sue scarpe perse la presa.
Inciampò in un sasso,
Si ruppe crapa ed ananasso

 

~Sara Boscolo

Bananananana

Banana "inscocciata"
Banana “inscocciata”

Dolce frutto degli dei celesti
Venduto in migliaia di cesti,
Sei una dolce pausa dal lavoro
Sei più colorata di una collana d’oro.
Prendesti spunto dalla luna luminosa?
Perché dal colorito e la forma sinuosa
Non posso che ammirare la tua figura
Che mi rifocilla dalla mia vita dura.
Or mi sorge spontaneo domandare:
Ragazza, ma che cavolo devi a fare
Se la notte è tormentata dai crampi
Dolorosi come mille lampi?
Stattene seduta sul divano a poltrire
E non temere di dimagrire…
Oh beh, che dire per non sembrar cattivo?
Lo sapevi che il potassio è radiottivo?

 

~Enrico Pinton

Peska (pazzeska)

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Sei tu gesto d’amore, dolce carezza.
Sei tu pace al core, chiunque t’apprezza.
E della carnagione rosea e arancione
Nel mio animo cresce un’emozione
Tanto delicata è la tua polpa chiara
Addolcisci questa nostra vita amara.
E una leggera peluria, delicata piuma,
Ricopre la tua pallida carne cruda
E mi ricordano di una fanciulla le gote,
Baciate dal sole, in un campo di rose.
Ed il tuo fiore ti adorna come una corona
E cullato dal vento rilascia il suo aroma.
Ma parliamo ora di cose più bizzarre
Come da una pesca si riuscì ad estrarre
Un bambino. Va bene, capisco tutto…
Ma vi immaginate andare a letto con un frutto?
(A quanto pare in Giappone è una tradizione)
E poi, povera pesca, lei e le sue curve graziose
Inviala come emoji per messaggio,
Fallo se hai un briciolo di coraggio!
Ti considereranno un losco pervertito,
Tanto è allusivo, è poco gradito.
Comunque, diuretica è ogni sua fetta…
Quindi “plin plin”, come dice Rocchetta.

 

~Enrico Pinton

SAResA

Le Garçon aux cerises -1859, Edouard Manet
Le Garçon aux cerises -1859, Edouard Manet

Tonda, lucida e profumata
Sul ramo, fra l’erba, tra delle labbra t’ho trovata.
Ridente sei fresca
Complice di una tresca;
La tua polpa custodisce cristallizzato
Il profumo del tuo fiore sbocciato,
Ti avvicino alle orecchie, gioiello
Ed odo i rumori di un’estate dal sole bello.
Corro fra i prati, la gonna sventola via:
Ti colgo e sei solo mia.
Il tuo è un rosso di passione, un rosso d’amore
A guardarti sollevi il cattivo umore,
Ma lo fai venire alla mamma se mi coli sulla stoffa
Come il sangue a lavar via sei tosta.
Il tuo nocciolo poi è motivo di competizione
A chi lo sputa più in là va l’orgoglio di una nazione;
Mi raccomando però di non esagerare,
Perché una tira l’altra, ed è come avere il maldimare..

 

~Sara Boscolo

Arancia

Oranges, 5 July 2010, Tim Johnson
Oranges, 5 July 2010, Tim Johnson

Frutto corposo, profumo pungente
Colore acceso sotto al sole cocente.
La buccia rugosa che ne protegge le membra
Delle dolci tonalità simili all’ambra
La cui dolcezza l’animo solo non scorda
E rinasce ogni qual volta le morda.
Sei l’esempio perfetto di condivisione
Tant’è che ti dividi in spicchi per ogni occasione.
Ma funesto fu il giorno in cui venisti creata
Perché, pur essendo deliziosa e prelibata
Maronne! se sbucciata rilasci il tuo odore
Che provoca agli occhi e narici ogni dolore,
Solo il gas nervino fa un simil danno.
E chi urla “Aprite le finestre abbiamo l’affanno!”
“Non si respira! C’è odor d’arancia in ogni dove”
Poveri coraggiosi in questa situazione…
Comunque dicono sia un lassativo naturale
Perfetto per chi non si riesce… a liberare.

 

~Enrico Pinton

Limone

Tè al limone, Vitaly Urzhumov
Tè al limone, Vitaly Urzhumov

Sei acerbo, aspro e particolare
La lingua ritratta, come la coda di un cane
Il tuo gusto ruggisce estate:
Affettato galleggi in un bicchiere della cucina
Come un canotto in una piscina.
Puoi essere mangiato
Ma dalle nonne come rimedio casalingo sei molto apprezzato
Con te si pulisce e si rasenta
Non vai bene nella polenta.
Passa il mal di pancia e il mal di mare
Anche la scabbia sai allontanare.
Sia lodato l’effetto vasca da bagno
Che ti rende del Garda prezioso guadagno:
Tu goditi pure la sauna mentre io per forza
Aspetto gli oli essenziali della tua scorza.
Il gelato con te è speciale
I ghiaccioli fanno sognare
Il limoncello come musica d’arco
Il sorbetto piace tanto a Marco;
La limonata al banchetto la prende un compratore
Il the, lo sanno tutti, è tra i due il vincitore.
Anche tuo cugino lime non è mica male
La gelatina con lui è davvero speciale:
Le caramelle però rimangono il tuo regno
il tuo gusto è del tuo essere un leone il segno
A te tutti si inchinano, o si spaventano
Come i bimbi che per primi ti mangiano.
E se la vita ti regala a tutti abbellito coi fiocchi
Io consiglio di spremere bene il tuo succo negli occhi

 

~Sara Boscolo

Mela(nina)

Il figlio dell'uomo, René Magritte
Il figlio dell’uomo, René Magritte

Croccante e succosa, dolce e melodiosa;
Vellutata e corposa, tonda e formosa.
Di tutti, il più celebre e più insigne frutto
È la mela, ch’i oggi ne voglio celebrare tutto.
Frutto ingegnoso, vario e multiforme
Diversa in ogni dove, ma la sostanza riman conforme.
Si fosse persona sarebbe dama di nobil radice,
Dalla carnagione chiara ch’a regina s’addice.
Tal pallidore coperto da vesti pregiate di mille colori:
Rosse, gialle, nere e verdi. Le sete indiane sembran pallori
A confronto con così tanta eleganza e raffinatezza
E da ogni artista ne vien copiata la bellezza.
Essa com gioiello di natura può ch’esser rubino
Tanto compatta e lucente, il rosso appare sopraffino.
Ma povera disgraziata, quanto sei stata diffamata
Quando la prima coppia ti morse e dal paradiso fu cacciata
(Probabilmente ad Adamo sei andata di traverso
Visto c’or la sua stirpe presenta il pomo paterno).
E vogliam parlare dei crediti che ti han levato?
Steve Jobs ricco sfondato e Newton se la ride beato
Poiché entrambi ti usaron come mezzo ingiusto
Per farsi pubblicità e ricever fama senza gusto.
E ch’è sta storia che levi un medico di torno
Nel momento in cui ti si mangia ogni giorno?
Però, siam onesti un secondo. La mela sotto sotto
Non è così dolce e zuccherina e non inganna il dotto.
Infatti i semi di essa sono abbastanza velenosi,
Quindi domani evita di dar alla mela morsi copiosi.

 

~Enrico Pinton

Castagna

Bartolena Giovanni, Natura morta con fiasco e castagne
Bartolena Giovanni, Natura morta con fiasco e castagne

Tra le foglie dei boschi dell’Allemagna
Giaceva un giorno una giovane castagna;
Le sue compagne le stavano troppo spinose,
Pettegole, acide e permalose.
Così decise di nascere liscia e tonda
In autunno colta dalla fronda
Fu portata via, grazie a Dio
E divenuta compagna di un ammalato zio
Viaggiò il mondo in tasca di un giubbotto:
Le vide proprio tutte, un vero ’48.
Aspirava a scaldare i cuori come le vere caldarroste
Ma rompendo un po’ i maroni
Le fecero notare quanto quelle fossero davvero toste.
Lei perse il senno in un’ampolla da pozioni
E divenne matta, contro i raffreddori.
Essiccò vecchia, al fin della stagione
E rimembrando la sua originaria situazione
S’accorse di provare nostalgia
Per la crucca terra natia

~Sara Boscolo

Oh pera

Space Fruit: Pears 203, Andy Warhol
Space Fruit: Pears 203, Andy Warhol

 

Oh Pera, frutto tondo, compatto, succoso e fibroso,

La tua dolcezza calma ogni spirito scontroso.
Oh Pera, le tue forme, invidiate da qualsiasi modella,
Furon forse scolpite da Michelangelo ché sei così bella?
Oh Pera, ora capisco di Leopardi il pensiero interno
Perché quando ti vedo, non può che sovvenirmi l’eterno.
Oh Pera, sei poi tu anima così pura e così modesta
Tant’è vero che hai lasciato ch’il color della Terra ti vesta.
Oh Pera, sei tu opera vera che risplendi nella sera nera
E indichi la retta via a chi nel peccato si dispera.
Ok, basta con ste parole che mi piglian per eretico,
Però della pera c’avevo da fare uno scritto poetico.
Sulla pera, sinceramente, nulla di negativo ho da riferire
Se non che ha troppe fibre (la cosa mi fa rabbrividire).

 

~Enrico Pinton

Macedonia

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Con Ale Magno in cucina
La ricetta della Macedonia regina:
Prendete una pera dalle forme sinuose
E tagliatela a fettine assai carnose.
Se bramate i ricci del castagno
Il buon caro grande Magno
Ve ne sconsiglia l’uso,
Non fate del mix un sopruso.
Poi aggiungiamo qualche pezzetto di mela:
Se andate a comprarla fatelo con cautela
Che quelle bitches di Eris e Grimilde invidiose
Sono più acide del limone;
Questo va tuttavia aggiunto
Per dare un sapore congiunto
(Potete anche intenderlo alla francese).
E per il colore, servono sfumature accese:
“Butta arance, bro, buttane un bordello
Che sta macedonia vien fuori buona, fratello.”
Di ciliegie invece procurati un gran cestello
Ma presta molta attenzione:
Togli il nocciolo dalla questione.
Poi la pesca, mmmmm posati sulle mie labbra,
E di questa banana ne vedo già l’ombra.
Oh Alessandro, ti stai facendo solo illusioni
(A questa macedonia servirebbero dei meloni)…
Infine dell’ananas la superba dolcezza
Alle papille gustative fa una carezza.
Dopo ogni assaggio di questa Macedonia
Riuscirai a conquistare una nuova colonia;
La mente estasiata il sapore conserva
E pomodoro escluso, da lontano osserva.

 

~Da una collaborazione di Sara Boscolo ed Enrico Pinton