Anemoia

Trovo ci siano molte sfaccettature della nostalgia.
Chi ha provato a definirla, l’ha fatto come uno stato d’animo corrispondente al desiderio
pungente o al rimpianto malinconico di quanto è trascorso o lontano.
Forse, tra le tante sfaccettature, quella più interessante è l’anemoia.
Quella nostalgia di un tempo che non hai mai vissuto.
Un grande collegamento, ma al contempo una sottile linea di differenza con il desiderio, la
voglia di un tempo che non hai mai vissuto, che ti crea malinconia e nostalgia.


“E se mi svegliavo ti cercavo nel letto con una qualche strana speranza e convinzione che tu
fossi davvero lì, in parte a me, e che forse ti avrei trovato, per poi, come una stupida, capire
che non potevi essere lì”


Trovo di poter esprimere il mio concetto di anemoia così, ma forse, sono uscita
dall’argomento.
La nostalgia per un tempo passato,
la mancanza di una persona che può essere uscita dalla propria vita o semplicemente può
essere distante chilometri.
Avere nella quotidianità tutto può non farti provare
niente, è solo quando ti manca quel particolare, che ne senti la mancanza.
Come dice Anassagora:

“Soltanto l’assenza in noi di una determinata qualità ci consente di
cogliere con i sensi questa qualità, quando essa si presenta nelle cose.”


Quindi, come può mancarci qualcosa o qualcuno che magari è ancora nella nostra
quotidianità?
Le persone cambiano, possiamo esserci totalmente innamorati del carattere di una persona
e, seppur quest’ultima fa ancora parte della tua vita, puoi sentirne la mancanza.
La mancanza della persona che hai conosciuto,
di alcuni suoi particolari,
di alcune sue abitudini.
Ora si potrebbe aprire un discorso molto più ampio, ma forse l’unica domanda da porci è:
“Ti manca davvero?
Sei solamente affezionato a quei ricordi? O forse ti eri semplicemente abituato ad averlo nella
quotidianità della tua vita?


blu, 12